Le più belle chiese russe all’estero (FOTO)

Luoghi sacri ortodossi si possono vedere in molti Paesi, tra cui l’Italia. E alcuni sono dei veri capolavori architettonici

Le chiese russe sono state costruite in varie parti del mondo, in vari periodi della storia e per motivi diversi. Prima della Rivoluzione, si costruivano delle chiese nei Paesi europei per le comunità dei russi che risiedevano all’estero. I russi ricchi si recavano regolarmente in Europa per le cure mediche o, semplicemente, per divertirsi. Ospiti frequenti in Europa erano anche gli scrittori e gli artisti russi. 

Al di fuori del mondo occidentale, la costruzione veniva promossa dai missionari della Chiesa russa che predicavano l’ortodossia. Per questo motivo, per esempio, fu eretta la chiesa russa in Giappone.

Dopo la Rivoluzione d’Ottobre, quando molti credenti emigrarono all’estero dopo l’instaurazione del regime comunista, vennero organizzate varie raccolte dei fondi per costruire le chiese o, addirittura, comprare edifici sacri nei vari Paesi e riadattarli.

Chiesa di Santa Elisabetta (Wiesbaden, Germania, costruita nel 1885)

La chiesa fu costruita in memoria della granduchessa Elizaveta Mikhajlovna (nipote di Paolo I), sposata con Adolfo di Lussemburgo. La coppia risiedeva a Wiesbaden. Un anno dopo il matrimonio, la granduchessa morì durante il parto. In sua memoria il duca Adolfo fece costruire questa chiesa. Il cimitero della Chiesa di Santa Elisabetta oggi è il più grande cimitero ortodosso d’Europa.

Nell’Ottocento, Wiesbaden era una delle mete preferite dell’aristocrazia russa, pertanto la chiesa era sempre affollata. Più volte la chiesa fu visitata dall’imperatore Nicola II e da sua moglie Aleksandra Fjodorovna. Il numero dei parrocchiani aumentò con l’ondata di emigrazione dopo la Rivoluzione del 1917. La chiesa è tuttora in funzione e gestisce una scuola domenicale, intitolata a Dostoevskij. 

Chiesa del Santo Beato Giovanni di Kronshtadt (Amburgo, Germania, costruita nel 1907)

Non sempre le comunità russe avevano la possibilità di costruire una propria chiesa. In questi casi la parrocchia affittava un edificio o lo comprava dalle chiese locali. Ciò spiega, perché alcune delle chiese ortodosse all’estero hanno ben poco in comune con le tradizioni dell’architettura russa, come, ad esempio, la Chiesa di San Giovanni di Kronshtadt ad Amburgo. L’edificio fu costruito dalla comunità luterana all’inizio del XX secolo, col tempo però il numero dei parrocchiani diminuì drasticamente, tanto che la comunità non aveva più soldi per mantenere la chiesa. Nel 2004 l’edificio è stato venduto alla comunità ortodossa. La Chiesa evangelica della Germania ha fatto addirittura un gesto di cortesia: la comunità russa ha pagato soltanto per la terra, l’edificio è stato ceduto per 1 euro.

Nel 2005 la chiesa è stata consacrata in concomitanza con la giornata dedicata alla memoria di San Giovanni di Kronshtadt. 

Chiesa di Cristo Salvatore, San Serafino di Sarov e di Santa Caterina (Sanremo, Italia, costruita nel 1913)

Gli aristocratici russi cominciarono a visitare Sanremo attorno alla metà del XIX secolo, quando questa località era ufficialmente raccomandata dai medici a chi soffriva di malattie polmonari. Secondo una delle teorie, la prima a proporre di costruire una chiesa russa in questa città fu l’imperatrice Maria Aleksandrovna, moglie di Alessandro II

Tuttavia, il progetto fu realizzato molto più tardi, già ai tempi di Nicola II. Nel 1913, quando i lavori erano ancora in corso, nella chiesa si iniziarono a celebrare le liturgie.

Chiesa di San Nicola (Nizza, Francia, costruita nel 1912)

I preparativi per la costruzione furono avviati nel 1900, mentre la prima pietra fu posta nel 1903. La costruzione fu patrocinata dall’imperatrice Marija Fjodorovna, moglie di Alessandro III. Da giovane lei era stata fidanzata con il fratello di suo marito, lo tsesarevich Nikolaj Aleksandrovich, il quale però morì subitaneamente a Nizza (1865), stroncato da una malattia.

La chiesa fu eretta soltanto nel 1912 con l’apporto dello zar Nicola II.

Cattedrale di Aleksandr Nevskij (Parigi, Francia, costruita nel 1861)

Nell’Ottocento, circa 1000 russi risiedevano stabilmente o visitavano regolarmente Parigi. La piccola chiesa dell’ambasciata russa non poteva contenere tutti i credenti. Allora il sacerdote dell’ambasciata, padre Iosif Vasiljev, propose di costruire una nuova chiesa e organizzò la raccolta dei fondi. I soldi vennero non solo dagli ortodossi, ma anche da parte di cattolici e di protestanti. Il progetto fu affidato agli architetti Roman Kuzmin e Ivan Shtorm.

