Le parti per ora non hanno approvato l’elenco dei gruppi
terroristici presenti attualmente in Siria. La Giordania, com’era stato deciso durante i colloqui di Vienna il 14 novembre, avevano redatto una lista di gruppi terroristici che includeva, secondo quanto è stato diffuso dai media, 160 organizzazioni. Tuttavia, non tutti approvavano questa lista. Per il momento tutti i partecipanti erano d’accordo sul definire terroristi solo i combattenti dello Stato islamico e del Fronte al-Nusra. Non esiste alcuna chiarezza riguardo a chi rappresenterà l’opposizione ai colloqui con le autorità siriane. Anche questa lista non è stata per il momento approvata.
I partecipanti ai negoziati non hanno trovato un accordo anche su un’altra questione scottante, quella del futuro politico di Bashar Assad. A detta di John Kerry, “permangono degli ostacoli e anche aspre divergenze nella comunità internazionale, concernenti in particolare la sorte del presidente Assad”. Al contempo, nella risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza si legge che sarà “il popolo siriano a determinare il futuro” del proprio Paese. Secondo il ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergej Lavrov, si tratta di “una chiara risposta ai tentativi di
imporre ai siriani dall’esterno le soluzioni di alcune questioni, inclusa quella della sorte del loro Presidente”.