Mikhail Rozanov (1973-) è uno dei fotografi più famosi di Mosca. Ha uno stile riconoscibile, e scatta prevalentemente in bianco e nero. Il suo lavoro è caratterizzato dal minimalismo, dal rigore accademico e dalla sobrietà.
L’architettura è la sua grande passione. Fotografa i suoi soggetti preferiti in tutto il mondo. Nel suo obiettivo, a volte diventano vere e proprie opere d’arte.
È interessato agli stili insoliti e agli oggetti che si trovano all’incrocio delle epoche. La sua serie “Sogno”, ad esempio, è dedicata alla solenne architettura in stile “Impero staliniano” (“gotico socialista”) a Mosca.
Il neoclassicismo sovietico è caratterizzato da uno stile geometricamente preciso, così amato dallo stesso Rozanov.
Ha anche fotografato decorazioni monumentali che spesso non sono visibili alla gente comune.
Dalla Mosca sovietica, Rozanov si sposta facilmente al Louvre.
Ammira la scultura e la geometria dei parchi di Versailles.
Poi torna a Peterhof.
Nel parco sovietico VDNKh si è lasciato ispirare dall’ordine e dalla “chiarezza dello scopo”, come ha intitolato un’altra serie di opere sull’eredità sovietica in architettura.
E non si può fare a meno di trovare allusioni all’antichità in questi edifici classici sovietici, dove anche nelle rovine si può trovare “Ordine”, come si chiama un’altra serie di scatti di Rozanov.
Le decorazioni in stile puramente sovietico che circondano la Biblioteca Lenin sono semplicemente impossibili da riconoscere per i passanti, ma Rozanov ce le fa vedere. Queste figure di operai e contadini appaiono particolarmente surreali sullo sfondo delle cupole del Cremlino.
Il Cremlino stesso, testimone dell’epoca zarista, ornato di stelle rosse sovietiche, non ha bisogno di ulteriori descrizioni.
Ecco la silhouette ben nota delle mura del Cremlino (costruite, tra l’altro, da architetti italiani, tanto che forme simili si possono riconoscere in varie città d’Italia).
Rozanov ha dedicato una grandissima parte del suo lavoro ai capolavori architettonici del Cremlino di Mosca. Tra cui le sue cattedrali.
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E c’è anche una serie di altri luoghi sacri descritti nel Vangelo. Ecco, ad esempio, il passaggio al Golgota a Gerusalemme.
E questo è il Monte degli Ulivi.
Tra le opere di Rozanov ci sono anche astrazioni geometriche.
A volte è persino difficile capire di quale Paese, continente o pianeta si tratti.
E poi ci sono figure architettonicamente precise, come ad esempio un iceberg in Antartide, che Rozanov definisce “Cosmo”; uno spazio maestoso e infinito di ghiaccio e iceberg.
Una delle serie più recenti di Rozanov è incentrata su acciaio, vetro e cemento. L’artista ha esplorato questi materiali in tutta Europa, compresa Berlino, come mostra la foto sotto.
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