L’estate porta a Mosca i capolavori del Rinascimento veneziano

Vitalij Mikhajluk
Fino al 25 agosto il Museo Pushkin espone le opere di Tiziano, Tintoretto e Veronese: un evento definito eccezionale per l’inestimabile valore dei dipinti

L’ambasciatore italiano a Mosca Cesare Maria Ragaglini durante la presentazione della mosta. Fonte: Vitalij MikhajlukL’ambasciatore italiano a Mosca Cesare Maria Ragaglini durante la presentazione della mosta. Fonte: Vitalij Mikhajluk

Sarà un’estate italiana a Mosca. Dal 9 giugno il museo Pushkin della capitale russa ospita la mostra "Venezia Rinascimento. Tiziano, Tintoretto, Veronese": 23 capolavori dei maestri italiani, esposti fino al 25 agosto in uno dei templi russi dell’arte.

Considerato uno dei più importanti eventi artistici mai realizzati dall’Italia in Russia, “eccezionale sia per l’inestimabile valore delle opere sia per il suo significato scientifico”, la mostra accende i riflettori su tre grandi protagonisti dell’arte italiana: “Il primo è Tiziano, padre fondatore della nuova pittura veneziana che ha avuto un forte impatto nell’arte dei secoli successivi, fino ai giorni nostri”, spiega a Rbth Bernard Aikema, direttore scientifico della mostra. “Oltre a Tiziano, il pubblico russo avrà la possibilità di ammirare il Tintoretto (artista quasi ‘drammatico’) e il Veronese, più giovane e solare – prosegue Aikema -. A unire questi tre pittori è il grande senso della luce, per il resto sono molto diversi tra loro, ma in un certo senso ‘dialogano’”.

Sullo sfondo, “Salomè con la testa del Battista” di Tiziano. Fonte: Vitalij MikhajlukSullo sfondo, “Salomè con la testa del Battista” di Tiziano. Fonte: Vitalij Mikhajluk

Così come è stato detto durante la conferenza stampa, attraverso Tiziano, Tintoretto e Veronese la pittura veneziana ha contribuito a formare tutta la cultura europea, nonostante le differenze con le altre scuole. “La pittura ad olio è un tipo di pittura che consente di sperimentare con la luce e il colore. Ecco perché Tiziano è considerato il grande mago del colore: è riuscito a introdurre nella pittura il senso del dramma della luce”, ha detto Aikema.

La direttrice del Museo Pushkin di Mosca Marina Loshak. Fonte: Vitalij MikhajlukLa direttrice del Museo Pushkin di Mosca Marina Loshak. Fonte: Vitalij Mikhajluk

In totale sono 17 i musei e le collezioni (non solo italiani ma anche russi) che hanno prestato i capolavori al Pushkin. “Fra questi si contano anche opere provenienti dall’Ermitage – ha spiegato Viktoria Markova, curatrice dell’esposizione -, profondo segnale dell’amicizia italo-russa”.

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L’evento, destinato a conquistare un posto di rilievo nella storia internazionale delle mostre dedicate al Rinascimento veneziano, è stato presentato così dall’ambasciatore italiano a Mosca Cesare Maria Ragaglini: “I musei italiani sono estremamente gelosi delle proprie opere, che attirano ogni anno moltissimi turisti. Quindi prestare le proprie opere anche solo per pochi mesi non è semplice - ha detto l’ambasciatore -. Il pubblico russo è un pubblico molto colto, preparato, sensibile nei confronti dell’arte e quindi particolarmente esigente. Occorre riflettere bene quali opere portare in Russia”.

“Quest’estate Mosca ospiterà un numero di mostre di grandi pittori italiani da fare invidia persino all'Italia - ha detto Ragaglini -. Assieme alle mostre su Giorgio de Chirico al Museo Pushkin e su Giorgio Morandi alla Galleria Tretyakov, la mostra sul Rinascimento veneziano renderà l'estate moscovita sempre più un'estate italiana”.

Una delle opere esposte. Fonte: Vitalij MikhajlukUna delle opere esposte. Fonte: Vitalij Mikhajluk

La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato con un messaggio del Presidente italiano Sergio Mattarella e del Presidente russo Vladimir Putin. Nell’ambito delle visite guidate organizzate dal museo, sono disponibili anche visite nella lingua dei segni per i non vedenti. Alcuni capolavori sono inoltre accompagnati da una riproduzione in rilievo per consentire anche alle persone cieche di poter apprezzare i capolavori esposti.

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