Il Monastero Luzhetskij a Mozhajsk: un rifugio di pace nei prati verdi della Regione di Mosca

Mozhajsk. Monastero Luzhetskij della Natività della Vergine di San Teraponte, vista nord-ovest. Da sinistra: Cattedrale della Natività, campanile, Chiesa della Trasfigurazione sulle Porte Sacre. Fotografia: 5 luglio 2015

Mozhajsk. Monastero Luzhetskij della Natività della Vergine di San Teraponte, vista nord-ovest. Da sinistra: Cattedrale della Natività, campanile, Chiesa della Trasfigurazione sulle Porte Sacre. Fotografia: 5 luglio 2015

William Brumfield
Dall’orda mongola ai soldati di Napoleone, fino alle demolizioni di epoca sovietica, questo complesso architettonico sulla Moscova ha dovuto subire tante peripezie, ma ha conservato intatto il suo fascino

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere vivide e dettagliate fotografie a colori (vedi il paragrafo in basso).

Monastero Luzhetskij della Natività della Vergine di San Teraponte, vista est. Da sinistra: Campanile, Cattedrale della Natività, Chiesa di San Teraponte (demolita), Porta orientale. Estate 1911

La sua visione della fotografia come forma di educazione e di comprensione dell’esistente si è espressa con particolare chiarezza attraverso gli scatti ai monumenti architettonici di vari siti storici del cuore geografico della Russia.

Uno di questi insediamenti è la piccola città di Mozhajsk, che Prokudin-Gorskij visitò nell’estate del 1911 come parte di un progetto nel quadro del quale intendeva fotografare i siti legati al centenario dell’invasione napoleonica della Russia del 1812. Le mie numerose visite a Mozhajsk sono avvenute tra il 1992 e il 2015.

I secoli turbolenti

Situata circa 100 chilometri a ovest di Mosca, Mozhajsk viene menzionata per la prima volta nelle cronache medievali sotto l’anno 1231, quando affrontò gli attacchi della potenza commerciale nordoccidentale di Velikij Novgorod, e del principe Jaroslav di Vladimir, allora un сentro molto potente. Ma l’invasione mongola, più tardi nello stesso decennio (1237-38), provocò una distruzione che ridusse ai minimi termini ogni realtà politica della Rus’ medievale.

Monastero Luzhetskij, vista est. Da sinistra: Chiesa della Trasfigurazione sulle Porte Sante, torre angolare a sud-est, campanile, Cattedrale della Natività, Chiesa di San Teraponte (demolita), Porta est, torre angolare nord-orientale. 14 ottobre 1992

Nel corso del XIII secolo, Mozhajsk fu legata al potente principato di Smolensk, ad ovest, e nel 1303 fu conquistata dal principe Jurij Danilovich di Mosca, che usò la sua fortezza come baluardo per i confini occidentali della Moscovia. Questa strategia si dimostrò solida nel 1341 e nel 1368, quando Mozhajsk resistette agli attacchi del principe di Lituania Algirdas, sferrati nel contesto delle più ampie campagne militari contro Mosca.

Vista a nordovest dal Monastero Luzhetskij verso i prati sul fiume Moscova. Estate 1911

Mozhajsk fu nuovamente devastata dal Khan Toktamish nel 1382 durante un’invasione per riaffermare l’autorità dell’Orda sul gran principe di Mosca Demetrio di Russia (Dmitrij Donskoj), che aveva sconfitto l’esercito tataro del Khan Mamaj vicino al fiume Don, presso Kulikovo, nel 1380. Questa litania di devastazioni suggerisce che il destino di Mozhajsk rifletta la storia violenta di tutta la Moscovia medievale.

Un monastero dalle origini nobili

Prokudin-Gorskij dedicò particolare attenzione al Monastero Luzhetskij della Natività della Vergine di San Teraponte, situato nella periferia nordoccidentale della città, in una zona conosciuta come Luzhkì (praticelli) che domina il fiume Moscova. Il suo fondatore, San Teraponte di Belozersk (1330-1426, canonizzato nel 1549), era un monaco di origini nobili e un discepolo di San Sergio di Radonezh, l’esempio massimo del monachesimo moscovita.

Vista a nord-ovest dal Monastero Luzhetskij verso i prati sul fiume Moscova. 5 luglio 2015

San Teraponte è strettamente associato al Monastero della Natività della Vergine di Ferapontov, che ha fondato nel nord del territorio di Vologda nel 1398. Anche se di piccole dimensioni, il monastero di Ferapontovo è noto per i suoi sublimi affreschi, realizzati nel 1502 dal pittore di Mosca Dionisij e dai suoi figli.

Era inevitabile che Teraponte fosse richiamato dal nord nell’area di Mosca. Aveva strette relazioni con la corte di Mosca e la sua fama era giunta all’attenzione del principe Andrej di Mozhajsk, figlio del gran principe di Mosca Demetrio e titolare delle terre settentrionali attorno a Lago Bianco (Beloozero). 

