Il museo dell’architettura in legno di Kostroma: un concentrato di bellezza tradizionale russa

Lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield ci porta a visitare uno degli scrigni del passato della Russia

Kostromskaja Sloboda. Chiesa dell’Icona del Salvatore Misericordioso, dal villaggio di Fominskoe (distretto di Kostroma). Vista sud. 22 agosto 1988

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi. Stimolato dall’idea di utilizzare questo nuovo metodo per testimoniare la ricchezza architettonica dell’Impero russo, fotografò numerosi siti storici durante il periodo compreso tra il 1903 e il 1916. Il progetto fu supportato dal ministero dei Trasporti, che facilitò il suo lavoro di documentazione fotografica lungo le ferrovie e le vie d’acqua della Russia, compreso il fiume Volga. Tra le numerose città storiche lungo il Volga, Prokudin-Gorskij si rivelò particolarmente interessato a Kostromá, che visitò nel 1910 e nel 1911.

Monastero della Trinità Ipatjev, vista est attraverso il fiume Kostroma. Da sinistra: Cattedrale della Trinità; campanile; chiostro arcivescovile con la chiesa dei Santi Crisanto e Daria; torre delle polveri. Estate 1911

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Gli inizi della storia

Kostroma rivaleggia con Jaroslavl, anch’essa sul Volga, per la bellezza delle sue chiese e per il ruolo importante che ha svolto nella storia russa. Sebbene le testimonianze storiche siano scarse, Kostroma fu forse fondata all’inizio del 1150 da Jurij Dolgorukij, sovrano del dominante principato di Vladimir, ritenuto essere anche il fondatore di Mosca (1147). Il primo riferimento documentato a Kostroma risale al 1213, quando l’insediamento – costruito interamente in legno – fu bruciato dal principe Konstantin durante una faida territoriale con il fratello Jurij.

Kostromskaja Sloboda. Chiesa dell’Icona del Salvatore Misericordioso, dal villaggio di Fominskoe. Vista sud-est. 13 agosto 2017

Durante l’invasione mongola della Russia centrale, Kostroma fu presumibilmente saccheggiata nel 1238. Nella seconda metà del XIII secolo, il principato di Kostroma divenne un importante centro politico, ma nel 1364 fu assorbito dallo Stato moscovita in espansione.

Le origini del monachesimo

Chiesa dell’Icona del Salvatore Misericordioso, dal villaggio di Fominskoe. Vista est con riflesso nello stagno. 22 agosto 1988

L’area di Kostroma era nota per le sue istituzioni monastiche, come il Monastero Ipatjev, che servì da fulcro per il lavoro di Prokudin-Gorskij. Il Monastero Ipatjev è ora stato restaurato e accoglie i visitatori e i fedeli.

Appena oltre il muro meridionale del monastero si trova uno dei primi musei all’aperto di architettura in legno della Russia, chiamato “Kostromskaja Slobodá” (“Slobodá di Kostroma”; la slobodá era una “borgata” o “sobborgo”). Questo parco museale è stato fondato nel 1960 per salvare le strutture storiche in legno dei villaggi minacciati dall’innalzamento delle acque del fiume Volga dopo la creazione del bacino idrico formato dalla diga della Centrale idroelettrica Gorkij.

Chiesa dell’Icona del Salvatore Misericordioso, dal villaggio di Fominskoe. Interno, vista est in direzione dell’iconostasi. 13 agosto 2017

Kostromskaja Sloboda

Una caratteristica sorprendente di Kostromskaja Sloboda è la sua serie di chiese di villaggio costruite con tronchi di pino. Un esempio particolarmente grazioso è la Chiesa del Salvatore Misericordioso del villaggio di Fominskoe (distretto di Kostroma), lirica nella sua collocazione ai margini di un piccolo stagno che funge da specchio riflettente sul lato est. Datato 1712 e portato nel parco nel 1968, l’edificio sacro ha un disegno tradizionale che procede dall’abside (contenente l’altare) a est verso lo spazio di culto principale, e quindi verso un un vestibolo coronato da un campanile. L’estremità occidentale è preceduta da un portico decorativo rialzato con tavole terminali intagliate.

Kostromskaja Sloboda. Chiesa della Trasfigurazione, dal villaggio di Spas-Vezhi (distretto di Kostroma). Vista sud-est. Distrutta da un incendio nel 2002. 22 agosto 1988

Lo spazio centrale della Chiesa del Salvatore sostiene un tetto a spioventi con un’unica cupola, ma l’interno ha un soffitto basso per preservare il calore nei lunghi inverni. Fortunatamente, l’iconostasi all’estremità orientale si è conservata relativamente intatta.

