La Galleria Tretyakov, viaggio nella storia russa

Un'addetta osserva il disegno preliminare per la "Gioia giusta di Dio. Trittico", alla mostra di Viktor Vasnecov alla Galleria Tretyakov (Foto: RIA Novosti / Vladimir Vyatkin)

Un'addetta osserva il disegno preliminare per la "Gioia giusta di Dio. Trittico", alla mostra di Viktor Vasnecov alla Galleria Tretyakov (Foto: RIA Novosti / Vladimir Vyatkin)

La grande istituzione d’arte di Mosca racconta il Paese dei tempi che furono come nessun libro potrebbe fare

La scheda

La nascita della Galleria storica di Stato Tretyakov può essere fatta risalire al 1856, quando il mercante moscovita Pavel Mikhailovich Tretyakov comprò le opere degli artisti russi di quell’epoca con lo scopo di creare una collezione che un giorno potesse ingrandirsi e diventare un museo nazionale di arte. Nel 1892 Tretyakov regalò la sua collezione di circa duemila opere alla Russia

È difficile rimanere impassibili dopo aver ammirato dal vivo l’agghiacciante capolavoro di Vasily Vereshchagin “Apoteosi della guerra”. L’opera a olio su tela, di 127 x 197 centimetri, quasi certamente è il quadro più famoso di Vereshchagin e risale al 1871, epoca in cui l’impero russo era in piena fase di espansione e prossimo a estendersi dalla Scandinavia a Ovest, all’oceano Pacifico a Est, fino ai confini dell’India a Sud.

La Galleria statale Tretyakov di Mosca racconta la storia russa come nessuno libro di testo di storia potrebbe fare.

Foto: wikipedia.org

"Apoteosi della guerra" di Vasily Vereshchagin, 1871 (Fonte: wikipedia.org)

Fonte: wikipedia.org
“Le porte di Tamerlano” 
di Vasily Vereshchagin, 1872
(Fonte: wikipedia.org)

Quando l’impero russo iniziò ad annettere un territorio dopo l’altro, Vareshchagin viaggiò in tutta l’Asia centrale: i suoi viaggi possono essere ricostruiti proprio grazie alle sue opere, come “Le porte di Tamerlano” e  “Trionfo”, un’altra gigantesca opera che misura 195,5 centimetri per 257 e raffigura una moschea ricoperta di piastrelle  blu in quello che oggi è l’Uzbekistan. L’artista si spinse fino in India e i suoi dipinti raffiguranti quel Paese sono antecedenti a quelli della famiglia Roerich.

Altro enorme dipinto è “I Bogatyr”, i cavalieri erranti, di Viktor Vaznetsov, raffigurante tre corpulenti cavalieri sui loro splendidi cavalli, resi ancor più imponenti dalle dimensioni della tela,  295,3 per 446 centimetri. Tenuto conto della feroce storia russa e del suo turbolento passato, un buon numero di artisti russi ha sempre dipinto scene di guerra, ma la galleria contiene anche quadri raffiguranti la vita nella Russia zarista, dai  ritratti dell’élite a scene di pellegrinaggi e di tranquillità agreste.

Fonte: wikipedia.org

"I Bogatyr" di Viktor Vaznetsov, 1898 (Fonte: wikipedia.org)

Fonte: wikipedia.org
“Matrimonio tra diversi”
di Vasily Pukirev, 1862
(Fonte: wikipedia.org)

Nel 1862 Vasily Pukirev dipinse il “Matrimonio tra diversi”, che raffigura lo sposalizio di un uomo ultrasessantenne con una donna che sembra non avere neppure la metà degli anni del suo sposo. Il matrimonio si celebra in una chiesa ortodossa e sembra evidente che l’uomo appartiene all’élite di quell’epoca. Anche Pukirev precorse la  sua generazione per le  opinioni  che aveva sui diritti delle donne e sulla smania della società per i soldi.

Altri artisti come Illarion Pryanishnikov ci mostrano la vita nelle campagne e nelle città intorno al 1860. Si può così ammirare l’umile contadino  di campagna tanto descritto da Dostoevskij in “Scarico” di Pryanishnikov,  che raffigura un uomo di mezza età che cerca di tenersi al caldo su una slitta in una rigida sera invernale.

La galleria vanta anche una bella collezione di ritratti: Vasily Perov fece quelli di due dei più grandi scrittori russi,  Aleksandr Ostrovskij e  Fedor Dostoevskij, mentre il portfolio di Ivan Kramskoj comprende quelli di Lev Tolstoj, di Pavel Tretyakov stesso e dell’artista Ivan Shishkin, le cui magnifiche opere sono anch’esse esposte nel museo.

Alcune delle immagini più penetranti, che paiono quasi simili a fotografie, furono dipinte da un altro grande artista del XIX secolo, Ilya Repin. Gli occhi adirati della Principessa Sofia Alekseevna accolgono il visitatore nella sala che contiene le opere di Repin. L’artista ha raffigurato una principessa in collera, a un anno dalla sua carcerazione nel monastero di Novodevichy, durante l’esecuzione degli Strelizzi nel 1698.

In un altro capolavoro, Repin dipinge lo sguardo terribile di Nikolai Mirlikiyskij mentre salva tre uomini innocenti condannati a morte. Repin ha fatto anche ritratti, tra i quali quello di Lev Tolstoj e del compositore Aleksandr Glazunov, ma è meglio noto per le sue grandiosi raffigurazioni di eventi di vita reale, come la “Processione nella provincia di Kursk”, che si crede sia stata dipinta nel 1891.

Fonte: wikipedia.org

“Demone” di Mikhail Vrubel, 1890 (Fonte: wikipedia.org)

Altra icona vera e propria tra i dipinti della Galleria Tretyakov è “Demone” di Mikhail Vrubel. Si tratta di un ritratto  raffigurante un uomo scuro e per taluni versi affascinante, che ha sempre suscitato reazioni controverse da parte dei visitatori. L’opinione più interessante che mi è mai capitato sentire su questo quadro è di una professoressa di arte russa che oggi vive in Italia, secondo la quale il demone appare sgomento perché sulle sue spalle gravano tutti i pesi e le  responsabilità della terra. L’opera di Vrubel è stata inserita nel  movimento simbolista russo, ma egli in realtà si piccò sempre di essere estraneo ai trend dell’arte contemporanea, facendo sì che le sue opere risaltino nella galleria.

Fonte: wikipedia.org

“Autunno dorato” di Isaak Levitan,1985 (Fonte: wikipedia.org)

Tutti i più grandi artisti e scrittori russi hanno reso omaggio in modo speciale alle gloriose stagioni del loro Paese e la sua spettacolare natura. “Autunno dorato” di Isaak Levitan coglie e ripropone tutta la bellezza dell’autunno russo, nel quale il colore predominante è il giallo dorato, non il rosso come nell’America del Nord.

La galleria ospita anche altri capolavori del pittore che divenne famoso per i suoi “paesaggi lunari”, tra i quali “Serata d’oro a  Ples”, che fu dipinto da una collina in una serata estiva e mostra una chiesa ortodossa bianca osservata dalla riva del fiume. Poche opere d’arte colgono l’essenza, la spiritualità e la semplicità della vita estiva nella Russia rurale alla fine del XIX secolo come quest’opera di Levitan.

La Galleria Tretyakov offre ancora molto altro agli amanti dell’arte, agli appassionati di storia e di cultura russa. E nel grande museo è facile perdersi tra i tanti capolavori degli artisti russi.

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