Come i pittori russi e sovietici hanno riprodotto sulla tela la maestosa bellezza della Siberia

Cultura
BORIS EGOROV
È una terra enorme, dal clima severo e dalla natura selvaggia, e non poteva non ispirare decine di artisti

I russi arrivarono in massa in Siberia nella seconda metà del XVI secolo. Dopo aver superato il “Kamen” (la “Pietra”, ossia i Monti Urali), le truppe zariste e i distaccamenti dei cosacchi iniziarono a spostarsi lentamente ma inesorabilmente verso est.

Lungo la strada fondarono piccole fortezze, che poi si trasformarono in grandi città (come Irkutsk e Jakutsk). Sono trascorsi più di quattro secoli da allora, ma ancora oggi il vasto territorio siberiano è ancora poco sviluppato e popolato.

All’epoca dell’Impero russo, la Siberia fungeva da luogo di esilio per gli oppositori politici dell’assolutismo, i partecipanti a rivolte e ribellioni, tutti i tipi di rivoluzionari e di anarchici. Fino all’inizio degli anni Sessanta del Novecento, questa pratica venne utilizzata anche dall’Unione Sovietica.

Oggi la Siberia è il tesoro della Russia. Nel suo sottosuolo ci sono enormi riserve di vari minerali, tra cui piombo, platino, torba, carbone, rame, gas, argento e, naturalmente, l’“oro nero”; il petrolio.

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