Un classico di Hollywood, nonché uno dei primi adattamenti cinematografici del romanzo di Lev Tolstoj con il sonoro; nel cast, l'ineguagliabile Greta Garbo, che aveva già interpretato il ruolo di Karenina nel film muto "Love" (1927). In questo film lo scontro tra il desiderio di Anna di essere amata - la sua passione verso Vronskij - e l'amore materno verso il figlio, Serezha, accompagnano lo spettatore in una storia drammatica dal finale tragico.
In questo film di Ernst Lubitsch troviamo ancora Greta Garbo. La commedia ridicolizza con buon spirito, anche se non senza battute politiche, i compagni sovietici e i risultati del Piano quinquennale. La Garbo interpreta un'inavvicinabile signora bolscevica di nome Nina Jakushova, mandata dai sovietici a Parigi per riportare indietro tre inviati rinnegati. Pian piano, però, anche la lady di ferro si intenerisce nella capitale francese, con il suo spirito romantico e spensierato.
Ecco un altro adattamento cinematografico di un romanzo di Lev Tolstoj: il film ha ricevuto recensioni contrastanti sia dalla critica che dal pubblico, con Audrey Hepburn (nel ruolo di Natasha Rostova) e Henry Fonda (che, all'epoca, era già più vecchio di Pierre Bezukhov, il personaggio che interpretava). Questo adattamento cinematografico è stato criticato per i suoi costumi storicamente inaccurati, per la recitazione non eccelsa della Hepburn e per le canzoni eseguite in inglese anziché in russo. Ma fu questo film a ispirare Sergej Bondarchuk il più grande ed eccezionale adattamento cinematografico di "Guerra e pace", che ricevette l'Oscar come "Miglior film straniero".
Dieci anni prima che il primo adattamento cinematografico del romanzo di Dostoevskij apparisse in URSS, Richard Brooks, un regista americano proveniente da una famiglia di emigrati russi, presentò la propria versione de "I fratelli Karamazov" con Yul Brynner nei panni di Dmitrij Karamazov. Ma la storia subì una radicale trasformazione: Brooks scartò quasi completamente le interpretazioni filosofiche e religiose di Dostoevskij, in un appassionante film poliziesco, presentato al Festival di Cannes. Nello stesso anno il film sovietico "Quando volano le cicogne" (1957) vinse la Palma d'Oro.
La commedia assurda di Stanley Kubrick può essere definita un vero e proprio inno contro la guerra. Il classico del cinema mette a confronto superpotenze nucleari che forse cercano di iniziare o terminare una guerra. Un generale americano attiva il segreto "Piano R" e invia bombardieri armati di armi nucleari; tuttavia, si scopre che i sovietici hanno una macchina pronta a reagire. Gli ambasciatori e i capi di Stato sono sotto shock, il Dottor Stranamore si strofina la mano incontrollabile che cerca continuamente di fare il saluto nazista, i generali americani con la loro consueta gomma da masticare cercano di trovare un linguaggio comune con i generali sovietici, che, sorprendentemente, bevono acqua e non vodka… anche se "per nessun motivo un comunista berrà mai acqua e non senza una buona ragione".
Uno dei principali melodrammi americani del XX secolo fu ispirato dal celebre libro di Boris Pasternak, molto popolare in Occidente ma a lungo vietato in URSS.
Il regista David Lean è stato ovviamente criticato per questa rappresentazione semplicistica del romanzo. Tuttavia, il film è annoverato nella storia del cinema come un grande melodramma sulle peripezie d’amore di Jurij Zivago; dopo aver interpretato questo ruolo, l'attore Omar Sharif è diventato una vera e propria star del cinema internazionale.
Mel Brooks, maestro della commedia e della buffoneria, non si è tirato indietro nel portare sullo schermo il romanzo di Ilf e Petrov sulle avventure di Ostap Bender, pieno di battute e scherzi che, si pensa, vengono compresi solo dai russi.
Per il film, Brooks ha onestamente eliminato quasi tutti i personaggi minori e si è concentrato sulla storia di due truffatori alla ricerca di un tesoro. Nel film non mancano i paesaggi della Siberia innevata, alcuni riferimenti paranoici a Dostoevskij e una canzone dal titolo "Hope For The Best - Expect The Worst" (Spera per il meglio, aspettati il peggio), scritta dallo stesso Brooks e basata su un adagio slavo.
