Disastro aereo, le ipotesi sull’ordigno

Alcuni addetti alla sicurezza all’aeroporto di Sharm el-Sheikh, in Egitto.

Alcuni addetti alla sicurezza all’aeroporto di Sharm el-Sheikh, in Egitto.

AP
Secondo i servizi segreti russi, a causare la catastrofe dell’Airbus A321 precipitato sul Sinai sarebbe stato un attacco terroristico. Ma come potrebbe essere finita una bomba all’interno dell’aereo? Rbth lo ha chiesto ad alcuni esperti di aeronautica

Un ordigno esploso a bordo dell’aereo. È questa, secondo l’FSB, i servizi segreti russi, la teoria più plausibile alla base della catastrofe aerea dell’Airbus A321. Secondo i servizi segreti, si tratterebbe di un ordigno artigianale con una potenza di almeno 1,5 kg di tritolo. I servizi segreti russi hanno promesso un premio di 50 milioni di dollari a chiunque possa fornire informazioni sui terroristi. A distanza di meno di un’ora dalla diffusione di questa notizia, l’agenzia Reuters ha riferito, basandosi su sue fonti, che erano stati fermati due addetti dell’aeroporto di Sharm El Sheikh. Poco più tardi l’informazione è stata smentita.

A quanto sembra non vi sarebbero state "leggerezze" nei controlli eseguiti sui passeggeri e sui bagagli e gli esperti aeronautici sono concordi nel ritenere che a collocare la bomba potrebbe essere stato uno dei dipendenti dell’aeroporto, addetto alla sistemazione dell’aereo.

Lo scaricatore

L’ordigno poteva essere finito a bordo dell’aereo solo in tre modi. Il primo attraverso un terrorista kamikaze, ma questa ipotesi risulterebbe la meno verosimile, secondo Vadim Lukashevich, esperto indipendente del cluster spaziale della Fondazione Skolkovo. “Il kamikaze poteva salire a bordo con l’ordigno addosso o con i componenti per predisporlo durante il volo. Ma in questo caso è molto probabile che la bomba fosse sistemata tra i bagagli o nel bagagliaio del velivolo”, spiega l’esperto intervistato da Rbth.  

Leonid Koshelev, membro del consiglio dell’Associazione russa dei piloti e proprietario di velivoli, non esclude invece che la bomba possa essere stata collocata all’interno di una valigia come già era accaduto nel 1988 con il Boeing 747 esploso in cielo sopra Lockerbie. Ma se tale ipotesi fosse vera, la bomba dovrebbe essere finita lì solo dopo i controlli e a collocarla potrebbe essere stato uno degli addetti dell’aeroporto, ossia uno scaricatore, ritiene Koshelev. Dopo essere stati scannerizzati, i bagagli finiscono attraverso i nastri dagli scaricatori che li sistemano sui carrelli o in appositi container per trasportarli fino al velivolo. Lì vengono portati a mano fino al bagagliaio. Nessuno li ricontrolla una seconda volta. “L’aereo ha due bagagliai: uno nella sezione centrale del velivolo e l’altro dietro. L’esplosione ha fatto saltare la coda dell’Airbus. Presumibilmente la bomba si trovava dietro la sezione centrale”, ipotizza Lukashevich.

“Uno di loro”

In realtà se il terrorista faceva parte del personale dell’aeroporto avrebbe potuto collocare la bomba non solo nel bagagliaio, ma anche in molti altri punti del velivolo. “Esistono delle botole a cui una persona che conosce la struttura di un aereo può accedere. E mentre l’aereo viene sistemato in teoria si avrebbe la possibilità di infilare qualunque cosa in queste botole”, sostiene Magomed Tolboev, pilota collaudatore e presidente onorario del Salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Mosca (Maks). Inoltre, per ottenere una potente esplosione è sufficiente collocare 200 grammi di sostanze esplosive nelle capsule. Questa operazione potrebbe essere svolta da chi per ultimo ha chiuso i boccaporti e li ha controllati. Un tempo sui velivoli si trovava l’ingegnere di bordo, ma ora questa mansione non esiste più. “Si tratta di un charter, che atterra e subito riparte. Non possiamo sapere chi lo gestisce prima del decollo o chi lo sistema” dice Tolboev.

A terra la bomba potrebbe essere stata collocata anche in una nicchia del telaio. Finché l’aereo è fermo il portellone del carrello è aperto. “Avrebbero potuto magnetizzarla e collocarla in qualunque punto della cremagliera”, spiega Lukashevich. Inoltre, durante la fase di sistemazione dell’aereo, possono salire a bordo degli addetti “locali” per ripulire la cabina e le toilette. E se l’equipaggio aveva portato a bordo il pranzo, la bomba avrebbe potuto anche essere nascosta nei contenitori del cibo, come nel film “Concorde affaireˈ79”, uno scenario, a detta dell’esperto del tutto plausibile.

Ma vengono controllati tutti gli addetti dell’aeroporto? Teoricamente sì. Si tratta di uno dei compiti del servizio di sicurezza oltre a quello di controllare i passeggeri all’ingresso attraverso i body scanner. Ma i metodi per controllare gli addetti in servizio negli aeroporti sono vari e a volte approssimativi, afferma Koshelev. Tuttavia, in Egitto il responsabile potrebbe essere stato controllato, a suo avviso, “senza troppo zelo”, dal momento che lavorava lì da parecchio tempo ed era quindi “uno di loro”.

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