I dieci tipi più insoliti di cibo in scatola dei tempi dell’Urss

Cibo in scatola dalla Regione di Sakhalin

Cibo in scatola dalla Regione di Sakhalin

Sergej Metelitsa/TASS
L’industria sovietica aveva una vera fissazione per l’inscatolamento. Questo doveva permettere di razionalizzare la produzione e contribuire alla liberazione delle donne dalla “schiavitù della cucina”. Ma ad amare questa vasta scelta di scatolette (circa 700) erano soprattutto gli appassionati di escursioni nella natura

A prestar fede al principale libro di cucina sovietico, il mitico “Kniga o vkusnoj i zdorovoj pishche” (ossia: “Libro sul cibo saporito e salutare”), uscito nel 1939, dal 1937 in poi la gamma di cibi in scatola sovietici ammontava a circa 700 articoli. Una delle particolarità era l’acqua in scatola, che era necessaria in caso di emergenza per marinai di navi e sottomarini, ma questa non era certo l’unica stranezza dell’epoca quanto a generi alimentari inscatolati. 

1 / Porridge di grano saraceno

Probabilmente in nessun’altra parte del mondo il grano saraceno è così popolare come in Russia. Si mangia in varie forme: dolce, salato e persino  trasformato in polpette. Nonostante il fatto che il grano saraceno possa essere cotto a vapore per un paio d’ore o bollito in acqua, non era raro trovare grano saraceno in scatola sugli scaffali sovietici. Il più delle volte questo prodotto includeva anche carne di maiale o di manzo. I principali consumatori erano i “turisti”, termine che indicava gli escursionisti che facevano lunghe spedizioni a piedi zaino in spalla. Tale porridge di grano saraceno (in russo:  “Гречневая каша”; “Grechnevaja kasha”) poteva facilmente soddisfare la fame dopo lunghe escursioni, e poteva essere riscaldato direttamente nel barattolo immergendolo in acqua bollente per 10 minuti. Era popolarmente conosciuta come la “colazione del turista” (a volte il cibo in scatola veniva venduto con questo nome e poteva consistere in carne stufata o in polpette di pesce). Conteneva solo ingredienti naturali e poteva essere conservato per due anni. Il porridge in scatola è disponibile ancora oggi, non solo quello di grano saraceno ma anche di orzo e riso.

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2 / Succo di betulla

La raccolta della linfa di betulla era il passatempo preferito di molti cittadini sovietici (alcuni lo fanno ancora oggi con gusto). Ma se non si aveva voglia di andare nella foresta, si poteva trovare il succo di betulla (in russo: “Березовый сок”; “berjozovyj sok” nel negozio più vicino. Da qualche parte era venduto alla spina, come le bibite di oggi nelle aree di ristoro, e da qualche parte era venduta direttamente in lattina. 

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3 / Pasta in scatola

La pastasciutta in scatola (in russo: “Консервированные макароны”; “Konservirovannye makarony”) dovevano risolvere il problema della “schiavitù della cucina”. Questa pasta pronta è stata inserita nel catalogo delle conserve alla fine degli anni Cinquanta, ed era inscatolata insieme alla carne. La pasta in scatola era disponibile con manzo, maiale, paté di pollo e spezzatino di pollo.  

4 / Granchio in scatola

Una parte enorme del cibo in scatola sovietico era pesce: spratti sott’olio, gobione in salsa di pomodoro, salmone rosa. Ma oltre a questo, l’Urss produceva anche in lattina l’oggi costoso granchio della Kamchatka. In Kamchatka operavano persino speciali navi conserviere, in grado non solo di pescare, ma anche di inscatolare al largo. 

5 / Carne di balena

La caccia alle balene è stata vietata in Urss nel 1987, ma fino ad allora si poteva trovare la carne di balena in scatola in vendita. 

“Ho provato la carne di balena in scatola un paio di volte”, scrive Maksim Maljavin, un blogger della città di Togliatti. Mi ha ricordato in qualche modo lo stufato di manzo, solo più tenera. Poi, non importa quante volte l’abbia cercata, non l’ho più trovata. È scomparsa per sempre”.

6 / Krill in scatola

I krill sono piccoli invertebrati marini, dei minuscoli crostacei, usati come cibo in Giappone (dove sono detti okiami) e in Russia. Alla fine degli anni Sessanta, l’Unione Sovietica ebbe l’idea di farne la pasta “Okean” (“Oceano”) e la carne di krill in scatola. All’inizio molte persone non capivano come usare il krill, ma grazie alla pubblicità tanti se ne appassionarono. Il risultato è un’eccellente e sana pasta al gusto di crostacei da spalmare sui panini. È tutto naturale: solo krill e sale. I krill ricordano dei gamberetti in miniatura, ma il gusto è più salato e più simile al pesce. Gli amanti dei frutti di mare li apprezzeranno.

7 / Cucumaria (cetrioli di mare)

Uno dei cibi sovietici più strani (ma molto popolare) è la cucumaria, o cetriolo di mare. Sembra impresentabile per la forma, ma è un mollusco che aiuta chi ha problemi di tiroide. Si vedeva raramente fresco, ma il in scatola faceva un’apparizione occasionale nelle pescherie.

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8 / Peperoni ripieni

I peperoni ripieni di riso e carne macinata sono ancora un piatto incredibilmente popolare in Russia. In epoca sovietica, i peperoni ripieni erano disponibili anche come piatto preconfezionato, che doveva semplicemente essere riscaldato e poteva essere servito in tavola. 

9 / Borsch in scatola

Durante il periodo sovietico, anche la zuppa preferita dai russi, il borsch, fu messo in scatola. Era cucinato secondo tutte le regole: con brodo di carne, barbabietole, cavoli e patate. Inoltre, si potevano comprare inscatolate altre zuppe tradizionali russe, come shchi, ukha e rassolnik.

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10 / Barbabietola

Molti russi conoscono molto bene il sapore dei cosiddetti “caviale di zucchine” e “caviale di melanzane”: queste verdure in scatola erano molto popolari in Urss. Tuttavia, oltre a queste verdure, venivano inscatolate anche le barbabietole rosse, e non solo ridotte a purè, ma anche tagliate a pezzettoni.

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