Questo è un melodramma senza pretese sull’amore tra un giornalista americano e una romantica ballerina sovietica dal nome patriottico di Oktjabrina. Il film è intriso di cliché, tipici del cinema americano della Guerra Fredda. Non a caso fu criticato in Occidente, anche perché uscì nel periodo in cui Nixon stava ancora cercando di migliorare le relazioni con l'URSS. Tuttavia, il film è stato ricordato per l'affascinante lavoro di Anthony Hopkins, che ha interpretato il fartsovschik Kostja (un rivenditore illegale di epoca sovietica).
La migliore parodia del classico russo è quella diretta da Woody Allen che, in quasi tutte le sue opere, fa dei riferimenti a Chekhov, Tolstoj o Dostoevskij. Qui Allen interpreta il personaggio di Boris Dmitrievich Grushenko, che, aspettando la pena di morte, ricorda la sua infanzia, la sua adolescenza, la sua giovinezza e, naturalmente, la sua famiglia. E discute anche del significato della vita, di Dio e della morte, proprio come avviene nella letteratura russa classica.
Ecco a voi una favola cupa che racconta la storia di un confuso intellettuale sovietico, interpretato da Robin Williams. Il protagonista lavora in un circo di Mosca, vive in un modesto appartamento sovietico con la sua numerosa famiglia e fa file lunghissime per ottenere i beni di prima necessità. Un giorno, ha la possibilità di andare a New York per esibirsi… E lì si allontana drammaticamente in cerca di una vita migliore; grazie alle sue conoscenze americane conosciute per caso, trova la sua piccola felicità e, soprattutto, la libertà.
In questo film Mikhail Baryshnikov, famoso tra gli appassionati di balletto di tutto il mondo, interpreta praticamente se stesso: un ballerino di nome Nikolaj Rodchenko che fugge dall'URSS. Nel film, tuttavia, lo attende un destino più crudele: dopo la fuga, rimane semplicemente bloccato in una tournée in diversi Paesi… fino a quando, un bel giorno, il suo aereo precipita in Siberia. Rodchenko è dunque costretto a tornare in patria sotto la stretta sorveglianza del KGB.
È il film di maggior successo della serie con Sylvester Stallone che combatte contro l'ufficiale sovietico Ivan Drago (interpretato da Dolph Lundgren). Nonostante il boom al botteghino, il film ha ricevuto parecchie critiche negative. Tra i motivi c’era l'immagine cupa dei russi che, alla fine, iniziano a provare emozioni e a tifare con tutto il cuore per Rocky Balboa, che si rialza trionfalmente in piedi.
Red Heat è uno dei primi film hollywoodiani dove i sovietici non sono ritratti in una cattiva luce. La storia vede Arnold Schwarzenegger nei panni di un agente di polizia sovietico che insegue dei criminali russi diretti negli Stati Uniti. Era l'epoca della perestrojka e i registi non potevano ottenere il permesso di girare sulla Piazza Rossa… perciò furono costretti a girare un video altrove, con Schwarzenegger in uniforme da poliziotto.
La prima storia dedicata all’analista della CIA Jack Ryan (interpretato da Alec Baldwin), scritta dall'autore Tom Clancy, sembrava essere uscita un po' in ritardo (il romanzo di Clancy fu infatti pubblicato nel 1984).
Anche Sean Connery, che interpretava il capitano-disertore sovietico Marko Ramius, in un primo momento aveva rifiutato il ruolo, ritenendo che la Guerra Fredda fosse ormai finita. Ma i creatori del film lo convinsero che si trattava di una sorta di omaggio alla storia. Connery, così come Baldwin, interpretarono brillantemente i loro ruoli. Ma non è questo che ci sorprende del film: incuriosisce il fatto che l'unico membro dell'equipaggio del sottomarino "Ottobre Rosso" che era a conoscenza dei piani infidi di Ramius fosse un ufficiale politico di nome… Putin. Era interpretato da Peter Firth.
"La casa Russia", un film di spionaggio interpretato da Sean Connery e Michelle Pfeiffer, fu girato a Mosca e Leningrado. Questa pellicola uscì poco dopo "Red Heat" e fu il secondo e ultimo grande film hollywoodiano girato in URSS. Questa fu anche la seconda visita di Sean Connery in Unione Sovietica. Ventuno anni prima, aveva recitato in "La tenda rossa" (1969), l'ultimo film del famoso regista sovietico Mikhail Kalatozov.
