1 / “Epistolario: lettere a Nadja e agli altri (1907-1938)”
In Italia, negli ultimi anni, sta facendo un ottimo lavoro con i testi di Ósip Mandelshtàm (1891-1938) la casa editrice maceratese “Giometti & Antonello”. Nel 2020, ha pubblicato l’Epistolario del poeta, che comprende le lettere all’amata moglie Nadezhda (Nadja) e ad altri. In appendice ci sono anche i testi originali in russo (pp. 256, 28 euro). Nell’introduzione, la curatrice Maria Gatti Racah scrive: “Questi testi – con poche eccezioni – non erano stati pensati per la pubblicazione: è una scrittura ‘parlata’, intima, fatta di omissioni, sottintesi, che prosegue conversazioni lasciate a metà, riempie assenze durante lontananze forzate. Nella loro immediatezza, mentre scandiscono la marcia verso una fine che a un certo momento pare inesorabile, ci permettono di seguire da vicino gli umori di Mandelshtam, il suo difficile quotidiano, fatto di traduzioni e altri lavoretti, sempre in bilico per la sopravvivenza.”
2 / “L’opera in versi”
I testi raccolti nel 2018 da “Giometti & Antonello” in questo libro (pp. 376, 38 euro) coprono l’intera produzione poetica di Mandelshtam edita in volume quando era in vita: “Kamen” (“La pietra”), del 1913, “Tristia”, del 1922, e la sezione aggiuntiva al volume “Poesie” (1928), che comprendeva le due raccolte precedenti e una terza parte intitolata “1921-1925”. Il testo presenta poi un’ampia selezione delle poesie pubblicate postume o solo in rivista, e costituisce la più ampia scelta di testi poetici di Mandelshtam mai uscita in italiano. Traduttore: Gario Zappi (1964-). Con i testi originali russi.
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3 / “Quaderni di Voronezh. Primo quaderno”
Il primo dei tre libri di Osip Mandelshtam a uscire da “Giometti & Antonello” (a cura di Maurizia Calusio) era stato, nel 2017, “Quaderni di Voronezh. Primo quaderno” (pp. 112, 16 euro). Raccoglie i testi del primo dei tre quaderni scritti da Mandelshtam tra l’estate del 1934 e il maggio del 1937, durante l’esilio a Voronezh, città 515 chilometri a sud di Mosca, che il poeta e la moglie avevano scelto come residenza coatta in seguito all’arresto. Gli anni di Voronezh, sebbene segnati da povertà e malattia, di esclusione dalla vita letteraria, nell’attesa più o meno consapevole del secondo arresto – che si concluderà con i campi di lavoro e la morte – paradossalmente sono anche il momento in cui il poeta giunge a una forma di “liberazione”, personale e poetica. Testo russo a fronte.
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4 / “La quarta prosa e altri scritti”
Ripubblicato nel 2020 dalla casa editrice “SE” questo importante volume (23 euro) raccoglie i testi di saggistica di Mandelshtam, tra cui “Il discorso su Dante” (che è degli inizi degli anni Trenta) e la cui lettura non dovrebbe mancare in quest’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Altri testi presenti sono: “Sulla poesia” (1928), “Viaggio in Armenia” (1933) e il grande saggio che dà il titolo al libro, “La quarta prosa” (1930). Il grande slavista Angelo Maria Ripellino (1923-1978) scrisse che, in questi saggi, Mandelshtam “quasi nell’ansia di sdrammatizzare e rapprendere ciò che fluisce, dà alle parole spessore, cubicità, una sostanza cristallica infusa di luce. Il suo cézannismo verbale, attento alla rigorosa collocazione del vocabolo-oggetto, si prova in straordinarie inflessioni ottiche, in assidui esercizi oculari, in spasmodici dilatamenti del campo visivo.”
Mandelshtam, il poeta che amava Dante e morì per le sue critiche a Stalin
Russia Beyond celebra il 130° anniversario della nascita di Osip Mandelshtam con una conferenza online organizzata dall’Istituto di Cultura e Lingua Russa di Roma, in collaborazione con il nostro giornale e con il patrocinio del centro russo "Russkij Mir", per ripercorrere la vita e le opere del grande poeta. Appuntamento il 5 febbraio alle 18 (ora italiana) in diretta Facebook, Twitter e YouTube. Per maggiori informazioni, cliccate qui