"Lettura letteraria", 1866. Vladimir Makovskij.
ufficio stampa1 “Lettura letteraria”, 1866
Vladimir Makovskij nasce in una famiglia d’artisti. Suo padre, Egor, lavora come contabile in un servizio statale. Nonostante ciò è un grande appassionato di musica e pittura e inizia a collezionare oggetti rari: arriva addirittura a possedere opere di Raffaello, Rubens e Rembrandt. È uno dei fondatori della Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca, tra gli istituti d’arte più prestigiosi del Paese. Non a caso quattro dei cinque figli di questa famiglia si appassionano alla pittura e ne fanno un mestiere (oltre a Vladimir, anche il fratello Konstantin ottiene un buon successo con i suoi ritratti di scene della storia russa). La famiglia Makovskij conta undici celebri figure legate al mondo artistico: non solamente pittori, ma anche restauratori e critici d’arte.
Il quadro, realizzato durante l’ultimo anno di studi alla Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca, rappresenta un salone letterario. Ogni personaggio è raffigurato con un carattere e una storia diversa: il signore anziano con i capelli grigi, per esempio, è ispirato al padre, fondatore della dinastia.
2 Il gioco degli astragali, 1870
"Il gioco degli astragali" ("Igra v babki", antico gioco per bambini) è il primo quadro che viene acquistato dal mecenate Pavel Tretyakov per la sua galleria: un acquisto che dimostra la già ben discreta notorietà del pittore in quegli anni. I contemporanei di Makovskij apprezzano le sue opere per la “verità della vita” rappresentata sulle sue tele: la precisione dei dettagli, l’assenza di decorazioni sentimentali e la vivacità dei soggetti che ricordano le opere di Gogol e Turgenev.
"Il gioco degli astragali", 1870. Vladimir Makovskij
Nel 1870 Makovskij diventa uno dei fondatori del gruppo degli Ambulanti (Peredvizhniki, un gruppo di artisti realisti russi che protestano contro le restrizioni accademiche e che forma una cooperativa che evolve nella società per mostre itineranti nel 1870, chiamata anche "Compagnia delle esportazioni di arte itinerante", ndr).
Insieme a pittori di Mosca e San Pietroburgo, Makovskij predilige la rappresentazione di soggetti più attuali, lontani dagli antichi miti, e lavora per rendere l’arte più accessibile a tutti. Per questo motivo il Gruppo organizza ogni anno delle esposizioni “ambulanti” di nuove opere che viaggiano lungo tutto il Paese.
3 “Gli amanti degli usignoli”, 1872-73
"Gli amanti degli usignoli", 1872-1873. Vladimir Makovskij
“Gli amanti degli usignoli" conferisce al pittore un notevole successo non solo in Russia, ma anche all’Esposizione internazionale di Vienna del 1873. Negli affascinanti personaggi ritratti all’interno di questa izbà, il pubblico europeo vede riflesso lo spirito russo con tutta la sua potenza. Allo stesso modo, i soldati in pensione, i mercanti, i funzionari e i contadini ritratti sulle tele di Makovskij suggeriscono delle analogie con le opere del pittore francese Honoré Daumier e del pittore inglese William Hogarth, autore di stampe satiriche. Nell’ambito della pittura russa, le opere di Makovskij portano avanti la tradizione di Pavel Fedotov e Vasilij Perov.
4 “Il dormitorio pubblico”, 1889
Una volta un pittore straniero, sorpreso dalla varietà dei soggetti ritratti da Makovskij, gli chiede dove traeva ispirazione per i propri modelli. Per tutta risposta, l’artista gli mostra una strada di Mosca.
Un suo contemporaneo inoltre scrive: “Fa visita a tutti gli ospizi, conosce tutti gli angoli più remoti e più poveri di Mosca. Lo potete trovare nei mercati, nelle feste popolari e subito dopo a un ballo, a teatro, a un concerto”.
"Il dormitorio pubblico", 1889. Vladimir Makovskij
Col tempo, sulle sue tele iniziano ad apparire tematiche sempre più scottanti: rappresenta la miseria dopo il fallimento di una banca, la riunione di un gruppo rivoluzionario o i parenti dei detenuti politici all’ingresso della prigione. Ciò che impressiona i suoi contemporanei è il modo in cui egli riesce a delineare in maniera precisa le emozioni sui propri quadri.
L’opera “Il dormitorio pubblico” rappresenta nella maniera più assoluta la parte più bassa della società. Al centro della scena, un anziano signore con un cappello regge tra le mani una cartellina: non è altro che il ritratto del grande paesaggista russo Aleksej Savrasov, caduto in miseria e morto in una casa accoglienza per poveri.
5 Nel cimitero di Vagankovskoe. I funerali delle vittime di Khodynka, 1896-1901
"Nel cimitero di Vagankovskoe. I funerali delle vittime di Khodynka", 1896-1901. Vladimir Makovskij
Nel 1896 viene incoronato a Mosca l’ultimo imperatore Nicola II. Makovskij viene invitato alla cerimonia per realizzare alcuni bozzetti per l’album speciale della festa. Ma l’evento si trasforma in tragedia: a causa della calca di gente, i festeggiamenti nei campi Khodynka degenerano in una ressa dove migliaia di persone perdono la vita. La scena regala quindi al pittore tutt’altro soggetto e un'altra tematica. Makovskij lavora a questo quadro per cinque anni. E mentre i cadaveri venivano trasportati al cimitero di Vagankovskoe, a Mosca i festeggiamenti continuano. Questo quadro viene però vietato dalla censura. Viene presentato per la prima volta a Londra nel 1910.
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