L'ultima - e settima - parte della serie di commedie poliziesche americane si conclude con questo episodio in Russia. Il film è stato girato nell'autunno del 1993, quando a Mosca scoppiò una rivolta armata e le truppe fedeli al presidente Boris Eltsin bombardarono la sede del governo della Federazione Russa. Questi eventi costrinsero a interrompere le riprese del film. Tra l'altro, nella pellicola si intravede l'edificio del Parlamento danneggiato.
Un raro esempio di film americano che non parla della Guerra Fredda, ma di altre realtà - criminali - dell'Unione Sovietica, dove, per molto tempo, l’esistenza del sesso o dei crimini sessuali non sono stati riconosciuti. Questa pellicola è stata ispirata dalla storia del mostro di Rostov, Andrej Chikatilo, che è diventato il prototipo di molti maniaci, anche nel cinema mondiale. “Cittadino X” ripercorre non solo la storia, ma anche il sistema sociale e politico dell'epoca.
Questo film della serie di James Bond, diretto da Martin Campbell, presenta una straordinaria scena di inseguimento lungo le strade di San Pietroburgo. Bond, alla guida di un carro armato T-55 rubato, insegue il suo nemico che finisce in un treno blindato…
Alan Rickman, nei panni di Grigorij Rasputin, ripercorre la storia del guaritore proveniente dalla Siberia che salva l’erede al trono Aleksej, malato di emofilia. Rickman non è l'unico protagonista del film: davanti alla cinepresa troviamo anche Ian McKellen, nei panni di Nicola II.
Questa fiaba musicale animata è diventata una delle più belle ed emozionanti storie sulla granduchessa Anastasia Nikolaevna Romanova che, secondo la leggenda, sarebbe stata l'unica sopravvissuta all'esecuzione della famiglia imperiale. Si tratta di una storia d’animazione memorabile, non solo per i suoi protagonisti e la colonna sonora, ma anche per il folle e cattivo Rasputin, doppiato da Christopher Lloyd.
Un raro caso di amicizia tra Stati Uniti e Russia nel tentativo di combattere un nemico comune: il dittatore Radek, che si è impadronito del Kazakistan, ha attaccato la democrazia e ha minacciato di scatenare la Terza Guerra Mondiale. Nonostante il film inizi a Mosca, il presidente degli Stati Uniti James Marshall (interpretato da Harrison Ford) è ancora, ovviamente, in primo piano… e sa persino parlare russo! Il presidente russo dal nome semplicistico Mikhail Petrov si limita a sostenerlo in tutte le sue imprese.
Questo dramma americano basato sul famoso romanzo di Lev Tolstoj ha come protagonista Sophie Marceau. Il film è stato in parte prodotto dalla società di Mel Gibson e girato principalmente a San Pietroburgo. Alcune scene sono state girate anche a Mosca: ad esempio, c’è una scena girata nel monastero di Novodevichyj, un bellissimo complesso architettonico di Mosca.
Questo film di fantascienza, diventato un classico, ha dimostrato ancora una volta che solo Bruce Willis può salvare il nostro pianeta! Questa volta, però, il “duro a morire” non era solo, ma in compagnia di alcuni suoi amici: il più giovane, interpretato da Ben Affleck, è stato salvato da una morte certa sulla stazione spaziale "Mir", ormai esaurita, dall'astronauta-colonnello russo Lev Andropov. Egli accoglie gli americani ubriaco, con il suo colbacco in testa e una maglietta con la scritta "URSS". Senza Andropov la missione sarebbe perduta e alla fine si rischierebbe l'Armageddon.
Prima di dirigere il premio Oscar "The Hurt Locker" (2008), Kathryn Bigelow è riuscita a immergersi - in tutti i sensi - nella storia russa. Il film "K-19" si basa su eventi reali accaduti nel 1961, quando un sottomarino nucleare sovietico ebbe un incidente e molte delle persone a bordo morirono. Attenta ai dettagli, la Bigelow, durante la preparazione del film, non solo ha intervistato i testimoni di quegli eventi, ma è persino riuscita a ottenere il permesso di visitare la Flotta del Nord della Russia. Ecco perché il film appare realistico fin dai primi fotogrammi, dai dettagli tecnici ai volti dell'equipaggio. I veri membri dell'equipaggio erano inizialmente scettici nei confronti della sceneggiatura e hanno persino pubblicato delle lettere aperte, ma alla fine il film li ha soddisfatti e si sono dovuti ricredere.
