Il surrealismo di Charms tradotto in italiano nella nuova raccolta di poesie “Incendio”

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Pubblicato da Sandro Teti Editore a cura di Simonetta de Bartolo e con la prefazione di Paolo Nori, il libro presenta poesie, illustrazioni e quei testi erotici che portarono l’autore all’arresto

Surreali come il mondo, se lo si guarda con occhi attenti. Surreali come il periodo storico in cui furono scritte. Sono le poesie di Daniil Charms (pseudonimo di Daniil Ivanovich Juvachjov, 1905-1942), un eccentrico dandy pietroburghese che era solito recitare le sue poesie seduto su un armadio, con l’immancabile pipa stretta fra le mani. Charms, tra i fondatori del gruppo avanguardista Oberiu, è considerato uno dei più grandi poeti e scrittori russi del Novecento. Oggi la casa editrice Sandro Teti Editore ha pubblicato “Incendio”, una raccolta di opere e illustrazioni dell’autore, per lo più inedite in Italia.

In questa raccolta, le sue poesie surreali, le storie dai risvolti imprevedibili, le note dei suoi diari e una commedia fatta di persone strampalate, danno vita a un ventaglio di vicende e personaggi improbabili, che sfociano nel nonsense e nel rifiuto totale delle convenzioni. “La letteratura dell’assurdo prima della letteratura dell’assurdo, vent’anni prima di Beckett e Ionesco”, l’ha definita Paolo Nori, professore e traduttore, che ha curato la prefazione del libro. 

Charms, quell’autore vietato e riscoperto

Il nome di Daniil Charms è rimasto vietato in Russia fino agli anni Sessanta, periodo della sua riabilitazione postuma. Si dovette attendere il 1962, infatti, per veder pubblicare il suo primo volume, contenente alcune poesie per bambini, e che contribuì a riesumare dall’oblio il nome di questo grande scrittore. In URSS le sue opere circolarono soprattutto come samizdat, e solo alla fine degli anni Ottanta, con l’avvento della Perestrojka, i suoi testi iniziarono a essere pubblicati con maggior frequenza. “Da allora - scrive la curatrice Simonetta De Bartolo - si assiste a una vera e propria ‘charmsomania’ che dura per fortuna ancora oggi e che vede ogni anno numerose edizioni delle sue opere, tesi universitarie e dissertazioni, traduzioni nelle varie lingue, spettacoli teatrali basati sui suoi testi, film, trasmissioni radiofoniche, televisive e così via”.

Tra le fonti più preziose che custodiscono la sua poesia ci sono i diari personali dell’autore, che egli ha scritto per tutta la vita, dal 1924 al 1940, annotando pensieri, umori, disegni e riflessioni. 

Uno stile unico 

“In una ridicola vasca l’amico è sprofondato / Il muro intorno gli è girato / Una mucca bizzarra galleggiava / Sopra la casa una strada stava”. Sono alcuni dei versi assurdi e visionari di Charms, dove le immagini e i pensieri non seguono un filo logico, ma scorrono uno dopo l’altro quasi senza freni. Una poetica secca e grottesca - è stata definita -, il più delle volte senza trama né punteggiatura, dalla quale spesso emerge con forza il tema dell’eros, presente non solo nei diari personali di Charms, ma anche in molte sue poesie. Oltre alle sue opere e alle illustrazioni, che ben descrivono molte caratteristiche di questo mondo poetico, “Incendio” raccoglie anche alcuni scritti erotici che portarono Charms all’arresto. Egli fu infatti incarcerato per un breve periodo nel 1931 con l’accusa di produrre letteratura antisovietica; venne nuovamente arrestato nel 1941 e rinchiuso nell’ospedale psichiatrico detentivo di Leningrado, dove morì di fame nel febbraio del 1942 durante l’assedio nazista alla città. 

In Italia sono state pubblicate le raccolte “Casi” (Adelphi, 1991), “Disastri” (Marcos y Marcos, 2011), “L’uomo che sapeva fare miracoli” (Il Saggiatore, 2014), il racconto “Il professor Trombetti” (Comma 22, 2015) e alcuni suoi libri per l’infanzia.

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