“In Russia ci sono due guai: gli stupidi e le strade”. Di chi è questa frase celebre?

Mikhail Zadornov

Mikhail Zadornov

Pravda Komsomolskaya/Global Look Press
La gran parte dei russi ve la citerà sostenendo con convinzione che sia di Gogol, ma le cose non stanno così

La frase “In Russia ci sono due guai: gli stupidi e le strade” (“В России две беды: дураки и дороги”) non è stata coniata da Gogol, contrariamente a quello che sostiene la gran parte delle persone che la cita.

Queste parole argute non compaiono da nessuna parte nel corpus delle opere di Nikolaj Gogol (1809-1852). Anzi, fino agli anni Novanta del Novecento, non figuravano in nessuno dei testi pubblicati in lingua russa.

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La frase compare solo quando, alla fine degli anni Ottanta, l’attore satirico Mikhail Zadornov (1948-2017) presenta al pubblico il suo monologo “Paese degli eroi”, nel quale recita: “Nikolaj Vasilevich Gogol scrisse: ‘In Russia ci sono due guai: gli stupidi e le strade’. E fino a oggi noi abbiamo dimostrato in questo una invidiabile perseveranza”. La versione stampata del monologo è uscita nel 1989.

Il ricercatore Konstantin Dushenko, che ricostruisce la storia delle citazioni, ha scoperto che lo scrittore Nikolaj Gogol, come presunto autore della frase, fu menzionato il 15 dicembre 1989 dal rappresentante della Repubblica autonoma dei Komi Viktor Fillipov nel suo intervento al II congresso dei deputati del popolo dell’Urss: “Quasi 150 anni fa, Nikolaj Vasiljevich Gogol ha detto che la Russia ha due problemi: le strade dissestate e le persone fesse. Nel corso della Perestrojka, gradualmente, noi tutti siamo diventati più intelligenti, ma le strade, specie in campagna, sono tuttora un problema”.

Il deputato fece il suo intervento già dopo che il monologo di Zadornov aveva fatto in tempo a diventare molto popolare. Quindi è una prova del successo dell’autore satirico, che si era inventato di sana pianta la citazione gogoliana. La frase sul problema degli stupidi e delle strade piacque subito a giornalisti e politici, che credendola frutto di uno dei grandi classici della letteratura russa ottocentesca, la citavano per mostrarsi colti. E ancora oggi può capitare spesso di leggere o sentir dire, pomposamente: “Come diceva Gogol…”

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