Cinque stranieri (tra cui un italiano) che sono star del balletto in Russia

Teatro Accademico Statale dell'Opera e del Balletto del Tatarstan
I giovani ballerini non solo studiano nelle prestigiose scuole russe, ma spesso restano nel Paese a lavorare, e mica solo a Mosca e a San Pietroburgo: anche negli Urali, sul Volga e in Siberia

1 / May Nagahisa, Giappone

Di recente, May Nagahisa è stata promossa nei ranghi dei primi solisti del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nella carriera teatrale, questo è l’ultimo livello prima della vetta: il titolo di prima ballerina. Per uno dei teatri più importanti del mondo, questa è una velocità di ascesa incredibile. May ha fatto il suo debutto al Mariinskij all’età di 15 anni: un caso raro nella storia, e probabilmente il primo per una straniera. Allora May era una allieva della famosa Princesse Grace Dance Academy di Monaco, dove era entrata attraverso il concorso Youth America Grand Prix. Sembrava che il destino la portasse dritta nel famoso balletto di Montecarlo di Jean-Christophe Maillot, ma lo stesso coreografo ha ammesso che le chance di questa piccola donna giapponese nel balletto classico erano molto più ampie e ambiziose della sua produzione, e l’ha lasciata libera di fare carriera altrove.

A 17 anni è arrivata a San Pietroburgo. Nonostante il fatto che dopo i debutti sensazionali, l’Europa, l’America e il Giappone la ammirassero, ha iniziato a ballare con piccoli assolo, ma delle sue interpretazioni di Amore nel “Don Chisciotte” e di Papillons in “Carnevale” si è discusso come se fossero i personaggi principali. Dietro l’apparenza fremente di questa giovane nipponica si nasconde una tecnica solida e raffinata che le ha permesso, alle soglie della maggiore età ,di trasformarsi in Masha nello “Schiaccianoci”, in Giselle, e nell’eroina delle leggende orientali, la principessa Shirin.

2 / Bulgan Rentsendorj, Mongolia

Una nuova generazione di ballerini è stata immediatamente lanciata dagli esami finali di diploma alla scuola di ballo nei ruoli principali nei balletti in tre atti. Bulgan Rentsendorj era pronta per questo: nel suo bagaglio c’era una vittoria in uno dei più difficili concorsi internazionali, l’“Arabesque”. In concorso con solisti esperti, l’allieva Bulgan si è aggiudicata il secondo premio. “Arabesque” si tiene a Perm, una città che fin dagli anni Sessanta prepara il personale per il balletto mongolo. Anche Rentsendorj vi aveva trascorso otto anni e sarebbe dovuta tornare a casa dopo la scuola, quando le è stato offerto di rimanere a Perm, dove era in corso un rinnovamento generazionale nel teatro.

Nel suo primo mese di lavoro, ha interpretato Odette-Odile nel “Lago dei cigni”. Ha avuto un tale successo che le parti hanno iniziato a pioverle addosso come da una cornucopia: nella prima stagione ha interpretato metà del repertorio e nella seconda ha debuttato come prima ballerina. Ne “La Bayadère”, ha ballato in un ensemble con Maria Aleksandrova, una delle ballerine più virtuose e carismatiche del Teatro Bolshoj. E sebbene la stagione sia stata in parte rovinata dall’inizio della pandemia di Covid-19, si è rivelata fruttuosa per Rentsendorj: il Teatro di Perm ha trasmesso grandi spettacoli classici con la sua partecipazione su Internet.

3 / Tomoha Terada, Giappone

Questo ballerino giapponese è arrivato negli Urali sette anni fa, sapendo di Ekaterinburg solo che c’era una compagnia di balletto con un repertorio di prim’ordine che lavorava in un vecchio edificio teatrale. Diplomatosi alla Kirov’s Academy of Ballet di Washington, che ha portato la tradizione del balletto russo negli Stati Uniti, non immaginava che la vita nella capitale degli Urali gli sarebbe sembrata migliore che negli Usa e nella sua nativa Osaka.

Non è stato facile ritrovarsi in una squadra numerosa con le proprie tradizioni. Ma nel tempo, il piccolo e impetuoso Tomoha ha conquistato la posizione del principale virtuoso. Ha confermato questo status con una medaglia d’oro nel prestigioso concorso internazionale “Arabesque” di Perm. Il pubblico cade in estasi quando questo giapponese dal passo leggero, con un enorme balzo balla l’hopak, in una variazione di Ostap dal balletto sovietico “Taras Bulba”.

4 / Amanda Gomes, Brasile

La ballerina del Teatro tataro dell’Opera e del Balletto è nata a migliaia di chilometri dai teatri di balletto. Ma la sua infanzia ha coinciso con la creazione della Scuola del Teatro Bolshoj nel suo Paese di nascita, il Brasile. Una volta entrata in quella scuola, ha studiato nell’ambito del programma delle scuole coreografiche russe con l’ex solista del Teatro Bolshoj Galina Kravchenko. Lei l’ha poi fatta conoscere ai dirigenti del Teatro tataro dell’Opera e del Balletto di Kazan. La brasiliana, che ha uno stile di danza molto deciso, ha attraversato tutte le fasi della gerarchia teatrale della troupe. Ha conquistato il diritto al titolo di prima ballerina con la medaglia d’oro del famoso concorso internazionale di Mosca al Teatro Bolshoj. E Amanda è diventata una delle preferite di tutta la Russia diversi anni fa grazie allo show televisivo del Balletto del Bolshoj, dove di tour in tour è apparsa come la principessa francese Aurora, o come l’eroica Laurencia, o come l’eroina della fiaba tartara.

5 / Marcello Pelizzoni, Italia

Il nome italiano di questo ballerino, che rappresenta la Siberia orientale, è stato appreso da tutti gli appassionati di balletto che hanno visto lo spettacolo televisivo del Balletto del Bolshoj un anno fa. Il duetto di Marcello con Anna Fedosova si è rivelato essere tra i preferiti del pubblico: l’uomo, alto e bello, sembrava un vero principe accanto alla sua partner di scena. Nativo di Parma, è arrivato in Siberia passando per Mosca, dove ha studiato per quattro anni all’Accademia di Coreografia. Scegliendo Krasnojarsk per lavoro, Marcello ha ottenuto ciò che tutti i diplomati sognano: frequenti apparizioni, tutor personali, tournée internazionali ogni anno. La formazione nella capitale gli ha permesso di non rimanere per anni nei ruoli secondari del corpo di ballo: alla terza stagione di servizio, il suo repertorio contiene già tutti i “ruoli da sogno”: Albert nella “Giselle”, il principe in tutti i balletti di Chaikovskij; “Il Lago dei cigni”, “La bella addormentata” e “Lo Schiaccianoci”; Romeo; il principe in Cenerentola, José in “Carmen Suite”. E nel suo futuro c’è la partecipazione a una produzione completamente nuova di un successo dimenticato dell’era del romanticismo,“Catarina ou la Fille du bandit”, con musiche di Cesare Pugni..


LEGGI ANCHE: Simone Valastro, il ballerino italiano diventato coreografo, debutta al Teatro Bolshoj 

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie