Il 13 marzo la Federazione Russa ha chiuso le frontiere agli italiani e agli stranieri provenienti dall'Italia, il paese più colpito dopo la Cina, come annunciato ieri sul sito del governo. Lo stop riguarda le persone in arrivo per motivi lavorativi, personali, turistici, di studio o di transito (fanno eccezione i cittadini degli Stati membri dell'Unione Economica Eurasiatica). Come abbiamo scritto qui, è stata decisa anche la sospensione del rilascio dei visti ai cittadini italiani.
Queste sono solamente le ultime misure adottate da Mosca, che in realtà ha agito con una "velocità provvidenziale" fin dall'inizio della pandemia, evitando così una rapida diffusione dei contagi.
Il 12 marzo il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha infatti detto che “la minaccia della diffusione dell’infezione nel nostro paese è ridotta al minimo”, grazie alle misure di prevenzione introdotte già da tempo.
I contagi nel mondo
Attualmente nel mondo si contano circa 137.000 contagi (dati aggiornati al 13 marzo 2020, ndr). Una cifra destinata ad aumentare. Ma la Russia, nonostante il lungo confine con la Cina (tra i più lunghi al mondo), ha un numero molto più basso rispetto al resto del pianeta.
I contagi in Russia
Secondo i dati ufficiali, in data 13 marzo in tutto il paese si contano 45 casi di coronavirus (a Mosca, San Pietroburgo, Kazan e nelle regioni di Nizhnij Novgorod, Perm, Kaliningrad, Lipetsk e Belgorod); fra questi c'è anche un italiano, come abbiamo scritto qui.
Al momento non si sono registrati decessi e si parla di tre guarigioni; a Mosca ci sarebbero 5.000 persone sotto osservazione. Sembra che i contagiati - o le persone infette con le quali hanno avuto contatti - avessero visitato i paesi più colpiti dal virus, tra cui l’Italia.
Come ha fatto la Russia a ridurre i contagi?
La Russia è stata uno dei primi paesi al mondo a chiudere i collegamenti aerei con la Cina. E ha iniziato a intensificare i controlli sulle persone provenienti dalla Cina già dal 23 gennaio, limitando poi i mezzi di trasporto la settimana successiva. Quel giorno i funzionari russi hanno sospeso i treni sulla tratta Mosca-Pechino e chiuso il confine terrestre con la Cina al traffico pedonale e alle automobili.
Già a febbraio speciali voli charter riportavano in patria i russi residenti a Wuhan e nelle città più colpite. Buona parte delle rotte verso la Cina, la Corea del Nord e l’Iran è stata interrotta. Aeroflot ha mantenuto i voli solo per una manciata di città (Pechino, Shangai, Seul e un collegamento settimanale con Teheran), mentre le altre compagnie hanno sospeso direttamente tutti i voli.
Sospesi i collegamenti aerei con Italia, Spagna, Francia e Germania, e nuove regole anche per chi viaggia in treno: fermi i collegamenti con Nizza (Francia), Pechino (Cina), Ulan Bator (Mongolia) e Tumangang (Corea del Nord).
Stop anche ai viaggi per turismo.
Secondo l’Associazione dei tour operator della Russia, le perdite derivanti dall’annullamento dei viaggi, da marzo a maggio, ammonterebbe a 500 milioni di rubli (7 milioni di dollari).
Annullati eventi e manifestazioni
Sono stati annullati grossi eventi, come il Forum economico internazionale di San Pietroburgo, previsto a giugno 2020, ea Mosca tutte le manifestazioni con più di 5.000 partecipanti.
Al momento non vige una quarantena totale nel paese: scuole, uffici e università continuano a essere aperte. Sono sospese solo le gite scolastiche e ogni giorno ai bambini viene misurata la febbre.
Molte imprese hanno annullato i viaggi all’estero e sono state introdotte soluzioni disinfettanti negli uffici. Tante anche le raccomandazioni per intensificare l’igiene personale, come lavarsi le mani e non sfregarsi gli occhi.
I russi rientrati dai paesi più a rischio devono segnalarlo alle autorità attraverso un numero di emergenza e rispettare una quarantena di 14 giorni. Se dovessero presentarsi i sintomi della malattia, come febbre o tosse, l’intervento dei soccorsi è immediato e il paziente viene ricoverato in ospedale.