La Russia piange Monica Vitti, l’attrice che sognava di conoscere Mosca e l’anima russa

L'attrice italiana Monica Vitti davanti all'ingresso dell'hotel. VI Festival internazionale del cinema di Mosca, luglio 1969

L'attrice italiana Monica Vitti davanti all'ingresso dell'hotel. VI Festival internazionale del cinema di Mosca, luglio 1969

Boris Kaufman/Sputnik
L’icona del cinema italiano è morta oggi, 2 febbraio, a 90 anni. In Russia era molto conosciuta e apprezzata, sia dal pubblico che dalla critica. Celebre il suo sodalizio con Michelangelo Antonioni. In un’intervista rilasciata a Mosca nel 1969, Monica Vitti confessa di aver viaggiato in treno per tre notti e due giorni per conoscere la Russia e l’anima russa

Anche la Russia piange la morte di Monica Vitti. L’attrice, icona del cinema italiano, musa di Michelangelo Antonioni, si è spenta oggi, 2 febbraio, dopo una lunga malattia degenerativa. La notizia della sua scomparsa è stata riportata dalla stampa russa, senza eccezioni: agenzie e giornali locali hanno ricordato i suoi successi cinematografici, il sodalizio con Antonioni, il legame con il marito Roberto Russo, ma anche quel suo fascino e il talento che hanno conquistato il pubblico e la critica dell’est. 

“È morta Monica Vitti. Attrice brillante di un cinema brillante fatto in un’epoca brillante, quando c’erano ricerca, sfida e tentativi di dare un senso al mondo nella sua quotidiana e magica complessità”, ha scritto sulla sua pagina Facebook il regista russo Aleksej German jr.

Da sinistra, gli attori Monica Vitti, Alberto Sordi e Laila Shed visitano il Cremlino

Un talento riconosciuto anche dal celebre attore, regista e produttore cinematografico Nikita Mikhalkov, che in un colloquio con Monica Vitti organizzato nel 1992 per presentare il film “La notte”, l’aveva definita “un’attrice straordinaria, una donna splendida, divenuta il simbolo della femminilità italiana, non solo per il pubblico nostro (russo, ndr), ma anche per quello mondiale”.

In quella chiacchierata rilassata, immortalata dalle telecamere, Monica Vitti e Nikita Mikhalkov condividono come se fossero vecchi amici pensieri e riflessioni sul cinema, su Antonioni, sul ruolo dell’attore. “Antonioni è stato per me come un padre, ma anche un amico, un regista… è stato per me tutto - disse l’attrice, commuovendosi -. E per me è un grande regalo vedere che Lei (Mikhalkov), che viene dalla Russia, capisce così profondamente Antonioni, perché all’inizio abbiamo dovuto lottare per i film di Antonioni: quando sono arrivati sullo schermo, la gente non capiva che lui stava parlando della crisi di un uomo, non solo di qualche problema, ma della crisi in generale della società. Tutto ciò in quel momento era per l’Italia qualcosa di superfluo… volevano vedere azione, gente che spara, che muore, che ama… Antonioni, invece, è andato per la sua strada”. 

Da sinistra, gli attori Monica Vitti, Alberto Sordi e Laila Shed visitano il Cremlino

Ed è in una strada della capitale russa che Monica Vitti, in occasione del Festival del cinema di Mosca del 1969, racconta al regista e sceneggiatore Aleksej Kapler l’inizio della sua carriera cinematografica: “Inizialmente non facevo cinema, facevo teatro, anche perché il mio naso non è dritto (ride) e per questo non andava bene per il cinema”. Alle sue spalle svetta una delle Sette Sorelle, i grattacieli di epoca staliniana che caratterizzano lo skyline della città, e qualche vecchia Zhigulì passa senza fare rumore davanti alla telecamera. “Sono molto felice di essere qui - disse Monica Vitti in quell’occasione -. Ho fatto un viaggio molto lungo perché sono venuta in treno: ho viaggiato tre notti e due giorni, ma era un mio grande desiderio, da moltissimi anni, venire a Mosca e conoscere l’anima russa”. 

Nata a Roma il 3 novembre del 1931, Maria Luisa Ceciarelli (questo il suo vero nome) si era diplomata nel 1953 all'Accademia d'arte drammatica sotto la guida di Silvio d'Amico. Diva internazionale dalla voce roca, sensuale, che l’ha resa famosa nel mondo, ha avuto una carriera ricca di premi: migliore attrice a Berlino nel 1984, Leone d'oro alla carriera nel 1995, 5 David e 3 Nastri d'argento. Era lontana dalle scene ormai da 20 anni, a causa di una lunga malattia.

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