Kunashir, nella lingua locale, significa “isola nera”. Un nome dato dagli Ainu, i primi abitanti delle isole giapponesi, della Kamchatka, delle isole Curili e di Sakhalin. Gran parte del suo territorio è ricoperto da una terra vulcanica quasi nera, sulla quale svetta una foresta di conifere verde scuro; sopra questo paesaggio si erge il vulcano più maestoso dell'isola: il Tyatya.
Kunashir è l’isola più meridionale delle Curili e la distanza da qui all'isola giapponese di Hokkaido è di soli 20 km.
L’isola di Kunashir attira moltissime persone perché sul suo territorio di 1.490 km quadrati ci sono ben quattro diversi tipi di vulcani: il vulcano-caldera Golovnina, gli stratovulcani Mendeleev e Rurui e il vulcano somma (ovvero una caldera vulcanica parzialmente riempita da un altro cono vulcanico posto esattamente al centro di questa) Tyatya, biglietto da visita dell'isola.
Il vulcano Tyatya
Andrej Zima/SputnikQuesti vulcani hanno caratteristiche molto particolari: Mendeleev e Rurui, ad esempio, sono noti per le loro sorgenti termali e per il torrente che sgorga dalla cima e scende fino a valle, formando una cascata di acqua calda naturale.
Nei pressi del vulcano attivo Golovina ci sono due laghi, uno caldo e uno bollente. Al lago Hotred è meglio non avvicinarsi, perché la temperatura dell'acqua raggiunge gli 80 gradi e in alcuni punti addirittura l'ebollizione! Dal terreno fuoriescono costantemente getti di idrogeno solforato e anidride solforosa che riscaldano l’acqua. A causa dei sadimenti lacustri, sulla superficie si accumula una schiuma nera solfurosa, che macchia l’acqua di un colore plumbeo.
Il vulcano Mendeleeva
Natalia Sannikova (CC BY-SA 4.0)Nel lago Gorjachyj (“caldo”) si può nuotare e l’acqua ha un insolito colore turchese. Questi due laghi comunicano tra loro, ed è per questo che il Gorjachyj è sempre caldo.
Il vulcano Mendeleeva
Lyakhovets Sergey (CC BY-SA 4.0)Il Tyatya, il più grande e il più bello di tutti i vulcani, è un luogo difficile da raggiungere. Si può arrivare alle sue pendici in motoscafo, ma solo nelle giornate di bel tempo. Per raggiungerlo a piedi, invece, ci vogliono giorni di cammino… per non parlare dell'ascesa al vulcano stesso, che supera i 1.800 metri di altezza!
Il lago Kipjashchee
Ekaterina Vasyagina (CC BY-SA 4.0)/SputnikQuesta è la spiaggia Goryachnaya, ai piedi del vulcano Mendeleev, l'unico tratto di terra dove le rocce vulcaniche sono coperte da uno strato di sabbia.
Le fumarole del vulcano Mendeleeva
Andrej Zima/SputnikQui la temperatura è così alta che si può friggere un’omelette o grigliare i frutti di mare direttamente sopra il terreno!
Fumarole
Lyakhovets Sergey (CC BY-SA 4.0)L'importante è non avvicinarsi troppo alle fumarole (fessure nella superficie del vulcano), che di tanto in tanto sprigionano uno spaventoso fumo giallo.
Capo Stolbchaty
Andrej Zima/SputnikQuesta è una “creazione” del vulcano Mendeleev, la cui lava 40-50 milioni di anni fa si è riversata nell'oceano e, congelandosi nell’acqua fredda, ha formato pilastri simili a canne d'organo. Con il passare del tempo, questo massiccio di basalto è emerso dall'acqua e la natura lo ha trasformato in un promontorio alto e scosceso (in alcuni punti alto fino a 50 metri) affacciato sulla costa del Kunashir.
Gli abitanti del luogo hanno soprannominato il promontorio Capo Stolbchatyj, che significa “Capo Pilastro”, per via della sua forma particolare; la zona è spesso frequentata dai turisti.
Il Kunashir è una riserva naturale statale. Qui cresce una fauna unica, che non si trova in nessun altro habitat al mondo. Gli abeti si intrecciano con liane e licheni, i bambù crescono accanto a sambuchi e cedri. Inoltre, più della metà delle piante presenti sul Kunashir è inserita nel Libro Rosso della Russia delle specie a rischio estinzione.
L'isola è attraversata da un sentiero ecologico con cartelli che indicano le specie endemiche locali.
Uno dei luoghi più belli dell'isola si estende da Capo Puzanov alla foce del fiume Belozerka. La scogliera di Golovinskij è una lunga e ripida parete di rocce vulcaniche, sulla costa pacifica dell'isola, da cui scendono cascate. Questa parete di sedimenti stratificati riflette 2 milioni di anni di storia dell'isola!
Ma bisogna aspettare la bassa marea per vederla, altrimenti è inghiottita dall’oceano.
Il Giappone ottenne tutti i diritti sull'isola di Kunashir nel 1875, in cambio del riconoscimento di Sakhalin come territorio russo. Ma nel 1945, dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la firma della Dichiarazione di Potsdam, l'isola fu ceduta ai russi. I giapponesi si ritirarono e sull'isola furono piazzate installazioni militari sovietiche.
L'intera isola è considerata ancora oggi zona di confine e può essere visitata solo con un permesso speciale, che lo si può richiedere in un apposito centro nel distretto di Juzhno-Kurilsk, dove si concentra quasi tutta la popolazione dell'isola. È necessario rivolgersi all'amministrazione della riserva.
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