Questa è una satira politica, dedicata alle elezioni russe del 1996, quando Boris Eltsin stava perdendo terreno e i leader dei comunisti e dei liberaldemocratici - Zjuganov e Zhirinovskij - gli stavano col fiato sul collo. Il film, basato su fatti realmente accaduti, racconta la storia di come alcuni consulenti politici americani vennero in soccorso dei capi delle sedi elettorali, Oleg Soskovets e Anatolij Chubais. Questo film non può essere definito eccezionale in termini di cinema, ma è l'unica pellicola americana ad aver catturato l'effetto delle strategie politiche globali nelle elezioni russe.
“The Bourne Supremacy” prosegue il racconto della storia dell'ex agente segreto Jason Bourne (Matt Damon) e del suo tentativo di far luce sul proprio oscuro passato. Il film è stato girato a Mosca, così come il famoso inseguimento in auto che si vede nella pellicola. Matt Damon ha distrutto completamente il taxi a bordo del quale cerca di fuggire e nel farlo danneggia molte altre auto, creando scompiglio nel centro della città. Per questa scena due stuntman hanno ricevuto il “Taurus World Stunt Award” nel 2005.
La seconda esperienza come regista di Robert De Niro racconta la storia della nascita della CIA. Matt Damon ne interpreta il fondatore, che ricevette il soprannome di "Madre" dai suoi colleghi sovietici. Ovviamente la nascita della CIA, cronologicamente distribuita lungo tutto il film, non sarebbe possibile senza l'URSS e l'esperienza della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda. Ma De Niro non si focalizza solo su questo: in ogni agente, anche nel più semplice, egli cerca di scoprire una vita interiore complessa e veritiera. Questo non riguarda solo il personaggio principale, ma anche le "spie" sovietiche che incrociamo nel corso della storia.
Il primo (e a dirla tutta, non molto riuscito) adattamento cinematografico della serie di videogiochi dedicata a un killer clone, è stato ricordato per il caso dell'omicidio del presidente russo Mikhail Belikoff, che non solo aveva dei sosia, ma anche un fratello, Boris. L'aiuto offerto dagli agenti della CIA, dell'Interpol e dell'FSB (il Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa) è stato di scarsa utilità. Tuttavia, si scopre che una prostituta russa di nome Nika Boronina può essere d’aiuto all'eroe principale, l'Agente 47. Questo è stato uno dei primi ruoli d'azione della modella e attrice Olga Kurylenko.
Ecco una delle parti più politicizzate della serie d'avventura di George Lucas. Non sorprende che tutto avvenga in piena Guerra Fredda, quando la scienziata pazza Irina Spalko (interpretata da Cate Blanchett) cerca di costringere il protagonista, interpretato da Harrison Ford, a lavorare per lei. Il film è il canto del cigno del regista Steven Spielberg, che per oltre 10 anni ha poi messo fine alle avventure dell'eccentrico archeologo.
Il sequel del popolare film è stato segnato non solo dalla prima apparizione dell'agente Natasha Romanoff, alias Vedova Nera, interpretata da Scarlett Johansson, ma anche del cattivo russo Ivan Vanko, interpretato da Mickey Rourke. Fisicato, potente e silenzioso in un modo “molto russo”, cresciuto in mezzo al nulla da un padre alcolizzato, si crede il vero erede delle Stark Industries e va a vendicarsi di Iron Man per quella sua cupa infanzia siberiana.
Dopo aver recitato nel film "Wanted" (2008) del regista russo Timur Bekmambetov, Angelina Jolie non si è tirata indietro: due anni dopo è apparsa nei panni di un agente doppiogiochista con il nome in codice di "Salt", che lavora sia per la CIA che per il KGB. È lei il principale successo dell'intero film.
Questo film è un esperimento fantascientifico del già citato produttore e regista russo Timur Bekmambetov. Cavalcando l'onda del successo hollywoodiano, non solo ha ottenuto il sostegno dei principali studi cinematografici, ma ha anche invitato a Mosca gli attori Max Minghella ed Emile Hirsch. In questa pellicola i due attori interpretano i soci di una startup che si imbattono in una persona che ha rubato la loro idea. Un crescendo di disavventure che non avrebbero potuto superare senza i loro nuovi amici… i russi, ovviamente.
