“La pazza storia del mondo, Parte II”: fact-checking sui riferimenti alla storia russa

Russia Beyond (Foto: Hulu)
La nuova serie tv in otto puntate continua la commedia di Mel Brooks “La pazza storia del mondo, Parte I”, uscita più di quarant’anni fa. Negli Usa sta avendo un grande successo sulla piattaforma di streaming Hulu, e in Italia verrà resa disponibile su Disney+

Parlare di storia a suon di risate, e al contempo mantenere la verosimiglianza e la correttezza politica non è certamente possibile. E d’altra parte, gli autori non avevano nemmeno l’obiettivo di ricercare la somiglianza con i personaggi storici reali. Si pensi, ad esempio, a Danny DeVito che interpreta l’ultimo zar della Russia o alla famiglia Romanov che assomiglia un sacco ai Kardashian.

Ciò nonostante, la serie contiene molti riferimenti a eventi e personaggi reali. Quali?

1 / È vero che Grigorij Rasputin fu il favorito dei Romanov? Vero, ma solo in parte 

Già nella prima puntata vediamo la famiglia imperiale russa. La zarevic Aleksej, il giovane erede al trono, sta male, pertanto viene chiamato il suo “medico curante”, l’infernale starets (mistico religioso) Grigorij Rasputin. L’imperatrice Aleksandra Fjodorovna spiega che costui è l’unico mistico di cui ha fiducia e dal quale prende consigli in materia di politica e medicina (‘The only mystic in Russia that I trust with my medical and political advice”).

Il vero Grigorij Rasputin, contadino siberiano che spesso veniva spacciato per un santo, fu davvero un intimo dei Romanov, e un rapporto speciale l’aveva con l’imperatrice Aleksandra Fjodorovna. Si credeva che Rasputin avesse la capacità di contrastare l’emofilia, malattia che provoca problemi di coagulazione del sangue, di cui soffriva lo zarevic Aleksej. 

Di Rasputin si diceva che fosse in grado di nominare e destituire i ministri, lo si accusava di ingerenza nella politica interna ed estera del Paese, tuttavia gli storici concordano sul fatto che la sua influenza sia sopravvalutata. Le sue opinioni venivano tenute in considerazione a Corte, ma niente di più.

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2 / Rasputin aveva delle capacità sovrumane? No, di certo

«Where the devil is he?» (“Dove, diavolo è”), chiede lo zar. «Did someone say "the Devil"? (“Qualcuno ha detto “Diavolo”?”), risponde Rasputin, materializzandosi dal nulla. Al Rasputin reale si attribuivano non solo il dono di guaritore, ma anche delle capacità ipnotiche ed extrasensoriali. Il mito è duro a morire, ancora oggi, nella cultura popolare, Rasputin è visto come un maligno stregone, quasi un demone. Le sue ultime apparizioni in questa sua qualità le troviamo nei film americani “Hellboy” (2019) e “The King’s Man – Le origini” (2021).

Tuttavia, gli autori de “La pazza storia del mondo, Parte II” non prendono Rasputin così sul serio. Per loro egli non è tanto un mago, quanto un abile ciarlatano che, per curare l’emofilia, secondo lui causata dai demoni moldavi, propone di applicare allo scroto degli spicchi d’aglio.

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3 / Uccidere Rasputin era impossibile? Falso

Uno degli sketch della serie prende spunto dal celebre programma televisivo “Jackass”. In questa parodia i partecipanti seviziano Rasputin in ogni modo possibile, ma tutto risulta inutile. Il primo tentativo riprende le circostanze reali della scomparsa dello starets. I sostenitori della monarchia, che cospiravano contro Rasputin, prima lo ferirono gravemente e poi gettarono il suo corpo nel fiume Neva. 

Secondo la versione più diffusa, cercarono prima di avvelenare Rasputin con cianuro di potassio, poi, quando il veleno non ebbe effetto, gli spararono tre colpi e lo pestarono duramente. L’uomo, tuttavia, continuava a respirare. Allora lo gettarono nel fiume. In seguito gli inquirenti dichiararono che le tracce di veleno nell’organismo di Rasputin erano assenti e che già il primo colpo sparato era risultato letale.

