Pandemic travel: “Sono tornato in Russia dopo due anni di assenza, ecco com’è cambiata”

Russia Beyond (Archivio personale, Legion Media, Dominio pubblico)
Ajay Kamalakaran è arrivato dall’India in quella che da tempo reputa la sua seconda patria, ed è rimasto sorpreso da come l’atteggiamento dei russi nei confronti del Covid sia estremamente rilassato e da quanto poche siano le modifiche che hanno scelto di accettare nel loro stile di vita

Disclaimer: Russia Beyond non approva in alcun modo nessuna delle azioni che rappresentano una violazione delle misure di contenimento del Covid-19 espresse in questo articolo

In una mattina nevosa della prima settimana di dicembre 2019, mentre lasciavo San Pietroburgo per Mosca, per prendere nella capitale un volo internazionale che mi avrebbe portato all’estero, non avevo assolutamente idea di quello che mi aspettava da lì a pochi mesi. Se qualcuno mi avesse detto allora che sarei dovuto rimanere lontano da quella che da tempo è la mia seconda casa per quasi due anni, gli avrei riso in faccia. Ma è arrivato il 2020 e la pandemia. E poi il 2021. L’inverno ha lasciato il posto alla primavera. Poi è arrivata l’estate. E poi anche l’autunno. E solo allora ho deciso che ero stato lontano dalla Russia per troppo tempo. Per quanto tempo una persona può vivere nella paura dei lockdown e di rimanere bloccata in un’altra città o Paese? 

E così eccomi alle partenze dell’aeroporto di Delhi, deciso a passare un mese in Russia, con l’ansia di ciò che mi aspettava a Mosca in fatto di misure anti-Covid! Le immagini e i video dei severi controlli sanitari, dei test e dei tracciamenti erano stampati nella mia mente mentre l’aereo atterrava alle prime luci dell’alba a Mosca. A tutti i passeggeri stranieri è stato fatto compilare un modulo di autocertificazione sanitaria e ci è stato detto che avremmo dovuto fare il tampone dopo il controllo dei passaporti. All’uscita dall’aereo ero mentalmente preparato a vedere un ufficiale in tuta protettiva a timbrare i passaporti, diversi controlli e una lunga procedura di test, ma nessuna di queste cose si è verificata.

Le guardie di frontiera non avevano la mascherina e, sorprendentemente, non sembravano nemmeno scontente di lavorare alle 5.30 del mattino. Quando ho presentato la mia autocertificazione, il giovane e gentile funzionario mi ha detto che non avevo bisogno di fare un altro tampone, dato che ne avevo fatto uno subito prima del volo. Non un solo passeggero portava la mascherina nell’area del ritiro bagagli e nessuno in uniforme sembrava notare questa cosa o preoccuparsene minimamente. Questo era solo un’anticipazione delle cose a venire!

Una Mosca meno affollata

Con alcuni amici a Mosca

Che si trattasse delle arterie principali del centro o della metropolitana, Mosca sembrava molto meno affollata rispetto al passato. Diverse società nella capitale russa hanno dato ai dipendenti la possibilità di lavorare da casa e ogni persona che conosco ha colto al volo la possibilità. I miei conoscenti con posizioni manageriali mi hanno detto che i loro dipendenti sono diventati molto più produttivi da quando hanno iniziato a risparmiare le energie che normalmente perdevano in una o due ore di viaggio come pendolari! 

L’unico cambiamento evidente che ho notato per le strade di Mosca è stato il gran numero di rider e corrieri di consegna di cibo. Era difficile camminare sulla Tverskaja o sulla Bolshaja Sadovaja senza vedersi sorpassare continuamente da fattorini in monopattino. I moscoviti si sono così abituati a farsi consegnare il cibo a casa che sempre meno persone vanno nei ristoranti e nei caffè. Questa regola non si applica solo ai posti più lussuosi e a quelli più economici e popolari che sembravano essere affollati la maggior parte delle sere. Ma vale per tutti i ristoranti e i caffè di fascia media.

La Cattedrale di San Basilio a Mosca

Tornando alla metropolitana, anche in quella che doveva essere l’ora più affollata, i vagoni sembravano molto meno pieni del solito, anche se c’era abbastanza gente dentro da gettare il concetto di “distanziamento sociale” nella Moscova.

Mascherina o non mascherina?

Ufficialmente, è obbligatorio indossare la mascherina su tutti i trasporti pubblici, ma questa è una regola che sembrava essere largamente ignorata sulla metropolitana di Mosca. Molte persone portano la mascherina sotto al mento. Sui nuovi autobus elettrici della città non ho visto una sola persona indossare la mascherina. Non mi è sembrato molto saggio. Oltre al rischio di essere contagiati, c’è la possibilità che il tuo portafoglio diventi molto più leggero. Mi è stato raccontato di incursioni a sorpresa dei controllori nella metropolitana, con multe salate a ogni singola persona beccata nei vagoni senza il dispositivo di protezione.

Nella Regione di Tver

I ristoranti insistono sulla mascherina all’entrata, ma una volta che un cliente è seduto, la mascherina viene tolta e nessuno si preoccupa di chiedere di rimetterla se la persona va al bagno, gira per il ristorante, o quando esce. I musei, molti dei quali insistono che i visitatori comprino i biglietti online, cercano di far rispettare la regola della mascherina. Ma il personale, evidentemente stanco di portarne una, fa finta di nulla quando i visitatori se la tolgono. 

