Tempo di lettura: 40 minuti
Dopo la lettura di questo racconto (titolo originale in russo: “Vystrel”) la smetterete per sempre di offendere gli altri se non c’èproprio una buona ragione per farlo. Perchépotreste poi doverne pagare le conseguenze per il resto della vita, e magari veder arrivare il redde rationem proprio nel momento di massima felicità, quando meno ve lo aspettate, e meno siete pronti a parare il colpo.
Questa èla storia dell’ex ufficiale Silvio, che vive una piccola cittadina ed evidentemente mantiene qualche antico segreto. E inoltre spara con precisione chirurgica. Alla fine risulta che tutta la sua vita, da ormai molti anni, gira attorno all’attesa di portare a termine un vecchio duello rimasto in sospeso.
A proposito, il racconto fa parte della raccolta “Le novelle del compianto Ivan Petrovich Belkin”, che vi consigliamo di leggere integralmente.
Tempo di lettura: 45 minuti
Anche qualora foste riusciti a trovare, durante la vita, un angolino tranquillo dove non arrivano i problemi e le afflizioni del mondo moderno, e vi foste làsistemati con la vostra dolce metà, comunque la morte vi raggiungerà, anche in capo al mondo. Dopo aver letto questo racconto (titolo originale in russo: “Starosvetskie pomeshchiki”) vi ricorderete per sempre di questa amara morale.
Afanasij Ivanovich e Pulkherija Ivanovna sono due buoni vecchietti senza figli, che si danno l’un l’altro tutte le attenzioni possibili e vivono da soli nell’atmosfera ovattata della loro casa in un piccolo villaggio. Ma cosa succede quando uno dei due muore, lasciando l’altro nella completa solitudine?
“Proprietari di vecchio stampo”fa parte della raccolta “Mirgorod”che èmolto interessante nella sua interezza, visto che contiene anche un esempio di horror, con tanto di morti viventi, “Vij”; un racconto (“Taràs Bulba”) su un padre che uccide il figlio perchéha tradito la patria per amore, e un altro su due amici che hanno litigato per delle inezie e sulle conseguenze di questo scontro, “Storia del litigio tra Ivan Ivanovich e Ivan Nikiforovich”.
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Anche se la schiavitùèstata abolita negli Stati Uniti nel 1863 e la servitùdella gleba in Russia nel 1861, gli schiavi ci sono anche nel mondo contemporaneo. Mettetevi nei panni dello schiavo di questo racconto: con una stupida e assurda padrona che, a sua discrezione, puòdecidere del vostro destino. Ha dato la donna che amavate a un altro uomo e vi costringe ad affogare il vostro amato cane, perchéquando abbaia la infastidisce…
Una viziata signora di Mosca per noia si prende gioco sadicamente dei suoi servi. E la triste sorte del muto Gerasim e del suo povero cane fa piangere da oltre un secolo e mezzo generazioni di scolari russi.
Tempo di lettura: 11 minuti
Dopo aver letto questo racconto (titolo originale in russo: “Malchyk u Khristàna jolke”), non potrete piùpassare con indifferenza accanto ai bambini che chiedono l’elemosina.
Si tratta di un Dostoevskij doc, con la sua attenzione per i problemi dei poveri e degli orfani, e con tutto il gelo e l’indifferenza di San Pietroburgo.
Descrive la storia di un bambino mandato a chiedere l’elemosina nonostante il freddo estremo. E se non dovesse rientrare a casa con i soldi, probabilmente lo aspetterebbero le botte. Ma il bimbo non riesce neanche a tenere in mano una moneta che gli danno, da tanto che gli tremano le dita per il freddo. Allora trova riparo per scaldarsi un po’e ha una visione: immagina che Cristo in persona lo inviti alla sua festa, e làc’ècaldo e ci sono bambini buoni che lo baciano…
Non vi riveliamo il finale, ma, come tipico di Dostoevskij,ènero.
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Come dice il personaggio di un’altra grande opera della letteratura russa (Woland ne “Il maestro e Margherita”di Mikhail Bulgakov), “l’uomo èmortale, ma questa sarebbe solo una mezza disgrazia. Il dramma dell’uomo èche non solo èmortale, ma a volte èmortale all’improvviso”. Eppure, finchénon si trova davanti alla morte, nessuno pensa che debba capitare anche a lui. Questo racconto di Tolstoj (titolo originale in russo: “Smert Ivàna Ilichà”) vi costringeràa prendere atto del fatto che la morte èsempre dietro l’angolo.
