L’Estremo Nord russo nei dipinti onirici e nostalgici di Anna Urjupina

Anna Urjupina
Notte polare, freddo, neve. Eppure anche qui c’è un luogo caldo: la casa, dove le luci sono accese e ti aspetta chi ti vuol bene. Questa artista è nata a Dudinka, e nonostante si sia trasferita fin da bambina nel Sud della Russia, le atmosfere artiche le sono rimaste impresse, e le disegna continuamente

“Tutte le volte che inizio un nuovo quadro, nella mia mente mi ritrovo seduta sull’altalena del cortile vicino a casa, con attorno dei bambini che fanno chiasso, e persone che mangiano i semi di girasole, sputando i gusci. Sta calando la sera ed è ora di rientrare”, dice Anna Urjupina. 

La giovane pittrice dipinge i quartieri periferici delle città russe: Murmansk, Novosibirsk, Surgut, Tjumen. 

“Con calore particolare ricordo i momenti vissuti proprio in quei cortili. Tutt’attorno c’erano sempre delle case prefabbricate di vari colori e di varia altezza. In questi cortili ho visto l’amicizia umana, ho confessato i miei segreti ad altre persone, ho pensato al futuro e ho sofferto a causa dei problemi che ho avuto, quando andavo a scuola. Tutto ciò è casa mia, e lo tratto sempre con rispetto”, dice la ragazza.

Tuttavia, la maggior parte dei quadri di Anna è dedicata alle città di Norilsk e Dudinka, situate nel nord del Territorio di Krasnojarsk. Anna è nata a Dudinka e sebbene ancora da piccola si sia trasferita a Taganrog, nel Sud della Russia, il suo cuore è rimasto nell’Estremo Nord

I paesaggi invernali delle città vengono da lei creati sulla base dei suoi ricordi d’infanzia, di quello che le racconta la madre e anche sulla base delle fotografie che le mandano i suoi follower sui social. Molti luoghi dipinti nei suoi quadri sono reali.

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1 / “Sui tetti con allegria”, Dudinka, via Matrosova 1

“Mi è venuta la nostalgia della città che allora non capivo, perché ero troppo piccola. Forse è la magia, o forse un saluto che mi manda il mio subconscio”.

Anna spiega che da piccola lei non correva sui tetti dei garage, ma i suoi amici maschi, che frequentava ogni giorno, adoravano questi giochi pericolosi. “L’importante era non farlo sapere alla mamma”.

2 / “Accompagnati dalla mamma”

La pittrice ha vissuto nel passato in un analogo edificio prefabbricato, e ha raffigurato il momento di un suo ritorno a casa. 

“Tutto è esattamente come lo ricordo sin dall’infanzia: il gigantesco faro, i balconi senza luci, l’ingresso del portone. Dietro la porta mi aspettavano sempre una squisita cena e una fiaba della buonanotte. Il faro per me è sempre stato un fascio di luce, nel quale d’estate si poteva vedere una nube di moscerini, e d’inverno dei fiocchi di neve che danzano nell’aria”.

3 / “Nel cortile”, Norilsk, via Leningradskaja 10

I cumuli di neve si trasformavano in un mondo di avventure, specie quando c’era il sole. Ve la ricordate questa gioia?

4 / “Via Shkolnaja 19”, Norilsk, rione Kajerkan

Paesaggio di Kajerkan, uno dei quartieri periferici della città di Norilsk, con i numeri delle case prefabbricate disegnati a caratteri cubitali. 

5 / “Aspettando te…”, Dudinka, via Gorkij 63 

“Da piccola, sono stata fotografata vicino a questo posto e lo volevo visitare! La città dove sono nata mi manca tanto! Mi manca come il padrone manca al suo cane, come il sole manca al mare e la neve manca ai guanti”, scrive Anna.

6 / “Arrivare a casa”, Norilsk

Questo dipinto è stato creato da Anna sulla base di quello che le ha raccontato sua madre, ricordando come un giorno il fratello di Anna stava tornando a casa, mentre iniziava una tempesta di neve. “Fa freddo, sei stanco, la neve scricchiola sotto i piedi, tutto il tuo viso è chiuso dalla sciarpa, si vedono solo gli occhi. Superando i mille ostacoli di neve, finalmente arrivi a casa, dove la mamma ha già preparato il pranzo. Ti togli i guanti con pezzi di ghiaccio appiccicati, i pantaloni, la giacca… Poi una sensazione molto piacevole ti assale: i tuoi piedi, è come se fossero punti da una miriade di finissimi aghi”.

7 / “Dai, spingi!”,  Norilsk. Un altro gioco invernale dei bambini dell’Estremo Nord

“Un abitante di Norilsk mi ha raccontato che da piccolo, con gli amici, si divertiva a cercare di stare in equilibrio su delle grandi bobine per cavi, mentre la bobina veniva ruotata. Subito ho immaginato questa scena e poi l’ho disegnata”, scrive Anna. “Questo dipinto emana spensieratezza, allegria, grida di incitazione e la sensazione del luogo a cui appartieni”.

8 / “L’amore a Dudinka”, via 40° anniversario della Vittoria 5

“In questo caso non si tratta soltanto di amore tra due persone, ma anche di amore tra due case, tra me e questa splendida città del Nord, tra la neve e tutto quanto c’è attorno ad essa”, dice Anna. “Il quadro sembra vivo: guardate i blocchi di cemento armato!”.

9 / “Il grigiore della vita quotidiana”, Norilsk

È un quadro che incute il desiderio di uscire dalla trappola di neve, arrivando a casa quanto prima. “Immaginatevi che il tempo stia peggiorando bruscamente. La mamma ti aspetta di fronte alla scuola. Insieme andate verso casa, cercando di proteggere il viso dalla neve con la mano. Strada facendo, vi fermate in un negozio, dove la mamma ti compra una leccornia che hai appena visto in uno spot pubblicitario”.

10 / “Strada, lampione, Norilsk”

“Ti sei fermato in un posto che conosci bene, illuminato dal lampione di sempre. Guardi le finestre e aspetti che compaia la silhouette a te cara. La neve continua a cadere, ma non pensi al freddo. La neve sta ballando un valzer con te, ma nel silenzio della notte ti senti sola. Per uscire dalla solitudine basta che si affacci alla finestra la persona che ti manca”.

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