“Se si punisse con lo sconforto dell’ignoto e della solitudine, allora un uomo che ha vissuto tutta la sua vita in città e che merita una simile punizione verrebbe abbandonato sulle rive del lago Elgygytgyn", ha scritto il geologo russo Vasilij Bely, contemplando le rive del lago.
Questo lago dal nome quasi impronunciabile di Elgygytgyn si trova oltre il Circolo Polare Artico, nel cuore della Chukotka, ed è davvero uno dei luoghi più inaccessibili della regione: il luogo ideale dove immergersi nella solitudine. Dista infatti 200 km dalla città più vicina, Pevek.
Il modo più comodo per arrivare a Elgygytgyn è acquistando un tour organizzato e raggiungendo il lago in elicottero da Anadyr: non c’è nemmeno una strada che conduca al lago! In alternativa, bisogna avventurarsi a bordo di un fuoristrada dalla città di Pevek, o facendo rafting sul fiume Enmyvaamu-Anadyr.
Con un diametro di 12 km e una profondità di 175 metri, è il lago più profondo della Chukotka. Se lo si osserva da un elicottero, ha una forma quasi perfettamente rotonda, che ricorda un profondo occhio blu scuro… ma non è sempre così.
Il lago visto dall'alto
NASANella lingua dei Chukchi, Elgygytgyn significa “il lago bianco” o “il lago di ghiaccio sciolto”. Per la maggior parte dell'anno, infatti, la sua superficie è coperta di ghiaccio, che in alcuni periodi non fa in tempo a sciogliersi nemmeno in estate.
Le sponde del lago sono costituite da permafrost e da basse montagne. L'inverno in Chukotka dura 10 mesi all'anno, durante i quali le temperature scendono fino a -15/-39°C. In estate, invece, la temperatura può toccare picchi di +34°C. Tuttavia, la temperatura dell'acqua del lago Elgygytgyn non supera i +3°C.
Chi ammira questo lago in mezzo alla tundra, non può che restarne ammaliato: “Non saprei a cosa paragonarlo - ha scritto il geologo Oleg Kuvaev -. Forse, se si versasse una bottiglia di inchiostro molto denso su un foglio di carta candido, sarebbe proprio così”.
In realtà, questo luogo incute anche timore: la gente del posto lo definisce un “posto strano e spettrale”, avvolto dal mistero. Secondo una leggenda, nelle profondità del lago vive un antico mostro, Kalilgu, che assomiglia a un rettile gigante con una grande bocca: una sorta di mostro di Loch Ness. A volte Kalilgu risale dalle profondità alla superficie facendo un grande rumore e lanciando spruzzi di acqua, prima di immergersi nuovamente negli abissi.
Sul lago Elgygytgyn si verificano spesso delle forti esplosioni. E la gente del posto le attribuisce al mostro Kalilgu… in realtà, si tratta molto probabilmente di fughe di metano dalla crosta terrestre.
In ogni caso, questo lago profondo ha tutte le ragioni per essere oggetto di mitizzazione: ha più di 3,5 milioni di anni! E ciò che lo rende unico è, innanzitutto, la sua origine.
Per molto tempo si è creduto che Elgygytgyn si fosse formato nel cratere di un vulcano. Ciò è stato confermato dall'analisi delle rocce, che ne hanno evidenziato l'origine vulcanica. Ma nel 2009 un team internazionale di scienziati ha praticato un foro a 225 metri di profondità nei sedimenti di Elgygytgyn. Lì hanno trovato un certo tipo di roccia che si forma solo nei crateri nati dall'impatto della Terra con un oggetto simile a un meteorite. Questo ha messo fine alle controversie sulla sua origine: il lago è il risultato della caduta di un meteorite.
In secondo luogo, si ritiene che Elgygytgyn non si sia mai completamente congelato. Mentre milioni di anni fa l'Europa e l'America erano ricoperte di ghiaccio, sul territorio dell'odierna Chukotka non c'erano ghiacciai. Pertanto, il lago ha conservato un ecosistema unico e il suo fondo è una preziosa fonte di dati sulla vita della Chukotka negli ultimi 3,5 milioni di anni. L'Elgygytgyn è stato paragonato al Bajkal e ai ghiacciai della Groenlandia in termini di importanza per i ricercatori.
Le acque del lago pullulano letteralmente di pesci, perciò questo luogo attira molti appassionati di pesca. Inoltre, qui si trovano delle specie di flora e fauna uniche, impossibili da trovare altrove.
In particolare, qui vive l'incredibile pesce chiamato “pesce pecora dalle pinne lunghe”: questi pesci si sono adattati a vivere in acque scure e molto fredde e abitano il lago fin dai tempi dei mammut. Questo pesce vive vicino ai fondali, ha tracce di adattamenti fisiologici molto antichi nel sangue ed è in grado di sopportare periodi molto lunghi di privazione di ossigeno. Gli scienziati ritengono che questo pesce abbia queste capacità fin dall'era glaciale: la specie è sopravvissuta sotto il ghiaccio per decine di migliaia di anni praticamente senza ossigeno.
I boschi attorno al lago ospitano volpi, lupi e orsi. Ecco perché i viaggiatori sono soliti portare con sé armi da fuoco: per proteggersi in caso di un incontro improvviso con un predatore.
Si dice che un viaggio sul lago Elgygytgyn sia adatto solo a persone forti di spirito e di salute: il tempo nella zona è talmente instabile che in estate la temperatura e la pressione atmosferica possono cambiare bruscamente più volte nel corso di una sola giornata.
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