Kostromskaja Sloboda. Chiesa della Convocazione della Vergine, dal villaggio di Kholm (distretto di Galich). Vista da ovest. 13 agosto 2017

Un esempio particolare di questa tradizionale struttura tripartita è la chiesa della Trasfigurazione del villaggio di Spas-Vezhi (distretto di Kostroma), costruita originariamente nel 1628 e portata nel parco nel 1956. Sono stato fortunato ad averla fotografata durante il mio primo viaggio a Kostroma nel 1988, perché è bruciata nel 2002, in una delle perdite più tragiche per il patrimonio architettonico ligneo della Russia.

La chiesa della Trasfigurazione

Chiesa della Convocazione della Vergine, dal villaggio di Kholm. Vista da ovest. 13 agosto 2017

La chiesa della Trasfigurazione si distingueva per la sua elevazione su robusti pali di legno (sostituiti da mattoni all’inizio del XX secolo). Questo insolito accorgimento proteggeva dalle rovinose cadute di neve dal tetto e dalle inondazioni durante i disgeli primaverili.

Il più antico degli edifici in legno del parco di Kostroma è la Chiesa della Convocazione della Vergine, costruita nel villaggio di Kholm (distretto di Galich) forse già nel 1552. Se questa data è esatta, questa chiesa è la più antica chiesa in legno sopravvissuta della Russia centrale.

È anche una delle più complesse, con una galleria chiusa sopraelevata sostenuta da tronchi a sbalzo che circonda la struttura su tre lati. Il sostegno aggiuntivo per l’audace galleria estesa è fornito da pilastri in mattoni, ma probabilmente in origine da pali di legno.

La parte centrale di questa notevole struttura comprende due ottagoni sovrapposti di dimensioni irregolari. L’ottagono inferiore è costruito con tronchi di pino dentellati, mentre l’ottagono superiore, più piccolo, è costituito da tronchi squadrati uniti in una sorta di coda di rondine. 

Questo metodo garantisce una maggiore resistenza in un punto critico che sostiene le cinque cupole che coronano la chiesa. 

Chiesa della Convocazione della Vergine, dal villaggio di Kholm. Interno, vista a est verso i resti dell’iconostasi. 13 agosto 2017

L’effetto visivo di questi livelli ascendenti crea una silhouette aggraziata, come se fosse su un piedistallo rialzato. Come in molte altre chiese di tronchi, qualunque sia la loro configurazione di base, l’interno è coperto da un soffitto basso e piatto di assi, per conservare il calore. Gli oggetti che un tempo ornavano lo spazio di culto interno di questa chiesa sono scomparsi da tempo.

La chiesa del profeta Elia

Kostromskaja Sloboda. Chiesa del Profeta Elia, dal villaggio di Verkhnij Berezovets (distretto di Soligalich). Vista da sud. 22 agosto 1988

La quarta chiesa di tronchi del museo all’aperto di Kostroma (ne rimangono tre) è più semplice nel design ma a suo modo impressionante. La Chiesa del Profeta Elia fu originariamente costruita nel villaggio di Verknij (Alto) Berezovets, nel distretto di Soligalich. A causa del suo design tradizionale basico e della mancanza di una documentazione chiara, gli specialisti hanno datato la sua costruzione in un arco di tempo che va dal XVI al XIX secolo. 

Chiesa del Profeta Elia, dal villaggio di Verkhnij Berezovets. Interno, vista a est verso l’iconostasi. 13 agosto 2017

Un periodo plausibile per la costruzione della chiesa di Elia è l’inizio del 1700, un secolo prima della costruzione di una chiesa in mattoni dedicata all’Intercessione, che ho fotografato. È evidente che l’interno ha subito una ristrutturazione a metà del XIX secolo, quando è stata creata l’attuale iconostasi che si è conservata, ma a cui mancano alcune delle icone originali. Alla fine del XIX secolo sono stati effettuati ulteriori lavori di ristrutturazione, quando il portico all’estremità occidentale è stato sostituito da un nartece a due piani e il tetto in legno è stato sostituito con uno in lamiera.

Chiesa del Profeta Elia, dal villaggio di Verkhnij Berezovets. Interno, soffitto dipinto. 13 agosto 2017

Le caratteristiche distintive della chiesa emergono all’interno, che si è conservato in misura rara. L’iconostasi intagliata è in stile barocco provinciale del XVIII secolo, con colonne tortili e decorazioni basate sul motivo della vite. Alcune delle icone, dipinte in vari periodi, sono sopravvissute.

Di particolare interesse è il soffitto dipinto, o “nebo” (“cielo”), con raffigurazioni della Passione di Cristo. I dipinti – poco più che schizzi, probabilmente copiati da una Bibbia illustrata – sono stati realizzati su segmenti triangolari di tela casalinga tesa. L’anello al centro contiene una rappresentazione completamente colorata del Cristo Pantocrate. La stato di conservazione di questo soffitto dipinto è a dir poco miracoloso.

