Sin dai tempi antichissimi, le carovane cariche di seta e spezie partivano dalla Cina alla volta dell’Occidente, arrivando fino ai territori dell’Impero romano. Attraversando deserti, montagne e steppe, i mercanti cinesi portavano agli occidentali metalli preziosi, porcellane e vetri, lana, pelli, tappeti, cavalli e animali esotici, oltre, naturalmente, al riso e al tè. Si ritiene che la Via della seta abbia contributo allo scambio non solo di merci, ma anche di tecnologie (si pensi, ad esempio, alla produzione di carta e di polvere da sparo in Europa), nonché di tradizioni culturali e religiose. D’altra parte, però, anche la peste arrivò in Europa dall’Oriente.
Col tempo, la Via della seta si trasformò in un reticolo di rotte commerciali, con numerose diramazioni che nei secoli VI-XV passavano anche attraverso i territori della Russia moderna. All’epoca, tuttavia, non tutte queste terre facevano parte dello Stato russo, che iniziò a costituirsi soltanto alla fine del IX secolo.
Le zone dove transitavano le carovane:
Bukhara (oggi in Uzbekistan). Tra il 1261 e il 1264 vi vissero per tre anni Niccolò e Matteo Polo, padre e zio di Marco Polo, prima di partire verso la corte di Kublai Khan
Mlenny/Getty ImagesAll’epoca, quasi tutta questa regione era controllata dall’Impero mongolo; in seguito diventò parte dell’Impero russo e poi dell’Urss. Le principali tappe qui erano le antiche città uzbeke di Samarcanda e Bukhara, e Ashgabad (oggi, capitale del Turkmenistan).
Gli Urali meridionali rappresentano il settore meridionale della estesa catena montuosa russa degli Urali. Si estendono dal fiume Ufa (nei pressi del villaggio di Verkhnij Ufalej) fino al corso del fiume Ural
Legion MediaLa rotta, con relative diramazioni, passava attraverso gli Urali meridionali, mentre alcune carovane riuscivano persino a raggiungere il Lago Bajkal.
Kazan, capitale del Tatarstan, repubblica della Federazione Russa
Legion MediaAttraversando o costeggiando il Mar Caspio, le carovane arrivavano nella foce del Volga, pertanto a un certo punto si iniziarono a usare ai fini del commercio anche le vie fluviali. Con il tempo ciò portò al consolidamento di una specifica via commerciale del Volga, attraverso la quale la Cina commerciava con la Bulgaria del Volga e il Khanato di Khazaria, che si trovavano nel territorio della moderna Repubblica autonoma del Tatarstan e le cui principali città commerciali erano Kazan e Bolgar.
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Elista, capitale della Calmucchia, repubblica della Federazione Russa a maggioranza buddista
Kirill Braga/SputnikAttraversando il Volga, il più importante fiume russo, le carovane si inoltravano nelle steppe della Calmucchia, arrivando fino a Elista. La Calmucchia, entrata a far parte della Russia all’inizio del XVII secolo, oggi è l’unica regione buddista nella parte europea del Paese.
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La fortezza di Naryn-Kala a Derbent, nella repubblica della Federazione Russa del Daghestan. La città è antichissima: le prime tracce risalgono al VII secolo a.C.
Legion MediaAggirando la punta settentrionale del Mar Caspio e attraversando poi il Volga, alcune carovane si dirigevano verso il Caucaso. Si poteva anche essere traghettati attraverso il Mar Caspio verso l’antica città di Derbent, nell’attuale Repubblica del Daghestan.
Attraverso il Caucaso settentrionale e meridionale passavano due diramazioni della Via della seta, dette dei Misimiani e Darinskij. In varie repubbliche russe del Caucaso settentrionale sono stati ritrovati manufatti provenienti dall’Oriente e dall’Egitto. Per esempio, in Cabardino-Balcaria furono degli antichi vasi cinesi.
Un panorama della costa della Crimea
Sergej Petrov/TASSLasciando alle spalle il Caucaso, i mercanti si dirigevano verso il mar Nero. All’epoca, nella penisola di Taman (nell’attuale Territorio di Krasnodar) e in Crimea si trovavano alcune antiche colonie greche, passate successivamente sotto il controllo dei genovesi e dei veneziani che da lì portavano le loro merci in Europa. Dal Mar Nero era poi facile arrivare a Costantinopoli (oggi Istanbul, in Turchia).
Rostov sul Don. Di questa grande città del Sud russo si dice che “qui si aprono le Porte del Caucaso”
Legion MediaC’erano anche delle carovane che non si dirigevano verso il mar Nero, ma dopo aver attraversato i deserti e le steppe della Calmucchia raggiungevano il Mar d’Azov e la foce del fiume Don. Oggi questo territorio fa parte della regione di Rostov sul Don.
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