L'impressionista Maljavin ha materializzato sulla tela l'energia della danza. Il ballo di queste donne, in colorati abiti estivi, occupa l’intero spazio del quadro e sembra fuoriscire dalla cornice con un vortice di energia.
Anche l'autore del quadro “Il bagno del cavallo rosso” è stato trafitto dalla magia della danza. “Alla fontana” è una piccola tela che raffigura un gruppo di ragazze che ballano attorno a una fonte. Lo stile è ben riconoscibile: colori pastello, texture traslucide e leggerezza.
Una delle figure chiave dell'avanguardia russa, Natalia Goncharova, ha ritratto la cultura popolare russa - e la danza - con i canoni di inizio XX secolo.
Questo quadro, che ritrae un soggetto antico, è stato ispirato da un viaggio a Roma. Dipinto nello spirito del tardo accademismo alla fine del XIX secolo, la “Danza tra le spade” fu percepita da alcuni critici e soprattutto dagli Itineranti come una “spina” nell'arte di cui ci si doveva liberare. Tuttavia una versione minore dello stesso quadro si è rivelata essere il dipinto più quotato dell’artista: nel 2011 Sotheby's l'ha venduto per 2 milioni 98 mila dollari.
Nella Russia pre-rivoluzionaria il balletto incarnava tutto lo splendore e il potere dell'Impero ed era una delle principali risorse della corte russa. La trama dello spettacolo rappresentato da Somov è tratta da “La Divina Commedia” di Dante e racconta il tragico amore tra Francesca da Rimini e il fratello di suo marito. Dopo il suo successo a New York, il quadro fu venduto all'asta nel 1926 e fu considerato perduto per più di un secolo, fino a quando riapparve all'asta nel 2020.
La danza sacrale degli slavi orientali, ballata in circolo, era eseguita da tutto il villaggio per le grandi occasioni: matrimoni, fidanzamenti, invocazioni della pioggia, inizio e fine del raccolto, e così via. Savrasov, che glorifica la campagna russa, non poteva non rendere omaggio a questo tema.
La polka, veloce e vivace, inizialmente veniva ballata solo dalla società aristocratica. Successivamente la polka raggiunse il popolo, diventando quasi il ballo più russo di tutti.
Volodin, membro devoto della PCUS, trasferì il suo soggetto preferito, la danza russa, in un luogo molto caratteristico per il decennio post-bellico: un cantiere socialista per i lavoratori.
Serebrjakova ha creato un'intera serie di dipinti ispirati ai dietro le quinte del balletto, focalizzandosi non tanto sulla danza in sé, ma sull’atmosfera di festa delle ballerine che si preparano alla scena. L'osservazione, in stile quasi documentaristico, era la sua tecnica preferita.
Viktor Vasnetsov è conosciuto in Russia per esser stato il principale illustratore di fiabe russe. Fra i tanti disegni, ha raffigurato la principessa-rana nel momento in cui smette di essere una rana, riacquisendo il suo aspetto originale.
Negli anni ‘30 Korovin dipingeva paesaggi rurali attingendo dalla propria memoria, visto che ormai si trovava lontano dalla Russia a causa di alcune circostanze che lo portarono ad allontanarsi dal Paese. La sua nostalgia lo portò a realizzare un’intera serie dedicata alla natura russa, alle trojke, alle feste e, naturalmente, alle danze dei villaggi.
Ballare durante la Maslenitsa, la festa slava che celebra la fine dell’inverno, era un “must” tanto quanto le abbuffate di frittelle.
I balli dei mercanti erano estremamente popolari nel XIX secolo. Diversamente dai famosi balli aristocratici della Russia zarista, ai quali poteva partecipare solo la nobiltà, i balli della classe mercantile erano aperti a tutti e attiravano una folla eterogenea: dalla boemia culturale ai ricchi funzionari, agli stranieri… e ovviamente erano considerati gli eventi più divertenti di tutti.
Boris Smotrov enfatizzò i temi nazionali giocando con lo stile popolare; la sua pittura “piatta” dai colori brillanti è tipica della sua arte.
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