Taltsy: lo scrigno dell’architettura tradizionale in legno russa sulle rive del Lago Bajkal (FOTO)

Lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield ci mostra nel dettaglio questo singolare museo architettonico-etnografico all’aperto

Taltsy (vicino a Irkutsk). Torre del Salvatore e parete di tronchi ricostruita del forte di Ilimsk sul fiume Angara. 2 ottobre 1999

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi. Ispirato dall’idea di utilizzare questo nuovo metodo per documentare la bellezza del’Impero russo, fotografò numerosi siti storici durante il decennio precedente all’abdicazione dello zar Nicola II, nel 1917. 

Le prime applicazioni della nuova tecnica avvennero tra il 1903 e il 1905, quando Prokudin-Gorskij realizzò degli “studi” fotografici nei dintorni di San Pietroburgo. Un esempio particolarmente lirico è una veduta invernale soleggiata e innevata scattata nel villaggio di Turovo, nel distretto Luzhskij (dal nome del fiume Luga, a sud di San Pietroburgo).

Villaggio di Turovo (145 chilometri a sud di San Pietroburgo). Vista invernale. 1905

La tipica infilata di case alla russa

Sebbene il negativo originale a vetri separati di questa fotografia non sia sopravvissuto, una stampa a contatto dall’esposizione magenta mostra una tipica linea di case di villaggio lungo una strada principale. Questa disposizione lineare si è dimostrata ripetersi in tutta la Russia, compresa la lontana regione del Lago Bajkal.

Taltsy. Vista delle case e dei fienili del villaggio della zona dell’Angara inferiore ricostruito nel museo all’aria aperta. 2 ottobre 1999

Un esempio simile si trova nel museo all’aperto di architettura in legno di Taltsy (qui il sito), situato in un sito pittoresco e boscoso sul fiume Angara, a metà strada tra la città siberiana di Irkutsk e il villaggio di Listvjanka, sulla sponda sud-occidentale del sacro Lago Bajkal. Taltsy ha anche un sorprendente legame con l’America russa.     

Taltsy. Torre del Salvatore e parete di tronchi ricostruita del forte di Ilimsk sul fiume Angara. 2 ottobre 1999

Sebbene le origini del museo di Taltsy risalgano ai primi anni Sessanta, un insediamento russo nel sito, situato vicino alla confluenza del fiume Taltsinka con il fiume Angara, può essere datato molto prima. Nel 1758, ad esempio, si ha testimonianza scritta di un convento nella zona.        

Baranov e Laxman 

Negli anni Ottanta del XVIII secolo, questo sito remoto riunì due figure importanti per lo studio e lo sviluppo della Siberia: Aleksandr Baranov (1746-1819) e Erik (Kirill) Laxman (1737-1796), ognuno dei quali si guadagnò la fama di viaggiatore di livello mondiale. Baranov, imprenditore ed esploratore originario della città settentrionale di Kargopol, trasferì le sue attività a Irkutsk nel 1780. Dieci anni dopo sarebbe diventato amministratore capo della Compagnia del Nord-Est che, nel 1799, fu riorganizzata come Compagnia Russo-Americana, la società che gestiva l’Alaska e l’America russa. 

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Erik Laxman nacque in Finlandia (all’epoca parte della Svezia) e, all’età di 24 anni, si trasferì a San Pietroburgo, dove insegnò nella scuola luterana della città. Nel 1764 fu inviato come pastore in una parrocchia luterana nella lontana Barnaul, un importante insediamento minerario russo sul fiume Ob, vicino ai monti Altaj.

Alcuni avrebbero potuto considerare questa scelta come una forma di esilio, ma Laxman era affascinato dalla varietà e dalla ricchezza della Siberia. Spinto da una curiosità e da un’intelligenza senza limiti, divenne una delle principali autorità della regione in diverse discipline. Rientrato a San Pietroburgo nel 1769 come studioso affermato, Laxman trascorse il decennio successivo in spedizioni in tutta la parte europea dell’Impero russo, prima di tornare in Siberia nel 1781.

L’eredità di Laxman

Taltsy. Torre del Salvatore dal Forte di Ilimsk, vista sud-ovest. 2 ottobre 1999

Attirato all’inizio degli anni Ottanta del Settecento dal centro culturale e amministrativo di Irkutsk, Laxman esplorò l’area circostante e scoprì depositi di sabbia ricchi di silice nel sito di Taltsy. Venuto a conoscenza della scoperta, Baranov portò le sue capacità imprenditoriali a Laxman e, insieme, fondarono la fabbrica di vetro di Taltsy, che rispondeva a un’acuta esigenza di contenitori di vetro in tutto l’Estremo Oriente e in Alaska.     

Taltsy. Chiesa dell’Icona della Vergine di Kazan dal Forte Ilimsk, vista sud-ovest. Sullo sfondo: Torre del Salvatore. 2 ottobre 1999

Altre imprese sorsero a Taltsy, che funzionò come insediamento industriale, con una piccola chiesa, per tutto il XIX secolo. Sebbene la sua importanza fosse già diminuita all’inizio del XX secolo, l’insediamento e la fabbrica di vetro sono esistiti fino alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, quando l’area vicino al fiume Angara è stata sommersa in seguito alla costruzione della centrale idroelettrica di Irkutsk. Le parti utilizzabili della fabbrica di vetro furono trasferite nella città di Tulun.        

Taltsy. Scuola parrocchiale del villaggio di Keul, vicino a Ust-Ilim (regione dell'Angara inferiore). Sullo sfondo: Chiesa dell’Icona della Vergine di Kazan. 2 ottobre 1999

Grazie alle ripide scogliere sopra l’Angara, parte del sito di Taltsy rimase al di sopra del nuovo bacino idrico. Allo stesso tempo, la costruzione della centrale idroelettrica di Ust-Ilim, in un altro punto del fiume Angara, minacciava uno dei più importanti monumenti storici della Siberia, il seicentesco Forte Ilim, con l’imponente torre della Porta del Salvatore (1667) e porzioni delle mura del forte, nonché la piccola chiesa dell’Icona della Vergine di Kazan (1679), tutti costruiti in tronchi di pino.

Taltsy. Edificio amministrativo di Volost (antica suddivisione territoriale) della zona dell’Angara inferiore. 2 ottobre 1999

Nel 1966, l’amministrazione regionale autorizzò misure per salvare i monumenti di Ilim creando un parco museale vicino a Irkutsk. Il sito di Taltsy fu raccomandato da Galina Oranskaja (1913-1986), architetto di Mosca e specialista in conservazione, che divenne la guida della conservazione storica di Irkutsk. I lavori di costruzione del museo sono iniziati nel 1970, con anni dedicati alla ricerca e alla ricostruzione delle strutture tradizionali in legno del vasto territorio di Irkutsk. Il museo è stato inaugurato nel 1980.

Com’è composto il museo di Taltsy 

Taltsy. Stazione di posta con trattoria (traktir) in tronchi della zona dell’Angara inferiore. 2 ottobre 1999

Taltsy è composto da quattro settori. Il più grande è il settore Angara-Ilim, il cui fulcro è costituito dalle strutture in legno del XVII secolo provenienti dalla zona di Ilim. Il forte di Ilim (ostrog) sorse nell’estate del 1630, quando 28 cosacchi guidati dall’atamano Galkin risalirono l’Angara fino alle fertili terre alla foce del fiume Ilim. Il loro accampamento invernale (zimovye) fu sostituito da un forte di tronchi l’anno successivo.        

Taltsy. Case e fienili di un villaggio ricostruito della zona dell’Angara inferiore. 2 ottobre 1999

I primi forti soccombettero agli incendi che affliggevano i villaggi in legno della Russia, ma porzioni di un terzo forte, costruito nel 1667, resistettero per tre secoli. Il forte di Ilim consisteva in un muro di palizzata rettangolare con tronchi verticali appuntiti in cima. Il muro era rafforzato da otto torri di legno di pino, di cui quattro angolari. Tre delle torri erano dotate di porte, sopra le quali si trovavano piccole cappelle sporgenti. Del 1667 è rimasta solo la Torre del Salvatore, restaurata nel 1984, ma è stata ricostruita una sezione del muro occidentale (con una torre d’angolo).         

Taltsy. Casa di tronchi nella fattoria del cosacco Moskovskij. 2 ottobre 1999

La piccola chiesa del’Icona della Vergine di Kazan, che si ritiene sia stata costruita nel 1679, era situata vicino alla Porta del Salvatore e serviva sia come luogo di culto che come struttura difensiva aggiuntiva. La piccola struttura è stata spesso modificata nel corso dei secoli, ma il nucleo centrale è sopravvissuto ed è stato restaurato nel tentativo di replicare l’aspetto originale, anche se rimangono dei dubbi.       

Taltsy. Fienile di tronchi nella fattoria del cosacco Moskovskij. Si noti il tetto di tronchi concavi intrecciati. 2 ottobre 1999

Il territorio vicino alle strutture seicentesche è occupato da una ricostruzione di villaggi simili a quelli che sorgevano intorno ai primi forti e che poi servivano come centri amministrativi per il distretto circostante (volost). Il villaggio di Keul, nell’area di Ilim, ospita una scuola parrocchiale di una sola aula (1885), un edificio amministrativo del volost, una caserma stradale e un magazzino comune per il grano.            

Taltsy. Casa di tronchi della fattoria Nepomiluev. 2 ottobre 1999

Di particolare interesse sono le ricostruzioni delle case contadine della fine del XVIII secolo, del XIX e dell’inizio del XX secolo. La maggior parte dei contadini del territorio di Irkutsk era di livello economico medio e poteva permettersi bestiame, una serie di attrezzi agricoli e di acquistare beni nei negozi.          

Taltsy. Interno della casa di tronchi dei Nepomiluev. Sala principale con telaio sullo sfondo. 2 ottobre 1999

Uno dei primi esempi di casa del museo proviene dal villaggio di Antonova (regione di Bratsk) ed è stato costruito a cavallo del XIX secolo da un certo Moskovskij. È noto che egli prestò servizio come “cosacco di città”, che svolgeva compiti di polizia e amministrativi, in contrapposizione alle truppe “cosacche di linea”, che sorvegliavano le zone di confine.

Taltsy. Fienile della fattoria Nepomiluev. 2 ottobre 1999

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Le esposizioni di abitazioni comprendono un tipo di casa disposta attorno a cortili chiusi, con una parete della casa rivolta verso la strada, un portone e fienili e capannoni disposti attorno a due o tre cortili separati, tra cui uno in cui veniva tenuto il bestiame. Tali abitazioni esistevano in tutta l’area quando il museo si stava formando ed esistono ancora in alcuni villaggi.         

Un sistema interconnesso   

Taltsy. Abitazione in tronchi del popolo buriato (detta yurta) con tetto in zolle d’erba (zona dell’Angara). 2 ottobre 1999

Alcune abitazioni sono note come case “collegate”. Una famiglia iniziava con una singola casa di tronchi e poi costruiva una struttura gemella collegata da un passaggio man mano che la famiglia cresceva.          

Taltsy. Abitazione in tronchi del popolo buriato (yurta) con tetto in assi di legno. 2 ottobre 1999

L’altro grande settore di Taltsy mostra le strutture tradizionali del popolo indigeno buriato, una popolazione che vive nel Territorio di Irkutsk, a ovest del Lago Bajkal, oltre che nella Repubblica di Buriazia (a est del lago) . Prima della comparsa dei russi nel XVII secolo, i burlati erano pastori che si spostavano frequentemente in zone di pascolo favorevoli.      

Taltsy. Interno di una yurta buriata con tetto di assi di legno. Il focolare è al centro. 2 ottobre 1999

Nel XVIII e XIX secolo svilupparono un’esistenza più stanziale, ma continuarono a costruire yurte di legno, spesso coperte da tetti di erba. Il museo espone una serie di yurte di tronchi provenienti dall’accampamento di Alagui, vicino al villaggio di Buguldeika. Gli interni sono un unico spazio con pali che sostengono un tetto inclinato verso l’alto per far uscire il fumo dal focolare al centro. L’esposizione presenta anche capanne di tronchi tipiche degli accampamenti estivi. In fondo al parco, presso il fiume Angara, si trova l’esposizione di un accampamento di pescatori.         

Il “chum“ dello sciamano (foto a sinistra) e il “labaz” (capanno di caccia rialzato) dei cacciatori evenchi

I settori più piccoli, splendidamente situati in un boschetto, sono dedicati alle popolazioni indigene degli Evenchi e dei Tofalari, principalmente cacciatori e allevatori di renne. Considerati la popolazione più antica della zona, gli Evenchi conducevano un’esistenza nomade, i cui elementi si sono mantenuti fino all’inizio del XX secolo. I loro accampamenti, solitamente abitati da famiglie imparentate, variavano a seconda delle stagioni.      

Taltsy. Serie a cascata di mulini ad acqua, con chiusa in legno di collegamento. 2 ottobre 1999

Il settore degli evenchi comprende un chum (tipica tenda a cono, simile al wigwam dei nativi americani) usato negli accampamenti primaverili e autunnali. La struttura è costituita da tronchi spaccati ricoperti da una stuoia di corteccia di larice. Altre esposizioni includono trespoli in legno per la conservazione della selvaggina e delle provviste, nonché banchi per la lavorazione delle pelli degli animali. Sul ripido pendio oltre questo settore si trova una cascata di tre mulini ad acqua collegati tra loro e alimentati da un unico ruscello.

Le relazioni con il Giappone 

Taltsy. Chiesa della Santissima Trinità dal villaggio di Djadino. 2 ottobre 1999

Tra le altre esposizioni di rilievo del museo vi è la Chiesa della Trinità, costruita nel 1914 nel remoto villaggio di Djadino e trasferita nel parco del museo nel 1990 per fare da sfondo a un film russo-giapponese intitolato “Oroshiyakoku Suimutan”. Uscito nel 1992, il film era basato su un romanzo storico giapponese di Yasushi Inoue che raccontava la storia di un gruppo di 17 naufraghi giapponesi, salvati dai russi nelle Isole Aleutine, che trascorsero nove anni in giro per la Russia tra il 1780 e l’inizio del 1790, prima di ricevere il permesso di tornare nel Paese chiuso del Giappone.

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Una figura chiave in questo dramma fu nientemeno che Erik Laxman, che incontrò i giapponesi a Irkutsk, accompagnò i sopravvissuti a San Pietroburgo e infine organizzò un’udienza per il capitano giapponese con Caterina la Grande. Anche se solo tre dei giapponesi tornarono in patria nel 1792, la storia illustra il ruolo svolto da Laxman – uno svedese russificato legato a Taltsy – nell’inizio delle relazioni russo-giapponesi. Oggi il museo di Taltsy svolge un nuovo ruolo nella comunicazione tra i popoli.

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.


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