L’unico posto in cui le mascherine sono davvero rigorosamente imposte in Russia è a bordo degli aerei. Sul volo Mosca-Sochi un no-mask ha iniziato a gridare i suoi “diritti costituzionali” e si è rifiutato di mettere la mascherina. Non appena l’aereo è atterrato, l’equipaggio ha chiesto ai passeggeri di rimanere seduti fino a quando gli agenti di polizia che stavano entrando nell’aereo non se ne fossero andati! Tre agenti sono entrati nell’aereo per arrestare il no-mask. Un passeggero mi ha detto che questo succede molto spesso. 

Un caldo novembre a Sochi

In entrambi i viaggi in treno a lunga distanza che ho fatto, nessuno aveva la mascherina. Durante il viaggio di 23 ore da Volgograd a Sochi, io e la mia amica siamo scesi in una stazione della regione di Rostov, dove c’era una lunga sosta, e siamo entrati in un negozio senza mascherina. Un poliziotto, notandoci, è entrato e ha detto che dovevamo pagare un multa di 30.000 rubli (circa 360 euro). Quando abbiamo chiesto se accettava le carte, ci ha lasciato andare con un semplice ammonimento.

I QR-code

I tentativi di applicare un regime di QR-code (una sorta di greenpass) nei ristoranti di Mosca in estate non sono durati troppo a lungo, perché l’industria della ristorazione ha iniziato a perdere un sacco di soldi. Tuttavia, durante la settimana dal 30 ottobre al 7 novembre, che comprendeva un lungo fine settimana, a causa di una festa nazionale, molti locali nelle regioni russe hanno iniziato a chiedere ai visitatori il QR-code che dimostrava che una persona era vaccinata, era recentemente guarita dal Covid o era risultata negativa a un tampone fatto nelle ultime 72 ore (Mosca ha avuto un lockdown “lieve” durante questo periodo).

La Cattedrale dell'Assunzione ad Astrakhan

Viaggiando io con un certificato di vaccinazione indiano ed essendo la mia amica russa una accanita no-vax, ci aspettavamo problemi ad Astrakhan, Volgograd e Sochi, ma non è stato così. I ristoranti di queste città non potevano scansionare il mio QR-code indiano, ma mi hanno lasciato entrare perché ho detto che ero vaccinato. Per quanto riguarda la mia amica, le hanno suggerito di dire che era nel primo trimestre di gravidanza e che quindi non poteva vaccinarsi. Altri ristoranti le hanno chiesto di spegnere il telefono e, in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine, di dire che aveva la batteria scarica e che non poteva mostrare il codice (Russia Beyond non approva questo comportamento; ndr). Purtroppo, ai turisti stranieri a San Pietroburgo è stato negato l’ingresso ai musei, poiché le autorità si sono rifiutate di accettare i loro certificati di vaccinazione esteri.

Vaccinarsi o non vaccinarsi?

I notiziari e i social media erano pieni di notizie sull’aumento dei casi, dei ricoveri e dei decessi, ma a livello locale non sembrava esserci alcun senso di panico. Mi è stato detto che la gente era stanca di avere paura del Covid-19 e aveva ormai  imparato a convivere con la pandemia e con le sue conseguenze.

Con la mia

Se in India alcune famiglie della classe media esagerano, indossando mascherine persino all’interno delle loro case, la Russia sembra essere all’altra estremità dello spettro. La cosa su cui ora la società sembra profondamente divisa è sul tema dei vaccini. Non c’è stato un solo giorno in tutto il mese in cui non ho sentito parlare dei pro o dei contro dei vaccini. Ho persino sentito teorie strampalate sugli alieni che userebbero i vaccini per conquistare il pianeta!

Molte amicizie di lungo corso si sono rotte per la questione dei vaccini. Questa è davvero una questione altamente divisiva. Per esempio un amico che voleva rientrare nel gioco degli appuntamenti online mi ha mostrato alcuni profili su app di incontri in cui le donne sottolineavano il fatto che sarebbero uscite solo con uomini non vaccinati. Ha detto che però non manca chi chiede il contrario.

Mentre ero sulla funivia di Rosa Khutor, la mia amica no-vax insisteva su quanto fosse ingiusto che i ristoranti lì permettessero solo alle persone con QR-code di mangiare. Sedute accanto a lei c’erano una madre e una figlia con mascherina e guanti. Sembravano pietrificate quando l’hanno sentita parlare e sono sembrate entusiaste di scendere dalla cabina e poter scappare il più possibile lontano da noi! 

Nessuna paranoia

Venendo io da una società in paranoia per il Covid come quella indiana, ho provato un incredibile senso di libertà personale in Russia. Nonostante i problemi del mondo, l’ospitalità e l’apertura russa non erano cambiate. Questo non era un Paese in cui la gente guardava gli stranieri come possibili portatori di una nuova e potenzialmente pericolosa variante di Covid-19. Gli amici, vaccinati o no-vax, erano ansiosi di incontrarmi e di invitarmi a casa loro. Nessuno sembrava aver paura di abbracciare o stringere la mano. Nessuno dava quei ridicoli colpi di gomito o di pugno che si vedono nelle altre parti del mondo. Per fortuna, le autorità in Russia hanno abbastanza buon senso da non costringere le persone a indossare mascherine all’aperto. 

Le montagne del Caucaso

Era chiaro a tutti quelli con cui ho interagito che il Paese ha attraversato momenti spaventosi e luttuosi per questa pandemia, ma anche i più cauti dei miei amici quanto a rispetto delle regole anti Covid, mostravano un grande senso di equilibrio nel modo in cui affrontano e convivono con la realtà della pandemia.


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