Egitto, il turismo russo in crisi dopo la catastrofe aerea

I turisti russi.

I turisti russi.

AP
Una delle mete più gettonate dai russi è stata in questo momento vietata. Il settore potrebbe subire delle perdite per l’ammontare di oltre 50 milioni di dollari e gli esperti prevedono una nuova ondata di fallimenti

Il 6 novembre la Russia ha sospeso i collegamenti aerei con l’Egitto. È stato deciso di riportare indietro i nostri connazionali che si trovavano in Egitto e di spedire su voli separati i loro bagagli. I turisti viaggeranno su aerei delle nostre compagnie, mentre i bagagli verranno trasportati a bordo di velivoli del Ministero delle Emergenze russo.

“Secondo i dati in possesso di Rosturizm (l’Agenzia federale per il turismo della Federazione Russa), l’Egitto sarebbe la meta più gettonata dai russi. Circa il 30%, dei viaggi turistici nel 2014 ha avuto come destinazione l’Egitto, con un movimento pari a 3 milioni di viaggiatori”, è quanto afferma Dmitry Gorin, vicepresidente dell’Associazione tour operator russi (Ator).

Perdite per decine di milioni di dollari

Secondo le stime delle autorità russe, a trovarsi in Egitto sarebbero attualmente circa 80mila turisti russi.

I tour operator ammettono di aver già subito dei danni economici a causa dei voli che decollano vuoti per l’Egitto per riportare indietro i turisti dalle località balneari. Ogni posto vuoto corrisponderebbe a una perdita che ammonta a circa metà del prezzo del biglietto, spiegano Anna Podgornaya di Pegas Touristic e Vladimir Vorobev di Natalie Tours. Vale a dire che, tenuto conto che il prezzo medio di un biglietto di andata e ritorno si aggira sui 250 dollari, i tour operator subirebbero un danno economico di circa 10 milioni di dollari.

Inoltre, vanno aggiunte le perdite per i voli mai decollati. Secondo le stime di Ator, prima di Capodanno erano stati venduti circa 70mila tour al prezzo medio di 800 dollari a persona, il che comporterebbe una perdita minima di almeno 56 milioni di dollari.

Nel gennaio 2011, dopo l’inizio della primavera araba, il Ministero degli Esteri russo aveva sconsigliato ai cittadini russi di effettuare viaggi in Egitto e i voli erano stati bloccati per due mesi. Allora il settore turistico aveva subito perdite per oltre 200 milioni di dollari.

Tra le altre perdite potenziali si registrano quelle dovute ai prepagamenti effettuati agli hotel egiziani. Dopo il crac che ha travolto i tour operator lo scorso anno a esigerli sono praticamente tutti gli alberghi, spiega la Podgornaya. Attualmente i tour operator devono stipulare accordi preventivi con i partner locali, in modo da garantire dopo il ripristino delle linee aeree lo stesso volume di richieste.

Il rischio bancarotta

Per i tour operator la cancellazione dei viaggi che hanno come destinazione la loro meta più gettonata può comportare il rischio di andare incontro alla bancarotta, sostiene Irina Tyurina, portavoce dell’Unione russa dell’industria del Turismo. L’unica via d’uscita è proporre una destinazione alternativa o rimandare il viaggio.

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Destinazioni alternative potrebbero essere Turchia, Cipro  e altre località turistiche asiatiche come, per esempio, la Thailandia. Come ha dichiarato sabato il vice premier Arkady Dvorkovich, il  20–30% dei clienti dei tour operator sarebbe disposto a cambiare meta turistica.

Un turista della Jacuzia che ha rinunciato a partire, Vitaly Yarovsky, ha raccontato che il suo tour operator gli aveva proposto una meta alternativa all’Egitto. “Abbiamo preso in considerazione la Thailandia, ma non abbiamo trovato posto. Gli hotel thailandesi non hanno una ricettività sufficiente a ospitare tutti i turisti che avevano deciso di non partire per l’Egitto e poi la differenza di prezzo era consistente”. Alla fine l’agenzia ha promesso di restituire il denaro entro 30 giorni. 

I tour operator propongono anche di rimandare le ferie e di prenotare il viaggio a dicembre o dopo Capodanno (pagando la differenza nel caso il prezzo risulti più caro o promettendo una restituzione in denaro nel caso il viaggio sia meno costoso).

Per il momento non si può ipotizzare fino a quando saranno sospesi i collegamenti aerei con l’Egitto. Dvorkovich sabato scorso nelle sue dichiarazioni ha ipotizzato un’interruzione minima di qualche settimana, fino al momento in cui verrà ultimata la perizia e non saranno messe a punto delle misure di sicurezza. Il primo ministro Dmitry Medvedev l’8 novembre ha affidato al governo l’incarico di elaborare un programma di misure a sostegno dei tour operator.

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