Lotta all’Isis, il progetto della Russia

Vitaly Churkin, rappresentante permanente della Russia all’ONU.

Vitaly Churkin, rappresentante permanente della Russia all’ONU.

AP
La Russia ha presentato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la versione rinnovata della risoluzione per la lotta contro lo Stato Islamico. A detta del rappresentante permanente della Russia, nel nuovo progetto si pone l’accento sulle azioni coordinate contro l’Isis

La Federazione Russa ha presentato il 18 novembre al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la versione rinnovata del progetto di risoluzione sul coordinamento degli sforzi nella lotta contro il terrorismo, e in primo luogo, contro l’Isis. A detta di Vitaly Churkin, rappresentante permanente della Russia all’Onu, nella versione riscritta del testo “un forte accento è posto sulla lotta contro lo Stato islamico e sulla necessità della cooperazione”, così cita il diplomatico, secondo quanto riferito dalla Tass.

Il progetto precedente della risoluzione sulla lotta contro il terrorismo era stato presentato dalla Federazione Russa al Consiglio dell’Onu lo scorso 30 settembre; due giorni dopo l’intervento di Vladimir Putin all’Assemblea generale alla fine del quale il Presidente russo proponeva di coordinare le azioni nella lotta contro l’Isis e le altre strutture terroristiche.

Come riferisce l’agenzia Reuters, quel progetto era stato bloccato dalla Gran Bretagna e anche gli Stati Uniti e la Francia non condividevano il punto della risoluzione sulla necessità di coordinare le azioni con quei Paesi nel cui territorio avrebbe dovuto svolgersi la lotta contro i terroristi. Nel caso della Siria ciò avrebbe comportato per i Paesi occidentali di relazionarsi con il regime del Presidente siriano Bashar Assad la cui legittimità veniva da loro contestata. In base alle valutazioni dei rappresentanti dei Paesi membri del Consiglio di Sicurezza, secondo quanto riferisce l’agenzia, nel nuovo progetto non ci sarebbero cambiamenti sostanziali.

Anche Churkin ha confermato che il punto sulla necessità di una cooperazione con le autorità siriane non è stato soppresso nella versione rinnovata del documento. “Tutto questo è rimasto”, ha dichiarato il diplomatico russo, che ha anche precisato, secondo l’agenzia France presse, come i tentativi di “ignorare il governo siriano… siano ciò che davvero indebolisce la possibilità di una lotta comune”.

Dopo gli attentati terroristici

Secondo Andrey Kortunov, direttore generale del Consiglio russo per gli affari internazionali, alla luce delle nuove circostanze che si sono determinate dopo la tragedia del Sinai e gli attacchi di Parigi e con l’intensificarsi delle pressioni sui leader mondiali per una lotta più incisiva contro il terrorismo, Mosca cercherà di “fare un ulteriore tentativo” con la nuova risoluzione. La Russia può contare sul fatto che in un tale contesto per i Paesi occidentali sarà più difficile bocciare le proposte di Mosca. Al tempo stesso l’esperto rileva però che per Washington quella del coordinamento delle azioni militari con Damasco resta una condizione inaccettabile. Perciò l’analista ritiene che nella versione rinnovata del documento questo punto potrebbe essere riformulato in modo diverso. 

Il progetto francese 

Secondo Vitaly Churkin, il progetto russo è stato accolto positivamente dagli altri membri del Consiglio di Sicurezza. Inoltre, come sottolinea il diplomatico russo, il testo del documento è universale e “scritto in modo da risultare accettabile” per tutti coloro che non cercano dei pretesti per polemizzare.

Tuttavia, la Russia non è l’unico Paese a proporre una sua risoluzione sulla questione. Il rappresentante permanente della Francia all’Onu, François Delattre, ha dichiarato che Parigi sta lavorando a un progetto autonomo di documento il cui testo, secondo il diplomatico francese, sarà “breve, incisivo e focalizzato sulla lotta contro il Daesh (abbreviazione araba di Isis). Riferendosi all’intenzione della Francia di presentare un proprio progetto autonomo, Churkin ha dichiarato che non vorrebbe che i due progetti “entrassero in conflitto”. “Nel corso delle nostre discussioni si è ribadito che al Consiglio di Sicurezza si punta a raggiungere un’unanimità di consensi”, ha sottolineato il diplomatico russo.

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