Venti poster di propaganda che mostrano come doveva essere l’uomo sovietico

Sportivo, lavoratore e votato alla costruzione del radioso futuro: così i manifesti sovietici forgiavano il cittadino modello

Nella società sovietica i manifesti di propaganda ebbero un ruolo di grande influenza: servivano per rendere omaggio al padre del Comunismo, per tenere alto il morale delle truppe durante il tragico conflitto mondiale e per sensibilizzare la popolazione a una maggior igiene personale. Alla produzione dei poster parteciparono i maggiori artisti dell’epoca, che dedicarono i propri disegni alle donne e agli uomini incaricati di costruire il radioso futuro. E se le donne venivano ritratte come lavoratrici instancabili, madri esemplari e membre attive della società, come venivano dipinti gli uomini sovietici?

Nei poster di propaganda, un posto di rilievo era riservato ai militari: all’epoca della guerra civile, i manifesti invitavano gli uomini a unirsi all'Armata Rossa e a combattere per sostenere la Rivoluzione. Più tardi ci furono manifesti che esaltavano la potenza dell'esercito e dei suoi eroici soldati.

“Ti sei arruolato come volontario?” (Dmitrij Moor, 1920)

“Viva l'Armata Rossa, il distaccamento armato della rivoluzione proletaria!”  (Vasilij Elkin, 1932)

“Gloria ai soldati sovietici che vegliano sulla patria!” (S. Gorlishchev, 1978)

Uno degli scopi principali della propaganda era quello di sensibilizzare la gente verso la causa della collettivizzazione e dell'industrializzazione. I cittadini sovietici venivano esortati a unirsi a una fattoria collettiva, a lavorare in fabbrica e a costruire insieme un radioso futuro.

“Vieni nella nostra fattoria collettiva, compagno” (Vera Korablyova, 1930)

“Agricoltori collettivi e individuali! Consegneremo il grano allo Stato come promesso, completamente e puntualmente” (Viktor Govorkov, 1933)

“Lavoratori del petrolio, più petrolio per la Madrepatria! Realizziamo il piano quinquennale in 4 anni!” (Pyotr Krivonogov, 1948)

“Lavoratori esperti, non prendetevi gioco dei giovani. Insegniamo al giovane operaio e diamogli una mano”. (I. Yang, A. Chernomordik, 1930)

“Costruire in modo veloce, duraturo, economico e bello è il nostro contributo alla causa della pace” (F. Ignatyev, URSS, 1951)

Le immagini dei leader Vladimir Lenin e Joseph Stalin furono ovviamente sfruttate su vasta scala, così come gli ideologi del comunismo, Karl Marx e Friedrich Engels.

“Uno spettro perseguita l'Europa: lo spettro del comunismo” (Valentin Shcherbakov, 1920)

“Lenin e l'elettrificazione. Centrale elettrica di Volkhovstroj, dacci la corrente. Il comunismo è potere sovietico + elettrificazione” (Yuly Shass, Vasilij Kobelev, 1925)

“Il capitano della Terra dei Sovietici ci guida di vittoria in vittoria!” (Boris Efimov, 1933)

“Alzate più in alto lo stendardo di Marx, Engels, Lenin e Stalin!” (Gustav Klutsis, 1936)

I manifesti sulla Seconda guerra mondiale avevano una particolare forza espressiva: le parole e i dettagli erano minimi, ma erano carichi di significato.

“Sono orgoglioso di mio figlio!” (Viktor Govorkov, 1941)

“La nostra terra è famosa per i suoi eroi guerrieri” (Viktor Govorkov, 1941)

“Il popolo e l'esercito sono invincibili!” (Viktor Koretskij, 1941)

“Come hai aiutato il fronte?” (Dmitrij Moor, 1941)

Gli uomini sovietici avevano bisogno di essere forti e sani: e così si diffuse la propaganda sui benefici dell'esercizio fisico e dello sport e sulla necessità di irrobustirsi. L'eccesso di cibo e l'alcol furono condannati.

“Uno spirito sano richiede un corpo sano. K. Voroshilov” (Aleksandr Dejneka, 1939)

“Se vuoi essere sano, temprati” (Viktor Koretskij, Vera Gitsevich, 1950)

“Avere una dieta varia, mangiare regolarmente e con moderazione. Ingrassare significa invecchiare” (Boris Reshetnikov, 1958)

“No!” (Viktor Govorkov, 1954)



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