Atomic Heart, ecco tutti i riferimenti all’Urss nel videogioco più atteso dell’anno

Mundfish, 2023
Proviamo a vedere questo videogame di successo con gli occhi di uno storico: quali rimandi all’Unione Sovietica possiamo notare?

Lo sparatutto in prima persona “Atomic Heart” è uscito il 21 febbraio 2023. Racconta le avventure del maggiore Nechaev in una realtà alternativa dell’Urss modello 1955, dove i robot sono sfuggiti al controllo e attaccano gli umani. Metacritic dà al gioco un punteggio di 71-76 (a seconda della piattaforma).

All’inizio della trama di Atomic Heart, quando il disastro tecnologico, causato dall’uomo, non è ancora accaduto, il giocatore si trova nella città utopica di Chelomey, grandiosa illustrazione di tutti i successi conseguiti dal potere sovietico nelle condizioni della realtà alternativa. Proprio a Chelomey si trova la maggior parte delle “Easter egg” che verranno menzionate in seguito.

“Tereshkova”

Il riferimento più ovvio sono i robot della serie “Tereshkova”, in onore, e su questo non si sbaglia, della prima donna nello Spazio, Valentina Tereshkova (1937-). Tuttavia, il robot non ha alcuna somiglianza esteriore con il suo “prototipo”.

“Le gemelle”

Le gemelle sono già diventate un simbolo di Atomic Heart. L’artbook del videogame sostiene che l’acconciatura delle donne d’acciaio è ispirata dalla famosa treccia doppia dell’ex premier ucraina Julia Tymoshenko. La ballerina russa Anita Pudikova ha contribuito ad animare i movimenti di questi personaggi.

“Fahrenheit 451”

Quando il maggiore sta ancora navigando con la sua barca lungo il canale, una vecchia sulla riva del canale vuole aggiustare i robot “Vovchik” e chiede all’agente il telecomando. Il maggiore risponde: “Grazie, nonna. Codice 0451”. È un chiaro riferimento al romanzo distopico di Ray Bradbury “Fahrenheit 451”.

I poster

Tutti i poster che vediamo nella città sono poster originali, effettivamente stampati in Urss. In episodi successivi, ambientati in altre location, figurano poster disegnati appositamente per il videogame, ma con la stilistica dell’era sovietica.

Cabina telefonica dell’Urss

A destra del carrello del gelataio si può vedere una classica cabina telefonica del periodo sovietico con dentro l’apparecchio AMT-69, modello che era in uso negli ultimi anni dell’Urss.

Le auto “Moskvich” e “GAZ Chajka”

Sulla riva opposta del fiume sono parcheggiate delle macchine “Moskvich 412”, modello che fu prodotto a Mosca e Izhevsk dal 1967 al 1997.

Proseguendo il gioco, potrete mettervi al volante di una “Moskvich” rossa, come quella che si vede nel film “Crociera di lusso per un matto” (titolo russo “Brilljantovaja ruká”). Un’altra macchina in questo gioco è la “Turbina”, che è una copia delle auto di lusso sovietiche “Chajka”,  modelli GAZ-13 e GAZ-14.

Riferimenti al cinema sovietico

La città di Chelomey è piena di riferimenti ai film di fantascienza e al cinema classico dell’Urss. Vicino al molo alcune persone ballano la lezghinka (danza caucasica), gridando “Barbambija! Kirgudù!”. È una citazione del film “Una vergine da rubare” (titolo russo: “Kavkazkaja plennitsa”, 1967). A questo film appartiene anche la “Canzoncina sugli orsi”, cantata da Aida Vedischeva, che nel videogame viene trasmessa da altoparlanti installati nel parco.

Sempre nel parco, una donna chiede a un uomo se verranno organizzati dei voli diretti “Mosca-Kassiopeja”; titolo di un film di fantascienza sovietico del 1973.

La ragazza che vuole avere un cane robot ci rimanda a un altro film di fantascienza sovietico che ebbe un grandissimo successo: “Le avventure di Elektronik” (1979). Ressy, come la ragazza vorrebbe chiamare il suo cane, è il nome del cane elettronico che figura nel film.

Il logo della funicolare, nel gioco, è stato mutuato, senza alcuna modifica, dalla fortunata miniserie “Gostja iz budushchego” (ossia: “Ospiti dal futuro”, 1985).

