Quindici foto mozzafiato della steppa russa

Legion Media
La steppa è una delle immagini più emblematiche della Russia. Vi mostriamo com’è questo affascinante e sconfinato territorio

La steppa è uno spazio sconfinato privo di alberi e interamente ricoperto di erba. Si estende su un enorme territorio della mappa dell’Eurasia. Queste terre brulle si dispiegano dall’Europa orientale fin quasi alle coste dell’Oceano Pacifico, e nell’antichità venivano indicate come la Grande Steppa (Velikaja Step, in russo), e coincidevano con quel territorio che un tempo era attraversato dalla Grande Via della Seta. 

Questo paesaggio che in Russia viene indicato come steppa ha un nome diverso da Paese a Paese: in Australia e in Africa si chiama savana, in Sud America pampa, in Nuova Zelanda tussock. In Russia, la steppa è un elemento naturale molto amato nella cultura locale, e coincide con un’immagine quasi sacra: la steppa enorme, dominante, sconfinata, è spesso associata alla Russia stessa. 

Okinskij Tuvans (Sojots), popolo nomade di allevatori di bestiame, nel distretto di Okinskij, in Buriazia

In Russia, quest'area si estende dal Mar Nero all'Altaj, nel sud, e arriva fino alle montagne del Caucaso. Una parte di questo territorio si trova nella pianura dell'Europa orientale e un'altra nella pianura della Siberia occidentale. 

Pertanto, le condizioni naturali variano da luogo a luogo. Ci sono le steppe montane del Caucaso ricoperte di erbe e cespugli, e le steppe desertiche della Calmucchia, un luogo dove è molto più probabile trovare rovi e dune di sabbia che fili d’erba verde. 

Come in altre parti del mondo, la maggior parte della steppa russa è stata distrutta o adibita a coltivazioni, riserve di caccia, insediamenti o poligoni di tiro. I tratti di steppa vergine e incontaminata sono rare, ma esistono. 

La steppa della Chuja è una di queste. Questo bacino intermontano nel sud-est dell’Altaj si estende per 70 km. È circondata da catene montuose su tutti i lati, che la rendono una delle più belle; allo stesso tempo, però, il suo clima è molto rigido: è infatti la steppa più arida e fredda dei Monti Altaj. Il record di temperatura in questa regione è di -62 °C.

Non sono molti gli animali in grado di sopportare una tale differenza di temperatura (in estate il termometro può toccare i +31°C). Ecco perché qui non c’è molta fauna, e buona parte degli animali e degli uccelli che abitano questi luoghi sono ormai sull’orlo dell’estinzione. 

Tra i piccoli mammiferi che abitano questi posti c’è il Gatto di Pallas, inserito nella Lista Rossa degli animali a rischio estinzione. Questo soffice micione dallo sguardo molto espressivo è il più rude gatto selvatico della Russia, che non sopporta assolutamente le persone. 

Ne abbiamo parlato qui.

In primavera la zona della steppa si ricopre di una vegetazione rigogliosa, composta da erbe medicinali e piante bulbose capaci di trattenere l'umidità e le sostanze essenziali fino alla primavera successiva. La fioritura dei tulipani è particolarmente bella nelle steppe della Calmucchia.

Nell'Oblast di Astrakhan, su un lembo della famosa Grande Steppa, la steppa russa si estende lungo la riva sinistra del fiume Volga, attraverso l'Oblast di Astrakhan e fino al Mar Caspio. E questa steppa ha un suo "volto" riconoscibile: la terra qui è arsa dal sole, con temperature estive che possono raggiungere i +50°C.

Qui vivono i discendenti dei nomadi che un tempo abitavano la steppa: calmucchi, kazaki, nogai e turkmeni. 

Qui gli abitanti dei rari insediamenti allevano pecore, bovini, cavalli di razza e cammelli. Il cammello bactriano a due gobbe, uno dei più grandi al mondo, è un particolare motivo di orgoglio. Oggi, esattamente come migliaia di anni fa, viene utilizzato per il trasporto delle merci. 

Un'altra specie animale unica delle steppe della Calmucchia e della regione di Astrakhan è la saiga, una rara antilope delle steppe dall'aspetto estremamente insolito. Questo animale con gli zoccoli esisteva contemporaneamente ai mammut. 

Anche le steppe di Astrakhan custodiscono un luogo di cui la gente del posto va molto orgogliosa: il Monte Bogdo, un luogo sacro per la popolazione locale. È molto facile riconoscerlo: è l'unica montagna dalla tonalità rossa che si erge su questo paesaggio pianeggiante. Si tratta di un monolite di sale roccioso, che si è sedimentato in milioni e milioni di anni.

Oggi, molte steppe russe sono protette perché questa terra, generalmente fertile, è una risorsa per l'agricoltura. Fino agli anni '90, in Russia non esistevano riserve di steppa. La prima è stata quella di Orenburg. 

È qui che si è deciso di liberare il cavallo di Przhevalskij, una sottospecie di cavallo selvatico che si ritiene non sia più presente in Russia. Le steppe di Orenburg sono l'unico luogo in cui oggi si possono trovare questi animali. 

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