Monastero di Novodevichij, il convento più celebre di Mosca è una meraviglia da non perdere (FOTO)

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Incluso nel patrimonio mondiale dell’Unesco, è uno dei posti più belli della capitale russa, ricco di storia e perfetto per una passeggiata rilassante, lontana dal traffico metropolitano

Le mura del Monastero di Novodevichij viste dal laghetto

Ancora alla fine del XIX secolo il Monastero di Novodevichij era una struttura solitaria che s’ergeva in mezzo a un prato alla periferia occidentale di Mosca… 

Veduta del sobborgo di Luzhnikí e del Monastero di Novodevichij, negli anni Novanta dell’Ottocento, quando intorno era ancora tutta campagna

Adesso, tutt’attorno ci sono case, strade, cavalcavia. La zona, considerata una tra le più prestigiose, è praticamente nel centro della metropoli. 

Il Monastero di Novodevichij oggi, visto dal tetto dello Stadio Luzhnikí

La denominazione completa del monastero è Monastero stauropegiale femminile della Madonna di Smolensk. Lo stauropegio, letteralmente il “diritto di piantare la croce”, è il privilegio concesso a una fondazione religiosa di non essere sottoposta al vescovo del luogo, ma direttamente al patriarca. Il monastero fu fondato nel maggio del 1524 dal Gran principe Basilio III di Russia (il padre di Ivan il Terribile) per commemorare la riconquista, in seguito alla guerra russo-lituana del 1512-1522, della città di Smolensk, che per oltre un secolo era stata dominata dal Granducato di Lituania. Il monastero fu consacrato alla Madonna Odigitria di Smolensk, l’icona più venerata della città.

A sinistra: Icona della Madonna Odigitria di Smolensk (Dionisij, 1482). A destra: “Madonna Odigitria di Smolensk” con oklad (copertura), seconda metà del XV secolo

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Il nuovo monastero fu costruito sull’ansa del fiume Moscova. Storicamente, questa località si chiamava Devichje pole, cioè “campo delle fanciulle” (secondo la leggenda, su questo campo venivano radunate le giovani ragazze prima di essere passate ai tataro-mongoli come parte dei tributi che i russi erano tenuti a pagare). “Novodevichij” significa “nuovo [monastero] femminile”. Il nome serviva anche per distinguerlo dal vicino monastero Zachatjevskij (dell’Immacolata concezione).

Processione attorno al Monastero di Novodevicij negli anni Novanta dell’Ottocento

La principale cattedrale del monastero, che è anche la più antica, è consacrata alla Madonna di Smolensk. Non si sa esattamente chi ne sia l’architetto, ma siccome assomiglia alla Cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca, spesso viene attribuita all’italiano Aloisio Nuovo. 

La Cattedrale della Nostra Signora di Smolensk

Al monastero ci sono tuttora degli affreschi del XVI secolo, che in questo periodo sono sotto restauro. 

Nel 1571, durante l’incursione del khan di Crimea, Devlet Giray, il monastero, situato alla periferia occidentale di Mosca, fu gravemente danneggiato da un incendio, pertanto fu deciso di cingerlo con delle mura con feritoie – cosa molto inusuale per un monastero femminile.  

Il perimetro delle mura ha la forma di un triangolo irregolare (uno degli angoli sembra smussato, in quanto ripete il profilo del lago). Lungo le mura si elevano 12 torri. 

Il Monastero di Novodevichij con il laghetto omonimo

Ai tempi di Ivan il Terribile il monastero assunse la denominazione non ufficiale di “monastero zarista”, perché qui venivano rinchiuse le vedove della famiglia del Gran principe (ad esempio, la vedova di Ivan, figlio di Ivan il Terribile, che secondo una teoria, resa celebre dal pittore Ilja Repin, sarebbe stato ucciso dal padre).

La Torre Nikolskaja 

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Più tardi qui fu confinata persino Irina Godunova, moglie dello zar Fjodor I. Il palazzo della Godunova è considerato una delle costruzioni più antiche del monastero. 

Il Palazzo di Irina Godunova

Il palazzo è attaccato alla chiesa di Sant’Ambrogio, dei secoli XVI-XVII. 

La Chiesa di Sant’Ambrogio

Il fratello di Irina, Boris Godunov, in questo monastero fu eletto zar di Russia e in seguito fu molto prodigo con il convento, dove sua sorella era monaca, stanziando per esso ingenti somme di denaro. Anche nelle epoche successive il monastero ospitò molte donne delle famiglie nobili e fu finanziato dallo Stato. Nel XVII secolo furono monache di questa comunità la sorella di Pietro I (il Grande), Tatjana, e la sua prima moglie Evdokija Lopukhina

Il Palazzo di Evdokija Lopukhina

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Durante il cosiddetto Periodo dei torbidi, la crisi dinastica contraddistinta da grande agitazione politica e sociale, e l’invasione polacca il monastero si trovò al centro dei combattimenti, subì gravi distruzioni e fu saccheggiato. Molte chiese e palazzi furono costruiti ex novo alla fine del XVII secolo, quando sul trono già erano saliti i Romanov. Tra i nuovi edifici possiamo ad esempio citare la Chiesa della Trasfigurazione di Gesù in stile barocco sopra la porta Nord del monastero.

La Chiesa della Trasfigurazione di Gesù

Sempre alla fine del XVII secolo fu costruita anche la cattedrale dell’Assunzione con il refettorio adiacente.

La Cattedrale dell’Assunzione della Vergine Maria

Nel 1690 fu eretto il campanile barocco e in seguito vennero costruiti vari altri edifici.

La torre campanaria del monastero

Al monastero finì i suoi giorni la sorella e coreggente di Pietro I, Sofja. Come molte altre monache delle famiglie aristocratiche, Sofja fu sepolta nella cattedrale della Nostra Signora di Smolensk. In tutto in questa cattedrale sono sepolte più di 50 donne che appartenevano alle famiglie degli zar, dei principi e dei boiardi

La Tomba di Sofja Alekseevna Romanova

Col tempo, nel monastero si cominciarono a seppellire anche dei laici (all’inizio del XX secolo c’erano quasi 3000 tombe).

Il mausoleo dei principi Volkonskij

La Cappella sepolcrale in stile neogotico della famiglia Prokhorov, una delle ultime costruzioni del monastero

Nel 1898, fuori dalle mura del monastero, fu creato un nuovo luogo di sepoltura, il Cimitero di Novodevichij, trasformato all’epoca dell’Urss in necropoli per l’élite sovietica. Anche oggi in questo cimitero vengono sepolti soltanto personaggi famosi.

Colombario del Cimitero di Novodevichij

Oggi il monastero e il parco attorno al lago sono tra i luoghi preferiti dai moscoviti per le loro passeggiate.

Composizione scultorea “Largo agli anatroccoli!”. Questa copia di un’opera identica che si trova in un giardino di Boston è stata donata alla Russia da Barbara Bush nel 1991

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