Che cosa c’è di russo e quali sono i russi presenti nel magico mondo di Harry Potter?

Cultura
NIKOLAJ KORNATSKIJ
Di tutto ciò che avviene al di fuori del Regno Unito “parallelo” creato dalla fantasia di J. K. Rowling veniamo a conoscenza solo da rari riferimenti. Tuttavia, questo è sufficiente per affermare che il mondo della magia russa ha una storia ricca e interessante…

Altro che Hogwarts…

L’Europa dell’Est è una parte poco esplorata nel magico mondo di Harry Potter. Cosa ne sappiamo? Per esempio, che vi vivono i vampiri: Rubeus Hagrid, tutore e amico di Harry, si è imbattuto in uno di essi in un pub di Minsk. Vi abitano  poi creature stravaganti come Pogrebin, un demone russo alto circa trenta centimetri, dal corpo peloso e dalla testa liscia, grigia e molto grossa, che se si  accovaccia assomiglia a un sasso… Ma non temete: come scrive l’esperto Newton Artemis Fido Scamander, detto Newt, il protagonista del ciclo di J. K. Rowling “Gli animali fantastici: dove trovarli”, Pogrebin può essere facilmente scacciato con dei semplici calci.

Naturalmente, anche questa parte del mondo è piena di maghi e ha la sua “Hogwarts”: l’Istituto Durmstrang (il cui preside, fino alla fuga precipitosa del giugno 1995, è Igor Karkaroff). L’istituto si trova da qualche parte in Scandinavia, ma è aperto a studenti di tutte le nazionalità. Qui ha studiato la stella bulgara del Quidditch Viktor Krum e un certo Poliakoff, chiaramente un personaggio russo, uno sfacciato beone prediletto dal preside  Karkaroff (molto probabilmente anch’egli russo). Nella versione filmica viene mostrato anche lo stemma di Durmstrang, dove appaiono un’aquila bicipite alla russa, con sullo sfondo tipica cupola di un tempio ortodosso e il nome dell’istituto scritto anche in cirillico.

Un “cattivo russo” non poteva mancare

L’unico personaggio russo importante per la trama dell’intera saga è il famigerato Antonin Dolohov, un mago purosangue e uno dei primi Mangiamorte. Durante la Prima Guerra dei Maghi, terrorizzò la comunità magica con una serie di omicidi e torture sia di babbani che, in generale, di tutti coloro che si opponevano a Lord Voldemort. Dolohov fu condannato all’ergastolo nella prigione di Azkaban, ma ne evase ripetutamente.

Viene menzionato per la prima volta in “Harry Potter e il calice di fuoco” e fa la sua comparsa in “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, partecipando alla scena culminante del libro, ovvero la Battaglia dell’Ufficio Misteri (il primo vero e proprio scontro della Seconda Guerra dei Maghi, avvenuto il 18 giugno 1996). In quell’occasione, ferisce gravemente Hermione. Qualche anno dopo, uccide Remus Lupin, detto Lunastorta, che nel 1993 aveva assunto la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure ad Hogwarts, divenendo professore di Harry Potter, e suo grande amico. Nell’adattamento cinematografico, Dolohov è stato interpretato da Arben Bajraktaraj (1973-), un artista francese di origini kosovare.

La stessa Rowling ha ammesso di essersi ispirata per il nome del cattivo a Fjodor Dolokhov, uno dei personaggi di “Guerra e pace” di Lev Tolstoj, non un mago né un mostro, ma certamente un personaggio molto controverso. Ufficiale del reggimento d’élite Semjonovskij, duellante incallito e truffatore, il Dolokhov di Tolstoj era soggetto a scatti d’ira: poteva sparare al cavallo di un cocchiere o addirittura uccidere un uomo per un nonnulla. Dopo il duello con Pierre Bezukhov, fu degradato nell’esercito, e diede prova di eroismo nelle guerre contro la Francia napoleonica. Nell’adattamento cinematografico sovietico dell’epopea di “Guerra e Pace”, diretto da Sergej Bondarchuk – che vinse l’Oscar nel 1969 –  il ruolo di Dolokhov fu interpretato da Oleg Efremov (1927-2000).

Petrova Porskoff, una leggenda del Quidditch

Anche tra i migliori giocatori di Quidditch di tutti i tempi si trova un nome russo, anche se chiaramente scritto male. Petrova, forma femminile del cognome russo Petrov, estremamente comune, viene spesso scambiato per un nome proprio di donna nei Paesi di lingua inglese. Ad esempio, nel popolare libro britannico per bambini “Ballet Shoes” (ossia: “Scarpette da ballo”) di Noel Streatfeild, pubblicato nel 1936, l’eroina di origini russe si chiama Petrova Fossil. È interessante notare che nell’adattamento cinematografico di “Ballet Shoes” (2007) è apparsa anche “Hermione”, o meglio… l’attrice Emma Watson che la interpreta. Peccato che non abbia interpretato la Petrova in persona, ma il personaggio di Pauline Fossil, la sua sorellastra.

Tornando a Petrova Porskoff, la Rowling ha insomma usato un cognome russo come nome del personaggio, mentre al posto del cognome pare abbia messo l’antico nome russo Praskovja, storpiandolo. Del resto questo uso improprio dei nomi stranieri capita anche in altre occasioni nella saga, per esempio nel caso di Cho Chang, ragazza della Scuola Ravenclaw di cui Harry è innamorato, il cui nome è il risultato di una fusione di due cognomi cinesi. Tuttavia, il cognome Porskov esiste in russo, anche se non è troppo frequente e sembra derivare dalla parola obsoleta “porskat” (cioè “sbuffare dalle risate”) . Nella prima edizione russa di Harry Potter, i traduttori decisero di risparmiare la confusione al lettore e si limitarono a trasformare l’eroina in un uomo: Pjotr Porskov. 

Nel mondo del Quidditch, esiste la “Manovra di Porskoff” (“Porskoff Ploy”) che prende il nome proprio da Petrova Porskoff. Il cacciatore in possesso della pluffa vola verso l’alto, facendo credere ai cacciatori avversari di star tentando di sfuggire loro per segnare, ma poi scaglia la pluffa in basso, a un cacciatore della sua squadra pronto ad afferrarla.

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Ivan il Terribile è stato preside a Hogwarts?

Gli appassionati di cultura russa possono riconoscere molti volti familiari nei film di Harry Potter. La scuola è piena di ritratti viventi di maghi del passato e alcuni oggetti esposti sono stati chiaramente presi di peso dalla Galleria Tretjakov di Mosca. Le pareti dello studio di Silente sono adornate da immagini di ex presidi di Hogwarts, tra cui il facilmente riconoscibile “Ivan il Terribile” del pittore Viktor Vasnetsov (1848-1926). In un’altra parte del castello è appesa una riproduzione a grandezza naturale dello stesso dipinto. Gli spettatori più attenti hanno riconosciuto anche altri capolavori “presi in prestito”, come “Il Protodiacono" e “Riposo” di Ilja Repin (1844-1930) e un ritratto del drammaturgo Nestor Kukolnik dipinto da Karl Brjullov (1799-1852).

Inoltre, appassionati antiquari hanno riconosciuto, dalla lavorazione, sulla scrivania di Silente un portabicchieri della manifattura di gioielli di Leningrado. Forse il grande mago ha viaggiato in treno attraverso la Russia e ha portato con sé un souvenir…


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