Una serie di architetture in legno 

Kostromskaja Sloboda. Casa di M. K. Lipatov, dal villaggio di Kobylino (distretto Makarjevskij). 13 agosto 2017

L’esposizione dell’architettura in legno di Kostroma comprende anche case di legno (generalmente note come izbá in russo; isba) che vanno dalle più semplici alle enormi strutture per una famiglia allargata. Tra queste ultime c’è la casa di M. K. Lipatov, una “casa-fortezza” a due piani costruita originariamente nel 1857 nel villaggio di Kobylino, nel distretto Makarievskij.

Casa di M. K. Lipatov, dal villaggio di Kobylino. Livello superiore, finestra decorata. 13 agosto 2017

Nella stessa parte del museo all’aperto si trova la casa di Andrian Serov, leggermente più piccola, costruita nel villaggio di Mytishchi nel 1873. Sia Lipatov che Serov raggiunsero la prosperità nel settore del legname ed entrambi commissionarono allo stesso capomastro, Emeljan Stepanov-Zirinov, la costruzione e l’ornamento delle loro massicce abitazioni.

Kostromskaja Sloboda. Casa di Andreian Serov, dal villaggio di Mytishchi (distretto Makarevskij). 22 agosto 1988

Questa attribuzione al capomastro è esplicitata davanti a entrambe le case. Nella casa di Lipatov, questo gesto inusuale è presente sulle tavole finali intagliate del tetto e sulla cornice decorativa alla base del tetto. La facciata superiore della casa Lipatov è impreziosita da una finestra centrale riccamente decorata con elementi ornamentali tipicamente urbani.

Casa di Andreian Serov, dal villaggio di Mytishchi. Intaglio decorativo sotto il timpano del tetto. 13 agosto 2017

Anche la casa Serov presenta tavole terminali intagliate e un cornicione con una breve iscrizione sulla cornice. Anch’essa ha una finestra decorata affiancata da deliziosi leoni intagliati. Entrambe le case esprimono con orgoglio lo spirito intraprendente dei loro proprietari contadini.

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Nelle vicinanze si trovano due case del XIX secolo appartenenti a famiglie di Vecchi Credenti (uno scisma dall’Ortodossia, da parte di chi non accettò le riforme del patriarca Nikon, nella seconda metà del XVII secolo). La casa Tarasov, costruita nel villaggio di Mukhino (distretto Vokhomskij), è in realtà composta da due strutture di tronchi sotto un unico tetto; è cioè una cosiddetta “isba a sei pareti”. Queste grandi case sono tutte dotate di fienili sul retro, sempre sotto lo stesso tetto, per una migliore protezione durante l’inverno.

Kostromskaja Sloboda. Casa Tarasov, dal villaggio di Mukhino (distretto Vokhomskij). 13 agosto 2017

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La struttura di base della casa Skobelkin, proveniente dal villaggio di Strelnikovo (distretto di Kostroma), risale alla metà del XVIII secolo ed è quindi una delle case più antiche della zona. È insolita per la presenza di una struttura annessa ma separata che fungeva da fienile.

Kostromskaja Sloboda. Casa Skobelkin, dal villaggio di Strelnikovo (distretto di Kostroma). 22 agosto 1988

Una simile pianta a due strutture è visibile nella casa Lokhovaja della metà del XIX secolo, del villaggio di Vashkino (distretto di Chkalov). Sebbene questa struttura a un piano sia un po’ più piccola, ha un fienile annesso. La struttura principale presenta intagli decorativi e un tetto particolarmente ben costruito.

Kostromskaja Sloboda. Casa Lokhovaia, dal villaggio di Vashkino (distretto di Chkalov). 22 agosto 1988
Casa Lokhovaia, dal villaggio di Vashkino. 13 agosto 2017

L’esempio più semplice di isba è la casa Chalygina (villaggio di Bolshoe Andrejkovo, distretto di Nerekhta), che ho fotografato nel 1988 in uno stato di parziale restauro. A prescindere dalle loro dimensioni, queste e altre case sul territorio di Kostromaja Sloboda custodiscono l’essenza di una cultura contadina ormai scomparsa, che ha sostenuto la Russia per secoli.

Kostromskaja Sloboda. Casa Chalygina (in fase di restauro), dal villaggio Bolshoe Andreikovo (distretto di Nerekhta). 22 agosto 1988
Kostromskaja Sloboda. Granai, dal villaggio di Sobakino (distretto di Nerekhta).  13 agosto 2017

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.

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