Dopo la pizza, anche bliny e pelmeny puntano a diventare patrimonio dell’Unesco

Legion Media
La proposta è stata lanciata da un deputato russo che sogna di vedere questi due piatti nella lista dei beni immateriali dell’umanità. “Sono prodotti eccezionali del nostro Paese”

Dopo la pizza napoletana, da poco diventata patrimonio dell’umanità, ora sono i pelmeny a bussare alla porta dell’Unesco. L’idea è stata lanciata dal deputato russo Aleksandr Kurdyumov, sulla scia della proposta avanzata dal Presidente francese Emmanuel Macron di inserire anche la baguette nella lista dei beni culturali immateriali. Oltre ai pelmeny (una specie di ravioli riepieni di carne), la battaglia per ottenere il riconoscimento coinvolge anche i bliny, le famose crêpes russe. 

“Ogni slavo ama i pelmeny. L’intero Paese li ama. Gli stranieri in Russia li mangiano di gusto, accompagnandoli con smetana, miele, burro o marmellate. Credo che i pelmeny siano un prodotto eccezionale della Russia che ognuno di noi cucina nelle proprie case. È questa la nostra tradizione”, ha detto Kurdyumov ai microfoni della radio Govorit Moskva.
Oltre alla pizza napoletana, l’Unesco ha riconosciuto come beni immateriali anche la cucina francese, il piatto tradizionale del Tagikistan “oshi palav” e la birra belga.

Oggi i beni immateriali russi riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità riguardano la cultura della comunità Semeiskie (un gruppo di ortodossi Vecchi Credenti che  vive nella regione del Transbajkal) e olonkho, un eroe epico degli Yakuti.

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