“Fitta è la nebbia che avvolge il presente e ne impedisce la comprensione”, e “il teatro con la sua potenza e vitalità è un ottimo strumento di indagine”. È con questa consapevolezza che il Consorzio Altre Produzioni Indipendenti, l’Associazione Teatro Macondo, il Teatro di Anghiari e l’Istituto di Cultura e Lingua Russa di Roma, con la media partnership di Russia Beyond, stanno allestendo “I manoscritti non bruciano”, un ambizioso spettacolo teatrale ispirato a “Il Maestro e Margherita” di Mikhail Bulgakov (ne abbiamo parlato qui). Il progetto, incentrato sul testo di un autore geniale, nato e Kiev e che ha scritto in russo le sue opere più importanti, nasce dalla consapevolezza che il libro contenga in sé, profeticamente, tutte le sfide del mondo contemporaneo: interrogativi e intuizioni che possono servire a far luce non solo sul passato, ma anche sul nostro presente.
Il lavoro, iniziato un anno fa, è passato ora alla raccolta fondi: gli autori del progetto hanno infatti lanciato un crowdfunding per allestire lo spettacolo, creare la scenografia e i costumi, pagare il lavoro artistico e tecnico delle persone coinvolte e la parte di comunicazione e organizzazione. “L’allestimento di uno spettacolo è un meccanismo a volte molto complesso - spiegano gli autori sulla pagina della raccolta fondi -. Le esigenze pratiche di un prodotto artistico, la cui urgenza avvertiamo ora più che mai, ci hanno portato a chiedere il tuo sostegno”.
La campagna di raccolta fondi avrà due step: con la prima tranche di contributi, gli autori contano di coprire i costi di scenografie e costumi, mentre con la seconda intendono coprire tutte le spese di allestimento e promozione, oltre al lavoro dei collaboratori.
Così come hanno raccontato gli autori dello spettacolo, “‘Il Maestro e Margherita’ è un romanzo estremamente teatrale, che gioca su una miriade di piani di narrazione, verbali e temporali, magistralmente intervallati e incastrati fra di loro. È un’opera labirintica e divertente, che raggiunge picchi di lirismo, estremamente innovativa, con un ritmo incalzante, soprattutto nei dialoghi, elemento che contraddistingue la grande letteratura teatrale”. Da qui la voglia di provare a portare in scena i mondi fantastici, inquietanti e onirici immaginati da Bulgakov; una riscrittura dell’opera che non pretende semplicemente di tradurre a teatro la trama del romanzo, bensì di ricreare - attraverso quadri visivi e sonori, luci e ombre, musiche classiche e contemporanee e giochi di specchi - le varie situazioni del libro. Un intreccio e una fusione di stili che ambiscono a restituire l’enorme varietà e lo spirito labirintico della scrittura di Bulgakov. Per questo stanno lavorando alla creazione di una drammaturgia originale, partendo dalla possibilità di scomporre e ricomporre il “caos ordinato” raccontato da Bulgakov. In questa riscrittura contemporanea che trasfigura, ma non tradisce, i mondi onirici di Bulgakov, si inserisce in parallelo la creazione di piani sonori articolati e piani visivi multipli.
Il debutto è programmato per il 30 settembre all'interno del Festival dello Spettatore di Arezzo, presso il Teatro Verdi di Monte San Savino.
Se anche voi volete sostenere la produzione dello spettacolo e dare il vostro contributo, cliccate qui.
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