Sebbene gran parte delle azioni del film si svolgano nella capitale russa, la maggior parte delle scene ambientate a Mosca sono state in realtà girate a Praga. Ad esempio, la scena in cui i terroristi fanno saltare in aria il Cremlino mentre Tom Cruise scappa disperatamente dalla Piazza Rossa non è stata girata nella capitale russa. Per dare un senso di autenticità, i registi hanno fatto diverse riprese nel centro di Mosca.
L'idea di girare questo capitolo della serie horror futuristica in Russia è stata dell'attrice Milla Jovovich, e alla fine il film è stato girato nell'Estremo Oriente russo, in Kamchatka e a Mosca. Secondo la stampa, le riprese sulla Piazza Rossa sono durate diverse ore. Nel film, la Jovovich combatte contro feroci mutanti vicino al Cremlino e poi entra nella metropolitana scivolando giù per le scale mobili.
È il sequel del film del 2010 “Red”, tratto dall'omonimo fumetto scritto da Warren Ellis e disegnato da Cully Hamner. Questa pellicola con Bruce Willis è ambientata principalmente a Mosca, anche se non è stata girata in Russia, bensì a Londra. Lì, secondo la sceneggiatura del film, serebbero conservati i resti di una pericolosa bomba nucleare risalente al periodo della Guerra Fredda…
Così come per "Mission: Impossible - Protocollo fantasma", anche la maggior parte delle scene di questo film ambientato in Russia sono state girate a Budapest. Stando alle dichiarazioni di Bruce Willis, tuttavia, le scene dei famosi grattacieli di Mosca sarebbero state riprese nella capitale russa: in una di esse, un elicottero bombarda senza pietà l'edificio dell'Università Statale di Mosca con mitragliatrici e missili.
Per interpretare questo film l’attore Chris Pine ha dovuto recarsi per un breve periodo a Mosca, anche se il film è stato girato prevalentemente in America.
Nella pellicola, l’agente della CIA Jack Ryan viene a conoscenza di un complotto (ovviamente russo) per far crollare l'economia degli Stati Uniti d'America.
Siamo di nuovo nel bel mezzo della Guerra Fredda, ma questa volta il braccio di ferro non coinvolge delle spie, bensì dei giocatori di scacchi: Bobby Fischer e Boris Spassky. Si tratta di un potente dramma psicologico, che ha ottenuto molte recensioni positive, con particolari elogi nei confronti dell’interpretazione di Tobey Maguire (Bobby Fischer).
Questa simpatica parodia di Guy Ritchie di tutti i film di spionaggio dell'epoca della Guerra Fredda è basata su un'omonima serie televisiva britannica degli anni '60. Ritchie gli ha dato un nuovo lustro, facendo leva sui personaggi principali: due agenti “involontari”, Napoleon Solo della CIA e Illya Kuryakin del KGB. Il cinema non aveva mai visto agenti di quell'epoca così eleganti e ironici!
Questo thriller di Steven Spielberg è un raro esempio di film sulla Guerra Fredda, dove il regista non cerca di schierarsi, ma rimane "al di sopra" della battaglia, presentando in egual modo sia la CIA, sia il KGB, sia gli agenti della "Stasi". Durante l'88° edizione dei premi Oscar è stato candidato a sei premi, e ha vinto una statuetta per il miglior attore non protagonista, Mark Rylance. La sceneggiatura si basa su eventi reali, quando Abel fu scambiato con il pilota americano Frances Gary Powers, abbattuto sull'Unione Sovietica.
Ecco un documentario emozionante creato da Gabe Polsky, nato in una famiglia di emigrati sovietici. Il film racconta la cultura dell'hockey russo durante la Guerra Fredda con l'aiuto di interviste e materiale d'archivio, dimostrando come la storia della squadra del Red Army rispecchi le trasformazioni culturali che hanno portato alla caduta del Comunismo. Attraverso le interviste ai "Cinque russi" - Makarov, Larionov, Krutov, Kasatonov e Fetisov - e al portiere e allenatore Vladislav Tretiak, Polsky ha cercato non solo di ritrarre la famosa scuola sovietica di hockey, ma anche di mostrare come ognuno degli atleti, allora ancora giovani, stesse combattendo sul ghiaccio non solo per se stesso, ma anche per il proprio Paese.