Monastero Luzhetskij. Da sinistra: Refettorio della Chiesa della Presentazione, parete nord, porta nord, torre angolare nordorientale. In primo piano a destra: fondamenta della chiesa di San Giovanni Climaco (Giovanni della Scala) sulla tomba di San Teraponte. 5 luglio 2015

Su richiesta insistente di Andrej, Teraponte arrivò a Mozhajsk nel 1408 per fondare un altro monastero dedicato alla Natività della Vergine, una festa che aveva un significato speciale per Andrej e suo padre. Il principe Andrej sostenne il monastero con la costruzione di una piccola chiesa in pietra calcarea, le cui fondamenta sono ancora visibili. Gli scavi nel sito nel 1997 hanno scoperto ciò che si pensa siano i resti di San Teraponte.

Monastero Luzhetskij. Cattedrale della Natività della Vergine, vista sud-ovest. 5 luglio 2015

La grande campagna di costruzione del monastero iniziò sotto la direzione di Makarij, che servì come abate del monastero nel 1523-26 e continuò a sostenerlo anche dopo essere diventato il Metropolita, ovverosia il leader spirituale, della Chiesa russa nel 1542. Makarij giocò un importante ruolo nella chiesa e negli affari di Stato durante il primo regno di Ivan il Terribile (1530-84). Sotto la sua guida, una nuova cattedrale in muratura della Natività della Vergine fu iniziata nel 1520 e consacrata nel 1547.

Risale agli inizi del XVI secolo anche la Chiesa della Presentazione della Vergine, con un refettorio annesso, o sala da pranzo. Fu sostanzialmente ricostruita a metà del XVIII secolo ma conserva gran parte della sua forma arcaica. All’inizio del XVII secolo una chiesa a mattoni a cupola fu eretta sopra la porta principale e dedicata alla Trasfigurazione del Salvatore.

Monastero Luzhetskij. Cattedrale della Natività della Vergine. Interno, vista est verso l’iconostasi e la cupola principale. 5 luglio 2015

Mozhajsk perse la sua antica importanza durante le turbolenze dinastiche degli inizi del XVII secolo, ma la città gradualmente si rianimò all’ombra di Mosca. Nel 1680, i chiostri furono ricostruiti in mattoni, così come le mura del monastero con grandi torri angolari. Nello stesso periodo, fu eretto un massiccio campanile che servì da mausoleo della nobile famiglia Savjolev.

Un sito di grande importanza storica

La posizione strategica della città, sulla rotta principale verso ovest, portò un nuovo pericolo durante l’invasione napoleonica del 1812. Mozhajsk si ritrovò in mezzo agli eventi bellici quando i grandi eserciti confluirono nel vicino villaggio di Borodino. Dopo il titanico scontro del 26 agosto (7 settembre per il calendario occidentale), Mozhajsk si riempì di feriti russi.

Monastero Luzhetskij. Da sinistra: Campanile, chiostri, Cattedrale della Natività, vista sud-est. 14 ottobre 1992

Mentre il grosso delle truppe russe, guidate dal generale Kutuzov, si ritirava verso Mosca, i francesi occuparono il Monastero Luzhetskij e Mozhajsk. Quando i francesi abbandonarono l’area durante la ritirata di Napoleone a metà ottobre, la città e il Monastero Luzhetskij presentavano una scena di piena devastazione.

Il monastero fu chiuso nel 1922 dopo che i bolscevichi si erano consolidati al potere, anche se la sua cattedrale fu utilizzata come chiesa parrocchiale fino alla chiusura nel 1929. Successivamente, gli edifici del monastero furono saccheggiati e poi convertiti in vari laboratori.

Monastero Luzhetskij. Vista nord dalla riva del fiume Moscova. Da sinistra: parete e porta nord, Cattedrale della Natività, Chiesa della Presentazione con refettorio. Estate 1911

Nondimeno, il significato storico del monastero fu riconosciuto, e nei primi anni Sessanta iniziarono i lavori di restauro, limitati alla Cattedrale della Natività. Le mie fotografie del 1992 mostrano la bellezza del monastero, sebbene sia ancora in uno stato desolato.

Nel 1994 il Monastero Luzhetskij è stato restituito alla Chiesa ortodossa e sono riprese le funzioni religiose. Cinque anni dopo, le reliquie di San Teraponte furono ridate al monastero e tumulate nella Cattedrale della Natività.

Monastero Luzhetskij. Chiesa della Presentazione con refettorio, vista nord-est. 5 luglio 2015

San Teraponte è ancora venerato a Mozhajsk. Nel vicino villaggio di Isavitsy, nel 2008 è stata eretta una cappella di tronchi per il 600° anniversario della fondazione del Monastero Luzhetskij. Al centro del memoriale c’è una sorgente sacra che si reputa sia stata scoperta dallo stesso Teraponte. I visitatori possono attingere liberamente acqua dalla sorgente.

Vista a nord-est dal Monastero Luzhetskij verso Ilinskaja Slobodà, sul fiume Moscova. Estate 1911

Prokudin-Gorskij ha anche fotografato l’ambiente bucolico del monastero, con vedute dei prati sul fiume Moscova, qui ancora piccolo. Le mie fotografie, scattate oltre un secolo dopo mostrano lo stesso paesaggio.

Mostra a nordest dal monastero Luzhetskij verso Ilinskaja Slobodà, sul fiume Moscova. Croce votiva. 5 luglio 2015

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità 

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.

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