Nella cattedrale furono celebrate le esequie di molti russi famosi, tra cui anche lo scrittore Ivan Turgenev, morto nel 1883. Dopo la Rivoluzione, quando la Francia era diventata una delle principali mete degli emigrati russi, qui si tennero i funerali dell’impresario teatrale Sergej Djagilev, del cantante lirico Fjodor Shaljapin, del pittore Vasilij Kandinskij e di tanti altri. 

Chiesa di Santa Barbara (Vevey, Svizzera, costruita nel 1878)

La figlia prediletta del conte Pjotr Shuvalov, Varvara, morì durante il parto nel 1872 nel Cantone di Vaud, in Svizzera. Il conte voleva che venisse sepolta accanto a una chiesa ortodossa. Nel 1878 fece costruire questa Chiesa di Santa Barbara.

Anche oggi è un luogo di culto. Tuttavia, malgrado i lavori già intrapresi, alcuni particolari degli interni dell’edificio necessitano di essere restaurati. La chiesa sta cercando i soldi per finanziare i lavori.

Chiesa di Maria Maddalena del Getsemani (Gerusalemme, costruita nel 1888)

La costruzione fu promossa dall’archimandrita Antonin Kapustin, all’epoca capo della missione russa in Palestina. Nel 1881, quando i granduchi Sergej Aleksandrovich e Pavel Aleksandrovich si recarono in Terra Santa come pellegrini, l’archimandrita li informò di questa sua intenzione. Già un anno dopo, nel 1882, la Russia ricevette il certificato di proprietà dell’area sul pendio del Monte degli Ulivi.

Nel 1888 la costruzione fu portata a termine. La chiesa fu finanziata con i soldi della famiglia imperiale e con le donazioni dei credenti. Oggi fa capo alla Chiesa ortodossa russa e alla Chiesa ortodossa russa all’Estero.

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Chiesa di Ognissanti (Bad Homburg vor der Höhe, Germania, costruita nel 1899)

La costruzione fu avviata nel 1896 su iniziativa del consigliere segreto Aleksandr Provorov, che fu anche uno dei più grandi sponsor del progetto, insieme ad alcuni mercanti e industriali russi. Tre anni dopo la chiesa venne consacrata.

Il piccolo edificio può contenere soltanto 60 persone. L’iconostasi a una fila, su tavole di rovere, fu dipinta a San Pietroburgo. 

Chiesa di San Nicola (New York, Usa, costruita nel 1902)

Alla fine del XIX secolo a New York già esisteva una consistente comunità ortodossa, per questo motivo fu deciso di costruire un nuovo edificio capace di contenere 900 persone. Nel 1900 il presidente del Comitato creato per la costruzione dell’edificio andò in Russia per cercare i soldi. I primi apporti furono quelli di Nicola II, che diede 5.000 rubli, e di Giovanni di Kronshtadt, dal quale il Comitato ottenne 500 rubli. Il loro esempio fu seguito da altri, cosicché in brevissimo tempo furono raccolti 80 mila  rubli.

Nel 1902 la chiesa fu consacrata. Nel 1905 divenne sede del vescovo e centro spirituale dell’ortodossia russa in America del Nord.

Chiesa della Santa Resurrezione (Rabat, Marocco, costruita nel 1932)

Questa chiesa ortodossa russa (la più antica in Africa) fu costruita nel 1931-1932 su richiesta degli emigrati russi. Successivamente, anche in altre città del Marocco si cominciarono ad aprire parrocchie ortodosse.

Più volte la chiesa rischiò di chiudere i battenti a causa del numero insufficiente di fedeli, ma è stata salvata grazie ai nuovi migranti russi, sbarcati nel Paese negli anni 1980-2000. Nel 2010 sono stati addirittura intrapresi, su ampia scala, dei lavori di restauro.

Cattedrale della Santa Resurrezione (Tokyo, Giappone, costruita nel 1891)

Il missionario russo Nicola del Giappone (Ivan Kasatkin) fu il titolare della chiesa presso il consolato russo nella città di Hakodate (nel sud dell’Isola di Hokkaidō). Durante i primi anni della sua permanenza in Giappone si dedicò allo studio di lingua e cultura del Paese. Col tempo, la sua conoscenza della lingua gli consentì di tradurre in giapponese le Sacre scritture. Fu anche fondatore della missione russa in Giappone.

L’attività della missione ebbe un grande successo, tanto che a Tokyo si cominciarono ad aprire delle chiese ortodosse. Nel 1880 Nicola del Giappone si recò in Russia per raccogliere i soldi necessari per la costruzione della cattedrale. Predicando in varie città, riuscì a raccogliere 130 mila rubli. Nel 1891 la cattedrale fu consacrata. I giapponesi la chiamano Nicorai-do.

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