Igloo, palazzi, statue: cosa fanno i russi con la neve

Cultura
GEORGY MANAEV
In un Paese dal lungo inverno, non stupisce che si siano inventati così tanti modi di utilizzarla. E c’è anche chi la usa per pulirsi la bocca dopo uno shot di vodka (ma non ve lo consigliamo)

Ci costruiscono igloo…
Gli igloo sono case di ghiaccio e neve, tradizionalmente costruite dagli eschimesi. In Russia ci sono circa 2.000 eschimesi che vivono principalmente nella regione della Chukotka. Dovendo trascorrere la maggior parte dell’anno in condizioni climatiche molto rigide, gli eschimesi hanno imparato a costruire le loro abitazioni con la neve.
Da due a quattro metri di diametro e due metri di altezza, questa dimora è costruita interamente con blocchi di neve. L’ingresso nell’igloo è al di sotto del terreno, in modo che l’aria calda rimanga all’interno, mentre il monossido di carbonio pesante possa uscire dalla stanza. All’interno, il pavimento e le pareti sono rivestiti in tessuto o pelli di animali, l’illuminazione è data da fiaccole, e l’aria è abbastanza secca all’interno, perché la neve assorbe immediatamente l’umidità.

A volte gli eschimesi costruiscono interi villaggi, con igloo separati collegati tra loro con passaggi sotto la neve. Nel 2016, un hotel costituito da solo igloo è stato aperto per i turisti in Kamchatka. Il blogger russo Aleksandr Kamenjuk vi ha passato una notte. Al suo interno, gli igloo dell’hotel sono decorati con rilievi raffiguranti cacciatori e animali della Kamchatka. “La temperatura interna non scende mai sotto i -3 ºC, non troppo ma comunque più caldo che fuori. Dormire nei sacchi a pelo è confortevole, ma fa freddo quando c’è da spogliarsi in un igloo. Quindi è meglio fare un tuffo in una fonte termale calda e poi scivolare velocemente nel sacco a pelo”.

…e fortezze di neve

Inoltre, c’è un tradizionale gioco russo che consiste nel conquistare una fortezza di neve, che di solito si disputa durante le celebrazioni di Capodanno o Maslenitsa, appena prima della Quaresima. La fortezza viene costruita il giorno prima della “battaglia”. La conquista stessa si trasforma in una feroce battaglia a palle di neve. Purtroppo negli ultimi anni è stato quasi impossibile costruire una solida fortezza di neve nelle regioni centrali della Russia: la neve è troppo secca.

…e palazzi di ghiaccio
Uno dei più famosi edifici di ghiaccio in Russia è stato un Palazzo di ghiaccio costruito nel 1740 per il grossolano divertimento dell’Imperatrice Anna (1693-1740) che decise di organizzare un finto matrimonio.

