Cinque leggende sul Bajkal, il lago più profondo del mondo

Nuttawut Uttamaharach / 500px/Getty Images
Sono molto diffuse tra le popolazioni locali storie misteriose su un drago, sulle riserve auree scomparse dell’Impero russo e su una via d’accesso all’altro mondo. E in certi casi c’è pure qualche elemento di realtà

Il lago Bajkal, in Siberia, è il lago più antico e profondo del pianeta, oltre a essere molto grande (31.722 chilometri quadrati; 86 volte il Lago di Garda). Gli abitanti del luogo lo venerano da secoli e si tramandano si generazione in generazione leggende misteriose. Ma si può credere a queste storie? Decidete voi stessi e, meglio ancora, visitate il Bajkal!

1 / La leggenda del terribile drago

Il Bajkal ha un suo Nessie, davvero spaventoso. Ci sono diverse descrizioni di un “drago acquatico”, che vivrebbe nella Baia di Mukhorskij, la parte più calda del lago, e porterebbe i pescatori nel suo regno subacqueo. Alcune voci dicono che sia qualcosa di simile a un enorme storione dal volto malvagio; altre sostengono che sia una lucertola-mostro con artigli e “corazzatura” lungo la schiena, mentre altre persone credono che questa bestia assomigli a un antico ittiosauro, l’antenato dei coccodrilli. Per placare la bestia, gli abitanti del luogo tradizionalmente offrivano in sacrificio pellicce, gioielli e cibo, fino ad alcuni secoli fa. Alcuni praticavano anche sacrifici “di sangue”. 

Tra l’altro, negli anni Ottanta del Novecento, i ricercatori sovietici hanno individuato con il sonar la presenza un corpo mobile di 30 metri di lunghezza sul fondo del lago, ma non sono riusciti a chiarire di cosa si trattasse esattamente. Appassionati russi e stranieri stanno ancora cercando di trovare il “mostro” e sui social media appaiono periodicamente foto con macchie sfocate di oscure creature. Forse si tratta di un nuovo tipo di fauna del Bajkal… 

2 / La leggenda dell’oro dell’Impero russo

Questo è uno dei grandi misteri storici irrisolti: dove sono finite le riserve auree dell’Impero russo dopo la Rivoluzione del 1917? Il Paese era sprofondato in una sanguinosa Guerra civile tra i sostenitori del regime zarista (le “Guardie Bianche”) e i sostenitori del nuovo regime (l’“Armata Rossa”). L’oro fu spostato sempre più lontano in Siberia e passò più volte sotto il controllo dell’una o dell’altra fazione. Quando nel 1919 finì nelle mani dei bolscevichi, si scoprì che alcune casse contenevano mattoni anziché lingotti d’oro. Circa 180 tonnellate erano andate “perdute”. E alcuni appassionati di leggende ritengono che l’oro dell’Impero russo sia finito in fondo al lago, insieme al treno che lo trasportava lungo la ferrovia Circum-Bajkal.

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Naturalmente, il presunto tesoro tiene impegnati gli avventurieri. Diverse volte sono stati calati sul fondo del lago Bajkal i sommergibili “Mir”, che hanno trovato resti di scatole centenarie e persino lingotti con brillantini d’oro. Tuttavia, questi reperti non sono mai stati recuperati a causa delle difficili caratteristiche del fondale.

3 / La leggenda del fiume Angará

Questa è probabilmente la leggenda più romantica e popolare sul Bajkal. Trecento fiumi e torrenti confluiscono nel lago, ma soltanto uno, l’Angará, ne esce. L’Angará è uno dei fiumi principali della Siberia e, nei racconti antichi, è considerato la “figlia” del Bajkal. 

La gente del posto immaginava “Bajkal” come un bogatyr che riscuoteva “tasse” dalle terre circostanti, mentre sua figlia Angará restituiva tutto. Aveva solo una collana, che non mostrava a nessuno. La conservava per il suo futuro marito. Allora Bajkal disse a tutti i bogatyr vicini che voleva far sposare sua figlia e scelse un giovane di nome Irkut, nonostante a lei piacesse il cavaliere Enisej. Ma la parola del padre non si poteva discutere. Alla fine, Angara scappò di casa, portando con sé la sua collana e gettando le perline sotto i suoi piedi, dando il tesoro al popolo. Nel punto dove incontrò Irkut sulla strada, ora sorge la città di Irkutsk; dove gettò le perle, sono apparse altre città. E dove incontrò lo Enisej, c’è una freccia: l’Angara sfocia proprio nel fiume Enisej.

4 / La leggenda di un altro mondo

Il Lago Bajkal è il lago più profondo del mondo e la gente del posto lo sapeva anche prima delle ricerche scientifiche ufficiali. Credevano che ci fosse un abisso senza fondo che conduceva o all’oceano aperto o al mondo sotterraneo. Si dice che al di sopra di questo punto, sulla superficie del lago appaia un vortice d’acqua che può portar giù nel gorgo le imbarcazioni di passaggio. Negli anni Trenta del Novecento è stato possibile calcolare per la prima volta una profondità più o meno esatta del lago, poi costantemente aggiornata. Si è scoperto che la profondità media del Lago Bajkal è di 740 metri, ma ci sono cedimenti del fondo a livello locale, così come un luogo con una profondità di 1.642 metri, ed è proprio nel luogo che è stato descritto dalle leggende. L’“abisso senza fondo” è in realtà una profonda fossa in corrispondenza di una faglia tettonica. 

5 / La leggenda del nome

Gli scienziati stanno ancora discutendo sull’età del Lago Bajkal (la teoria principale è che abbia 25-35 milioni di anni, ma c’è chi sostiene che ne abbia circa 150.000 e chi solo 8.000) e sulla sua origine (era un vulcano o si è originato da uno slittamento del mantello terrestre?). Si sa che intorno a questo lago vivevano uomini già nel II secolo a.C. Erano popoli differenti, ma chiamavano questo lago con nomi molto simili. “Bai” in molte lingue significa “grande grande”. In buriato, “Baigal-dalai” significa “grande corpo d’acqua, grande come un mare”; in jakuto, “baihal” o “baig’al” significano “acqua grande e profonda”. Una leggenda narra che il Lago Bajkal si sia formato sul sito di una “montagna sputafuoco”, cioè un vulcano, e il suo nome voglia dire “in piedi, fuoco”. 


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