Tutto il racconto descrive l’agonia di un certo Ivan Ilich. Fino a una caduta improvvisa scoppiava di salute. Ma ecco che il dolore si èintensificato e lo stesso Ivan Ilich èdiventato irritabile. Quando ègiàallettato, ripensa a tutta la sua vita e trova persino conforto in una persona con cui prima non avrebbe nemmeno parlato…
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Siete proprio convinti di non essere pazzi? E che ci sia una linea di demarcazione cosìnetta tra voi e chi èrinchiuso in un ospedale psichiatrico? Leggete questo racconto (titolo originale in russo: “Palata №6”) e comincerete a dubitarne.
Il dottor Ragin viene nominato a capo del reparto psichiatrico e lo trova in condizioni terribili. Ma il medico non fa granchéper migliorare la situazione. Gli sembra comunque che non ci sia speranza, e che non faccia grande differenza in quali condizioni si muore. E poi inizia ad andare al lavoro solo per tenere interessanti conversazioni con uno dei pazienti…fin quando i colleghi non iniziano a sospettare che lo stesso dottor Ragin sia impazzito.
Chekhovha scritto moltissimi racconti. Tra gli scrittori russi èquello che ha sviluppato maggiormente questo genere letterario. Del resto, lui sosteneva che “Kratkost –sestràtalanta”; “la brevitàèsorella del talento”. E lui era un maestro nell’esprimere i concetti piùcomplessi in poche parole, e chiare per tutti. “La corsia n. 6”èstata portata sullo schermo in vari Paesi: sono almeno 11 i film tratti da questo capolavoro.
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Gavrila, al porto, entra in contatto con un poco di buono, e si salva per il rotto della cuffia, ma all’improvviso si scopre che c’èpiùmeschinitàe bassezza in questo bravo ragazzo di campagna che in quello straccione truffatore. Il bandito Chelkash, per quanto spaventoso, risulta avere uno spirito piùelevato. Vai tu a giudicare le persone!
All’inizio del racconto, Chelkash pensa a come mandare avanti i suoi affari torbidi. Il suo complice Misha èfinito in ospedale e lui ha bisogno di qualche nuovo aiutante per il contrabbando notturno. Per caso si imbatte in un contadino ingenuo e sognante, che ha bisogno di soldi per sposarsi. Lo conduce in un colpo pericoloso e tra di loro scoppia un drammatico conflitto. E quello con meno scrupoli non èchi pensereste.
A proposito, il poi cantore del proletariato Maksim Gorkij, fu criticato per aver eccessivamente romanticizzato la figura del ladro Chelkash in quest’opera giovanile; facendone uno spirito forte e amante della libertà.
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Pensate che amare qualcuno significhi pagare il conto al ristorante e le vacanze al mare? Sareste pronti a difendere la persona amata di fronte a una folla inferocita? E come vivere dopo?
Per motivi di servizio il giovane Ivan arriva in uno sperduto villaggio. Poi, come in una fiaba, si perde in un bosco e finisce per trovare una piccola isba, dove vive una vecchietta, creduta da tutti una strega, e la sua bellissima nipotina, che pure ha dei poteri magici.
Ivan cerca di aiutare le donne, che gli abitanti del villaggio vogliono cacciare via, ma il suo intervento finisce male…
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Non fidatevi di polvere e pillole! Vi consumeranno, senza che abbiate neanche il tempo per accorgervene, e poi la morte vi sembreràquasi una liberazione. Potete percorrere virtualmente questo viaggio nella tossicodipendenza con questo racconto di Bulgakov (titolo originale in russo: “Morfij”), e non vorrete ripeterlo.
Un giovane medico riceve le memorie di un collega che si èsparato. In quelle pagine di diario descrive come ha lasciato la sua amata donna e come ha iniziato a iniettarsi morfina per placare un dolore intestinale. In Russia c’era la Rivoluzione e la Guerra civile, ma lui era preoccupato solo di trovare la morfina. Aumentòla dose e non poteva piùvivere senza. Ma soprattutto, a soffrire era la sua “moglie segreta”, perchéera stata lei, per pietàdel suo dolore, a portargli la primissima dose…
Tempo di lettura: 25 minuti
Date un’occhiata piùda vicino alla vostra amata. Quella che amate di piùal mondo e che sembra fredda e leggera, ma che sperate di cambiare. Fatica sprecata! Domani saràcompletamente inaccessibile.
Il racconto (titolo originale in russo: “Chistyj ponedelnik”. Il “lunedìpuro”è, nella tradizione ortodossa, quello con cui inizia la Quaresima) èpieno di sfumature e soffuso di erotismo. L’enigmatica ragazza di cui èinnamorato il protagonista non ne vuole sapere di piani seri per il futuro. Per farla felice ci vogliono cose materiali: cene di lusso, bei vestiti, serate a teatro. Ma un giorno racconta piena di entusiasmo della messa a cui èstata… E dopo aver permesso al ragazzo di rimanere per la notte, gli chiede di dimenticarla per sempre.
Avete paura dei tomi infiniti? Cinque libri leggeri per innamorarvi della letteratura russa
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