Dal palcoscenico al dietro le quinte: un tuffo nel magico mondo della danza ai tempi dell’URSS
In epoca sovietica il balletto smise di essere una forma d’arte d’élite per avvicinarsi al pubblico di massa. Venne mostrato moltissime volte in televisione, anche nei momenti più bui della storia dell’URSS: il caso più eclatante fu la messa in onda de “Il lago dei cigni” durante il colpo di Stato avvenuto nell’agosto del 1991.
Scenografie spettacolari, ballerini insuperabili, costumi elaborati e ben fatti. In poco tempo, il balletto russo divenne uno dei principali “prodotti di esportazione”, una sorta di “marchio di fabbrica” del paese sovietico. Le compagnie di danza ebbero la fortuna di poter viaggiare spesso oltre la cortina di ferro, e in molte regioni dell’URSS nacquero teatri d’opera e di balletto.
La concorrenza fra ballerini era altissima, motivo per cui chi riusciva finalmente a calcare i palcoscenici si ritrovò a divenire leggenda, tali erano la bravura e la preparazione. E le coreografie create dai coreografi sovietici sono usate ancora oggi nei principali teatri del paese.
Tentativi d'avanguardia per riformare il balletto. “L’arte del movimento”
La ballerina Galina Ulanova vestita con un costume del Komsomol per il balletto “Il secolo d'oro” di Dmitrij Shostakovich, 1930
Composizioni sperimentali dei ballerini del Teatro dell’Opera e del Balletto Taras Shevchenko di Kiev, 1931
Il balletto non si è fermato nemmeno durante la guerra. Uno spettacolo del Bolshoj durante la Seconda guerra mondiale, 1941
Galina Ulanova nel balletto “Romeo e Giulietta” di Sergej Prokofiev, messo in scena dal Teatro Bolshoj, 1946
Le prove del primo balletto per bambini “Aistenok”, 1948
Elena Wanke nel balletto “Coppélia” di Léo Delibes al Teatro Bolshoj, 1949
Ballerine in posa dietro le quinte con i costumi del balletto “Coppélia”, 1949
Maja Plisetskaja, 1949
Una scena del balletto “Il cavaliere di bronzo” al Teatro Bolshoj, 1949
Il balletto “Il papavero rosso” su un tema cinese. Sullo sfondo, la scritta "I sindacati dei lavoratori russi ai lavoratori cinesi”. Anni ‘40
“Il lago dei cigni”. Teatro Bolshoj, anni '50
La scuola di balletto del Bolshoj, anni '50
“Il lago dei cigni” portato in scena dal Teatro statale dell’Opera e del Balletto di Novosibirsk, 1955
Il balletto “Gayane” di Aram Khachaturyan al Teatro Bolshoj, anni '50
“Spartacus” di Aram Khachaturyan diretto da Igor Moiseyev, 1958
Giovani Pionieri eseguono la “Danza dei piccoli cigni” durante una manifestazione dei lavoratori, 1958
La famosa ballerina Maja Plisetskaja ne “Il lago dei cigni”, 1960
Maja Plisetskaja interpreta Kitri in “Don Chisciotte”, 1964
Un momento delle prove, 1971
Prove in tutù, 1971
Maris Liepa e Marina Kondratieva in una scena del balletto “Spartacus”, 1976
Una scena de “Il lago dei cigni”, anni '80
Dietro le quinte del Bolshoj, 1983
Dietro le quinte del Teatro dell’Opera e del Balletto di Voronezh: una ballerina ripara un costume e legge il giornale Izvestia, 1984
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