Riferimenti ai libri

Arrivati alla stazione VDNKh, sulla piattaforma troviamo un cadavere con attorno dei fogli sparsi, è il “Dead Gamemaker”. La conversazione con lui (avete capito bene, con i morti qui si può parlare e c’è anche una spiegazione “scientifica” per questo) comincia con la parola “abyrvalg” – la prima parola pronunciata dopo l’intervento di trapianto da Sharikov, uomo-cane nel romanzo di Mikhail Bulgakov “Cuore di cane” (1925) e nell’omonimo film del 1988.

Alla fiera VDNKh si può vedere la testa parlante “GPD-60”. GPD sta per “Golova professora Douelja” (“La testa del professor Dowell”), romanzo fantascientifico dello scrittore Aleksandr Beljaev, uscito nel 1925.

I personaggi usano un servizio di messaggistica, analogo a Twitter, che si chiama “Cinguettaio”, nome che di Twitter è la traduzione alla lettera. Uno dei messaggi dice: “Lunedì inizia sabato”, è il titolo di un romanzo del 1965 dei classici della fantascienza sovietica, i fratelli Strugatskij. Il personaggio centrale di questo romanzo, Aleksandr Privalov, lo troviamo anche tra i dipendenti dell’Azienda 3826 di “Atomic Heart”.

“Nu, pogodi!”, cartone animato e scandalo razzista

All’inizio del gioco sulla riva del canale si vedono dei televisori che trasmettono episodi della celebre serie di cartoni animati “Nu, pogodi” (cartone a puntate sulla rivalità tra Lupo e Lepre, una specie di Tom & Jerry sovietico). Televisori analoghi sono installati anche nelle stanze per il riposo.

In uno degli episodi il gamer scozzese Ravs_ ha visto un atteggiamento razzista. Trattasi della 12a puntata in cui si vede un aborigeno di pelle nera armato con un arco. Il personaggio è disegnato nella stilistica in cui gli afroamericani venivano raffigurati nei cartoni americani a partire dagli anni Trenta. Gli autori del videogame hanno dovuto porgere al gamer scozzese le loro scuse.

Architettura

La città di Chelomey, in “Atomic Heart”, prende il suo nome da Vladimir Chelomej (1914-1984), ingegnere missilistico sovietico. Nella città è situato l’Ufficio di Progettazione dell’Azienda 3826 e anche l’ufficio del Direttore dell’azienda Dmitrij Sechenov è dentro il Grattacielo.

Nella piazza centrale di Chelomey vediamo  una copia della statua “La Madre Patria Chiama!”, eretta a Volgograd dallo scultore Evgenij Vuchetich (1959-1967), e la figura dell’Operaio – metà del capolavoro di Vera Mukhina “L’operaio e la kolchoziana” (1937).

Le case che vediamo nel videogame sono, naturalmente, in stile “staliniano”. Il Grattacielo è una metafora dei palazzi dell’epoca staliniana, ma l’atrio, che il protagonista attraversa due volte, quando va a ritirare le chiavi della macchina, è una copia degli interni della casa-monumento “Buzludzha”, in Bulgaria; l’immagine della falce e martello è identica a quella che si trova sotto la cupola dell’edificio bulgaro, dove, però, è accompagnata dalla scritta “Proletari di tutti i Paesi, unitevi”.

Musica sovietica e non solo

La colonna sonora di “Atomic Heart”, ormai, sta vivendo una vita propria. È diventata un meme la versione phonk della canzone “Komarovo” (musica di Igor Nikolaev, testo di Mikhail Tanich), con la quale riempiva gli stadi l’attore e cantante Igor Skljar. Il robot che suona questa canzone assomiglia al tastierista del gruppo “Aljans” Oleg Parastaev (1958-2020), e ha gli stessi occhiali che Parastaev aveva nel video “Na zarje” (“All’alba”).

Il gioco contiene anche due riferimenti alla musica del periodo postsovietico. Trattasi del gruppo punk “Korol i Shut”, diventato un mito dopo la morte del suo leader Mikhail Gorshenev, avvenuta nel 2013.  Un documento interno del videogame, intitolato “Penetrazione nel sito”, descrive un certo M. Gorshenev, “studente dell’Università di Mosca, con torace nudo, cappelli arruffati e una chitarra dietro la schiena”, che esce dal bosco e racconta una storia. La storia, in sostanza, è un riassunto della canzone “Lesnik” (“Il guardaboschi”) dei “Korol i Shut”. È curioso che la colonna sonora non contenga questa canzone.

Il secondo riferimento al gruppo “Korol i Shut”, lo troviamo in una delle missioni, intitolata “Nel vecchio parco”. Sono le prime parole della canzone “Prokljatyj staryj dom” (“La vecchia casa maledetta”).

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