Lo sposo era il principe Mikhail Golitsyn, che, come punizione per la conversione al cattolicesimo, fu umiliato e trattato come un giullare di corte. La sposa era la calmucca Avdotija, anche lei giullare di corte, famosa per la sua bruttezza. Il matrimonio fu impostato come una parata delle diverse popolazioni indigene della Russia. Il legato francese, il marchese de La Chétardie, riferì alla sua corte che “sami, samoiedi, calmucchi e kazaki erano tutti in costume, in una processione di oltre 200 persone che seguiva e precedeva gli sposini, che erano rinchiusi in una gabbia posta sulla schiena di un elefante. Alcuni dei popoli indigeni erano a cavallo di carri tirati da buoi, altri in carrozze trainate da cinghiali, maiali, capre e cani. Sami e samoiedi erano notevoli per i loro vestiti fatti di pelli di animali e per le loro slitte trainate da renne… Dopo il pasto, c’è stato il ballo, dove ogni tribù ha eseguito la sua danza tipica. Dopo di che, la coppia è stata condotta nel Palazzo di ghiaccio, dove è dovuta rimanere fino alle 8 di mattina…”.
Il Palazzo di ghiaccio costruito per questo “matrimonio” era alto 20 metri e largo 50! Del progetto fu incaricato l’architetto Petr Eropkin, lo stesso che fece i nuovi piani urbani di San Pietroburgo dopo la morte di Pietro il Grande. Il giardino era pieno di alberi di ghiaccio, la casa arredata con mobili di ghiaccio; c’erano lenzuola di ghiaccio e stoviglie di ghiaccio…
Georg Kraft, un matematico che prese parte alla progettazione del Palazzo, ha scritto: “Di fronte alla casa sono stati piazzati sei cannoni di ghiaccio, che hanno sparato numerose volte… Inoltre, due delfini di ghiaccio… che con l’aiuto di speciali pompe sputavano il fuoco, per mezzo dell’olio incandescente che usciva dalle loro bocche. Di notte lo spettacolo era splendido…”. “C’era”, scrisse ancora Kraft, “persino un elefante di ghiaccio, che era vuoto dentro, e progettato così astutamente, che di giorno poteva funzionare come una fontana, con l’acqua che arrivava attraverso le tubature, e di notte, con gran stupore di tutti gli spettatori, sputava olio ardente. Soprattutto, perché poteva barrire come un vero elefante; il suono era prodotto da un uomo nascosto al suo interno con la tromba”.
La “coppia di sposi” fu costretta a trascorrere la notte in questa camera da letto ghiacciata, e sopravvisse solo perché la sposa riuscì a corrompere uno dei soldati e a farsi dare un cappotto di montone. La struttura si sciolse l’estate successiva, ma divenne nota al pubblico nel XIX secolo, quando Ivan Lazhechnikov (1792-1869) scrisse il suo romanzo “Il Palazzo di ghiaccio” (1835).

…e sculture
Le sculture di ghiaccio e neve non sono esclusivamente una cosa russa, ma in un Paese così pieno di neve sono sempre state popolari. La Russia ospita una competizione annuale di scultura di neve e ghiaccio, sostenuta dal ministero della cultura.

C’è anche un festival siberiano di sculture di neve a Novosibirsk, che è speciale perché ai partecipanti non è permesso usare strumenti elettrici come motoseghe, che velocizzano la creazione di sculture. Gare annuali di scultura sulla neve si svolgono a Mosca, Perm, Salekhard e in molte altre città.

Come frigorifero
Non stupisce che russi abbiano imparato a usare il cibo surgelato molto prima dell’invenzione dei frigoriferi. Il vecchio frigorifero russo era chiamato lednik (“ljod” vuol dire ghiaccio, in russo) ed è menzionato nei documenti russi nel XVII secolo e anche in precedenza (la tecnologia in sé non è russa ed è stata utilizzata almeno dal 1.800 avanti Cristo).

Il lednik più semplice è una scatola con doppie pareti, tra le quali viene posto il ghiaccio. Nella Russia rurale, durante l’inverno venivano fatti lednik con il ghiaccio tagliato dai fiumi. Il lednik, posto in una cantina profonda, poteva mantenere la temperatura bassa per un massimo di sei mesi. I lednik erano usati dalla servitù dello zar e della nobiltà.

Dopo l’alcol

Sì, molti russi (soprattutto maschi), hanno mangiato la neve qualche volta nella vita… subito dopo un bello shot di alcol. La cosa è diffusa soprattutto da giovani. Ovviamente, i minorenni non sono autorizzati a bere in Russia. Ma quando sei giovane, vuoi crescere molto velocemente, e bere è stato a lungo percepito come un segno di “raggiungimento della maggiore età” tra i ragazzi. Così, molti adolescenti hanno tirato giù il loro primo shot di vodka per le strade, dietro i garage o nei cortili, al riparo dagli sguardi di genitori e vicini. In queste condizioni, la neve fresca spesso serviva per raffreddare la gola e la bocca subito dopo l’alcol, al posto di un succo di frutta.

Disclaimer:Russia Beyond consiglia vivamente di non mangiare neve. Potete buscarvi un raffreddore, una tonsillite acuta o persino un’intossicazione, perché la neve raccoglie tutto l’inquinamento atmosferico e le impurità nelle grandi città. Se proprio volete fare l’esperienza, meglio usare il ghiaccio tritato del vostro congelatore.