Kaliningrad: la regione più isolata della Russia attraverso l’obiettivo di Boris Register

Villaggio di Mysovka, Regione di Kaliningrad, 2018

Villaggio di Mysovka, Regione di Kaliningrad, 2018

Boris Register
Nel suo progetto denominato “Ellissi temporale” questo fotografo, trasferitosi nella esclave russa sul Mar Baltico nel 1991, cattura lo spirito fuggente dell’antica Königsberg

La provincia russa di Kaliningrad si trova tra la Polonia e la Lituania, lungo la costa del Baltico. Precedentemente nota come Königsberg, era un centro culturale e amministrativo della Prussia e, successivamente, dell’Impero tedesco (e quindi della Repubblica di Weimar e della Germania nazista).

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, la città fu integrata nell’Unione Sovietica, e nel 1946 cambiò nome in Kaliningrad, in onore del leader sovietico Mikhail Kalinin, morto quell’anno.

Znamensk, Regione di Kaliningrad, 2011

Il fotografo Boris Register si trasferì a Kaliningrad dalla Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka, insieme a molti altri russi etnici che si riversarono nel loro Paese d’origine dopo il crollo dell’Urss nel 1991.

Znamensk, Regione di Kaliningrad, 2011

LEGGI ANCHE: Kaliningrad, la città più occidentale della Russia: com’era 100 anni fa e com’è oggi (FOTO) 

Nello stesso anno, il 1991, il fotografo iniziò a documentare la trasformazione di Kaliningrad e dei suoi dintorni, la sua gente e il modo in cui aveva assorbito e mantenuto l’eredità prussiana e tedesca della regione. Fu un punto di svolta nella vita creativa del fotografo, che lo ispirò nel concepire l’idea alla base del progetto in corso, denominato “Ellissi temporale”.

“Icaro”. Gvardeisk, Regione di Kaliningrad, 1991

Nell’ambito del progetto, Boris Register aspira a riflettere su come quest’area storica, isolata dalla Russia continentale, sia cambiata sotto l’influenza della lingua, della cultura e della gente russa, che le ha conferito una nuova identità che ha eclissato quella vecchia.

“Le Metamorfosi (alla Torre di Bismarck)”. Chernjakhovsk, Regione di Kaliningrad, 2016

Boris Register ha spiegato l’idea alla base del progetto: “Il tempo passato ricorda lo sferragliare degli zoccoli dei cavalli sul selciato e i rintocchi della prima campana della vecchia chiesa. Poi è arrivata una nuova epoca, e un uomo nuovo, che hanno oscurato questo passato, sostituendolo con i propri slogan, la propria lingua, la propria cultura e le proprie tradizioni”.

Jasnoe,  Regione di Kaliningrad, 2019

Il fotografo è interessato ad analizzare come i nuovi residenti convivano con i resti della cultura passata.

“Ogni giorno, compreso quello di oggi, crea il passato. Semplicemente non ci guardiamo indietro e non vediamo che un altro giorno è diventato storia”, spiega il fotografo.  

Porechje, Regione di Kaliningrad, 2000

Le persone comuni che vivono a Kaliningrad e nei suoi dintorni sono i soggetti principali delle sue fotografie. Alcune immagini evocano un’inspiegabile tristezza, mentre altre danno speranza e trasudano felicità.

“Sono un uccello”, Gvardeisk, Regione di Kaliningrad, 2007

Nel 2016, Boris Register è stato uno dei vincitori dell’Alfred Fried Photography Award.

“Calcio”. Chekhovo, Regione di Kaliningrad, 2017

Ecco come la giuria ha descritto la sua fotografia:

“Boris Register, nato nel 1963 a Tashkent, Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka, è uno dei fotografi documentaristi russi che lavora con il silenzio. Con la poesia cruda della vita quotidiana. Una vita che non ha nulla di sensazionale. E niente di pomposo. Sta con le persone che generalmente vengono chiamate ‘gente comune’. Rispetta la non appariscenza delle persone che vivono alla periferia. Nell’estremo occidente russo: Kaliningrad. Un tempo un territorio conteso, una zona di guerra, una zona disastrata, un luogo da cui la gente è stata cacciata e che è stato conquistato. Adesso una periferia, ma ancora carica di storia. Ed ecco invece qua un piccolo villaggio, un campo da gioco, un rifugio per gli anziani. La pace della provincia. La pace di un sentiero lungo i campi che porta al bosco…”.

 

LEGGI ANCHE: Il sole prima della tempesta: l’estate a Sochi alla vigilia del crollo dell’Urss (FOTO) 

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie