Volete viaggiare nella meravigliosa Chukotka? Dimenticatevi del tempo: qui ore e minuti non contano

Turismo
ANNA SOROKINA
Ovviamente, anche qui hanno gli orologi e la puntualità è apprezzata. Ma non pensate di programmare tutto come si potrebbe fare per una vacanza in un’altra regione. In questo lembo estremo del continente asiatico a dominare è il clima, e per fare 200 chilometri tra un villaggio remoto e l’altro possono volerci tre ore come due settimane…

La Chukotka è la regione più remota della Russia, quella “dove inizia il nuovo giorno”, come amano a volte dire poeticamente. È il luogo in cui passa la Linea internazionale del cambio di data, e qui gli orologi sono 9 ore più avanti rispetto al fuso di Mosca. Ma qui il tempo scorre in modo molto diverso, soprattutto per chi viene dalle grandi città ed è abituato a fare programmi dettagliati al minuto.

Tempo e distanza

Abbiamo già parlato di come si vive nella capitale della Chukotka, Anádyr, la città con il costo della vita più alto in Russia, e negli  insediamenti abitati dalle popolazioni indigene, che spesso continuano a pascolare le renne. Guardando una mappa, sembra che i centri abitati della regione non siano troppo distanti l’uno dall’altro: ad esempio, da Anadyr a Egvekinot, un grande insediamento, ci sono solo 230 chilometri. La distanza tra Pevek e Bilibino è di 240 chilometri. Ma riuscite a immaginare che potrebbero volervici una o due settimane per percorrere questi chilometri? E che potreste farcela in altre condizioni meteo in due ore o in tre giorni. Il fatto è che non dipende da voi.

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Il Circondario autonomo della Chukotka ha un territorio enorme (721.481 km²), grande quanto diversi Paesi europei (l’Italia per esempio è meno della metà), ma vi vivono solo 50 mila persone. La maggior parte della regione è occupata da una vasta tundra frastagliata da alte colline. Ci sono strade solo in corrispondenza degli insediamenti abitati, e si può andare da un insediamento all’altro solo in elicottero o con un veicolo anfibio fuoristrada, un ATV (All-terrain vehicle).

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Sono le condizioni climatiche, e non voi, a decidere quanto tempo ci vorrà per il viaggio. Il tempo in Chukotka è molto capriccioso e molto vario.

Ad esempio, il cielo può essere limpido e la giornata senza vento nei punti di partenza e di destinazione, ma non si può volare perché nel mezzo c’è una terribile tempesta di neve o c’è una nebbia fittissima. Si guarda il meteo, si guardano i siti web degli aeroporti, e non si capisce perché non ci siano aerei. E il volo può essere rimandato non solo di uno o due giorni, ma di diverse settimane!

Anna, di Anadyr, racconta: “Ogni volta che si arriva all’aeroporto è un quiz: si vola o non si vola? Così la gente sta tutto il giorno intorno alla biglietteria, sperando di essere fortunata! E questo può andare avanti per una settimana o più.

Gli abitanti di Pevék, la città più settentrionale della Russia, consigliano: “I ritardi dei voli sono comuni. Prima di andare in aeroporto per un volo, chiamate il banco informazioni: molto probabilmente il volo è stato cancellato e non ha senso andare fin là”.

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Come si viaggia qui?

I russi, che vivono “sul continente”, come si dice da queste parti, sono abituati ad acquistare i biglietti online quando ne hanno bisogno. Anche con mezzo anno di anticipo, oppure un paio d’ore prima della partenza, e sono esigenti sulla compagnia aerea con cui volare. Qui tutto è ben diverso.

In Chukotka sono attive solo un paio di compagnie aeree, e se vendono i biglietti con un mese di anticipo, questi vanno esauriti in fretta. Ma esiste anche il fenomeno della vendita dei biglietti il giorno stesso della partenza. Con il trasporto via terra è la stessa storia.

“Hanno dei taxi-motoslitta”, spiega il viaggiatore Aleksej Kotelnikov, originario degli Altaj, che durante la sua spedizione ha dovuto affrontare lunghe attese per il trasporto. “Sono stato testimone di come un uomo del posto abbia convinto un altro a portarlo in un villaggio a 250 chilometri di distanza. Era disposto a pagare 60.000 rubli [circa 870 euro, al cambio di fine dicembre 2022], ma ‘tassista’ non era d’accordo: riteneva che fosse troppo poco”. 

Ma questo non significa che la gente del posto non vada da nessuna parte. Sono solo abituati e sanno aspettare e capiscono che è inutile lottare “contro il tempo”.

“In soli due giorni (se non vi trovate in un’area popolata) smetterete di percepire i giorni della settimana, semplicemente non ne avrete bisogno”, scrive nel suo blog Evgenij Basov, una guida turistica di Anadyr, che raccomanda di mettere da parte il concetto “meccanico del tempo classico” durante il vostro viaggio da queste parti.

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