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4 / La figlia dello zar, Anastasija, sopravvisse all’esecuzione della famiglia imperiale? No, non è vero

Insieme a Nicola II e sua moglie Aleksandra Fjodorovna, i bolscevichi fucilarono i loro 5 figli – lo zarevic Aleksej e le sue quattro sorelle. Tuttavia, anni dopo decine di donne affermarono di essere la granduchessa Anastasija, spiegando che si erano salvate miracolosamente. Tutte loro, però, mentivano. Eppure, la storia della sopravvivenza miracolosa era talmente bella che Hollywood l’ha trasformata in un cartone animato (“Anastasia”, 1997). È significativo che il cattivo di questa favola è proprio Grigorij Rasputin.

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5 / Gli ebrei diventavano rivoluzionari, perché lottavano contro l’antisemitismo? Vero

La linea “russa” della serie è, in sostanza, una parafrasi del famoso musical americano “Il violinista sul tetto” (“Fiddler on the Roof”), tratto da “Tevye il lattivendolo e altre storie” di Sholem Aleichem. Sebbene in chiave parodica, tutti i principali conflitti, che erano alla base del musical, vengono riflessi con cura: i pogrom antisemiti spingono gli ebrei fra le braccia dei rivoluzionari.

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6 / Lenin sopravvisse a un attentato? Vero

In “La pazza storia del mondo, Parte II” un’ebrea di nome Fanny viene a Mosca per partecipare alla Rivoluzione, ma ben presto resta delusa dai bolscevichi e decide di assassinare Lenin. Storia quasi reale! Il 30 agosto 1918, a Mosca, ci fu davvero un attentato alla vita di Lenin, tuttavia fallito. A sparare fu una giovane donna che si chiamava Fanny Kaplan. Sebbene la sua biografia sia parecchio diversa da quella della sua omonima televisiva, la Kaplan reale credeva davvero che Lenin avesse tradito la rivoluzione. 

Nella scena dell’attentato, Lenin, cercando di schivare le pallottole, indica Stalin: ecco colui che sta rovinando l’anima della rivoluzione! («ruining the soul of the revolution!»). Come sappiamo, dopo l’avvento al potere, Stalin ripudiò molti degli ideali della rivoluzione, in particolare, schiacciando ogni tentativo di opposizione all’interno del partito.

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7 / Non tutti i socialisti erano sostenitori di Lenin? Vero 

Fanny prende la decisione di uccidere Lenin, mentre assiste a una riunione dei socialisti. Alla riunione partecipano rappresentanti di tutte le correnti: menscevichi, bolscevichi e socialisti rivoluzionari (SR). Fanny si identifica con questi ultimi, come la reale Fanny Kaplan. 

Il partito socialista si spaccò, in quanto non si riusciva a raggiungere consenso sulla principale forza della rivoluzione, e cioè, se fossero i contadini o i proletari. I socialisti rivoluzionari affermavano che tale forza erano, certamente, i contadini, in quanto la Russia era un Paese in prevalenza agricolo. I menscevichi seguivano Marx e Lenin, puntando sul proletariato, ma non accettavano la tattica dei bolscevichi. In altre parole, sia i menscevichi che i socialisti rivoluzionari avevano dei motivi per nutrire dei rancori nei confronti di Lenin.

8 / Stalin e Trotskij lottavano entrambi per il potere ed erano rivali? Vero anche questo

In uno degli sketch della serie vediamo una riunione dei bolscevichi che permette di capire il rapporto di forze. Lenin gode di un’autorevolezza indiscussa e, cosa strana, nella serie è un personaggio simpatico. Il numero due, nella gerarchia del partito, è Lev Trotskij, considerato il “padre” dell’Armata Rossa. Alle riunioni partecipa anche Stalin, ma nessuno lo prende sul serio. In una delle scene, quando rimane da solo, Stalin si mette a cantare un’aria che dice che un giorno i suoi talenti saranno apprezzati, e lui governerà il Paese con bontà, amore e spirito illuminato (“with kindness, love, and light”). Se non ci riuscirà, aggiunge, ha anche un piano B: salire al potere in altri modi.

Non è, certo, una ricostruzione fedele delle discussioni tra i bolscevichi, ma lo sketch, in una certa misura, si basa su fatti reali. Durante la rivoluzione, Stalin non era molto in vista, fu promosso soltanto dopo la morte di Lenin nel 1924. Da allora, Lev Trotskij, il numero due del partito, fu per lui il più grande rivale.

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