Nel sequel di "Captain America: Il primo Vendicatore" (2011), gli agenti dell'Hydra in Siberia risvegliano Bucky Barnes dal suo sonno criogenico e lo trasformano nel Soldato d'Inverno. Per questo tutti gli eroi della Marvel si uniscono per salvare la Terra dal pericolo.
Si tratta di un adattamento cinematografico dell'opera teatrale più popolare di Anton Cechov: “Il gabbiano”. Diretto da Michael Mayer, solitamente impegnato in opere teatrali (già regista a Broadway e al Metropolitan Opera), questo dramma di Cechov si è fatto strada sul grande schermo ottenendo il successo internazionale.
Questo film è una divertente rappresentazione della Guerra Fredda. Dopo aver subito un infortunio, la prima ballerina del Teatro Bolshoj, Dominika Egorova, che vive nella periferia di Mosca, si reca con lo zio Ivan - un agente della sicurezza statale - in un'unità speciale che insegna non solo ad amare la Madrepatria, ma anche a sconfiggere i nemici. Non sorprende che, a un certo punto, il personaggio di Jennifer Lawrence inizi a lavorare come agente doppiogiochista, sia per la Russia che per gli Stati Uniti.
Il personaggio di Keanu Reeves - un commerciante di diamanti americano di nome Lucas Hill - si reca a San Pietroburgo per fare affari, ma non riesce a trovare il suo socio, Pjotr. Per non farsi uccidere, Hill si reca nella cittadina siberiana di Mirny alla ricerca di Pjotr, dove incontra nuovi strani amici e si innamora della proprietaria di un bar locale. Le scene sono state girate non in Siberia, bensì in Canada.
Si tratta di un film horror inaspettatamente umoristico ambientato in una escape room nella capitale russa. Un gruppo di blogger americani si reca a Mosca dove incontra un misterioso e giovane ricco che promette loro ogni tipo di esperienza. Togliendo i tratti horror, questo film potrebbe essere tranquillamente la classica avventura di un gruppo di stranieri in Russia.
Questo film, parzialmente girato in Estonia, racconta la storia di un tentativo di prevenire la Terza Guerra Mondiale e, in generale, la catastrofe che potrebbe accadere se un solo uomo imparasse a manipolare il tempo. L'inizio del film, con il sequestro di un teatro in Ucraina, fa riferimento all'assedio del teatro Dubrovka, a Mosca, avvenuto nell'autunno del 2002. Il cattivo principale del film è un oligarca russo e trafficante d'armi, proveniente dall'immaginaria città siberiana di Stalsk, di nome Andrej Sator (interpretato dall'attore britannico Kenneth Branagh).
Si tratta di una commedia musicale dedicata al principale concorso canoro europeo. Il film prende in giro tutto in una volta sola: non solo il formato di questi "concorsi", ma anche le caratteristiche nazionali degli scandinavi (veri protagonisti del film) e dei russi. Il personaggio più importante è forse Aleksandr Lemtov, che ricorda i veri concorrenti russi che sono saliti sul palco nel corso degli anni: Philipp Kirkorov e Dima Bilan.
Questa commedia d'azione con Bob Odenkirk nel ruolo di un impiegato d’ufficio disperato, con un passato oscuro, è stata diretta dal regista russo Ilja Naishuller. Non sorprende che i cattivi siano ancora una volta i membri della mafia russa, con il boss Julian interpretato da Aleksej Serebrjakov (noto per il suo ruolo in "Leviathan", 2014). Il confronto tra il carismatico Odenkirk e Serebrjakov, che ha firmato "Leviathan", e la partecipazione di Christopher Lloyd al film, hanno attirato il pubblico di entrambe le sponde dell'oceano.
La storia delle origini di Natasha Romanoff, la donna più misteriosa di "The Avengers" della DC Comics, sarebbe ovviamente impossibile senza il suo passato sovietico. Si scopre che genitori di Natasha erano delle spie russe che, a un certo punto, hanno inviato la loro ragazza insieme alla sorella Elena in una base segreta chiamata "Stanza Rossa", dove vengono addestrate le future "vedove". L'organizzazione esiste ancora ed è guidata dal malvagio generale Dreykov, che vuole conquistare il mondo. Natasha deve ricordare i suoi legami familiari e, soprattutto, suo padre, che incarna tutti gli stereotipi russi, dall'alcolismo al tatuaggio su tutta la schiena raffigurante le cupole a cipolla delle chiese russe.
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