All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere vivide e dettagliate fotografie a colori (vedi il paragrafo in basso).
La sua visione della fotografia come forma di educazione e di comprensione dell’esistente si è espressa con particolare chiarezza attraverso gli scatti ai monumenti architettonici di vari siti storici del cuore della Russia.
Nel maggio del 1909, lo zar Nicola II invitò il fotografo alla residenza imperiale di Tsarskoe Selò, affinché mostrasse le sue immagini della Russia per mezzo di un complesso proiettore. In seguito a questa presentazione, Prokudin-Gorskij ottenne il sostegno della Corte imperiale per continuare i suoi viaggi.
Quell’estate stessa, Prokudin-Gorskij si recò a Ekaterinburg, un importante centro industriale e amministrativo degli Urali (noto come Sverdlovsk dal 1924 al 1991), dove scattò diverse fotografie che divennero poi documenti storici di valore inestimabile. Non sapeva, il fotografo, che uno dei suoi scatti includeva il luogo dove Nicola II e la sua famiglia sarebbero stati uccisi appena nove anni dopo. La turbolenta storia di quel sito è rivelata nelle mie fotografie scattate nel 1999 e nella primavera del 2017.
Un panorama sulla storia
Ekaterinbug (“La città di Caterina”) fu fondata per ordine di Pietro il Grande nel 1723 e prese il nome dalla sua seconda moglie, Caterina. Alla morte di Pietro nel 1725, Caterina I divenne la prima donna a governare l’Impero russo. L’insediamento originale sul fiume Iset seguì un piano urbanistico del famoso storico e geografo Vasilij Tatishchev e dell’ingegnere Georg Wilhelm de Gennin (Hennin).
Tra le molte fotografie scattate da Prokudin-Gorskij a Ekaterinburg, le più densamente informative sono quelle scattate sulla collina dell’Ascensione che si affaccia sullo Stagno cittadino, un laghetto artificiale. La collina prende il nome dalla Chiesa dell’Ascensione, uno dei monumenti più antichi sopravvissuti a Ekaterinburg. La chiesa e il suo campanile appaiono non solo nella fotografia panoramica della Collina dell’Ascensione di Prokudin-Gorskij, ma anche in una vista più poetica dal parco Kharitonov.
Il design della Chiesa dell’Ascensione combina elementi di stile barocco e neoclassico. Iniziata nel 1792, la parte inferiore, con il suo altare dedicato alla Natività di Cristo, fu consacrata nel 1801. I lavori continuarono sulla struttura della chiesa principale superiore fino al 1818, quando fu consacrato l’altare dell’Ascensione. Successive aggiunte inclusero una grande scuola parrocchiale, completata nel 1888.
La parte principale della chiesa è una grande struttura cuboidale che culmina in un tetto a mansarda a cupola singola. La forma barocca della cupola si ripete sul campanile ad ovest. Il design misto della struttura è tipico dell’architettura delle chiese russe di provincia dell’inizio del XIX secolo.
La storia di due magioni
Il centro della fotografia della Collina dell’Ascensione di Prokudin-Gorskij è occupato da un gruppo di case. Tra queste c’era la residenza dell’ingegnere Nicola Ipatjev, nota come il luogo in cui Nicola II e la sua famiglia furono uccisi nel luglio del 1918.
Costruita alla fine del 1880 da un funzionario locale (successivamente accusato di corruzione), la casa era di stile eclettico. La sua facciata principale a un piano si affacciava a est sul Prospekt Voznesenskij (Corso dell’Ascensione), mentre la facciata posteriore, parzialmente visibile nella fotografia di Prokudin-Gorskij, si affacciava a ovest sullo Stagno cittadino e utilizzava il ripido pendio della collina come base del livello inferiore.
Nel 1898 la casa fu acquistata da un mercante d’oro che nel 1908 la vendette a Nikolaj Ipatjev, un ingegnere militare. Ipatjev visse nella casa durante il caotico periodo rivoluzionario del 1917-18 fino alla fine di aprile del 1918, quando la sua residenza fu requisita dalle autorità locali per ospitare Nicola II e la sua famiglia. La famiglia imperiale e la servitù furono portati a Ekaterinburg alla fine di aprile dal loro confino di quasi nove mesi nella città siberiana di Tobolsk.
Ci sono più versioni sull’uccisione di Nicola II, di sua moglie Alessandra, dei loro cinque figli, del loro medico, Evgenij Botkin e di tre servitori nel seminterrato della casa di Ipatjev nella notte tra il 16 e il 17 luglio, e molti dettagli sono ancora discussi dagli storici.
Quando le forze dell’esercito Bianco presero Ekaterinburg poco più di una settimana dopo, Ipatjev riottenne la sua casa, ma decise prontamente di emigrare. Un anno dopo, a metà luglio 1919, Ekaterinburg fu riconquistata dall’esercito Rosso. In seguito al ristabilimento del potere sovietico, l’ex casa di Ipatjev divenne un archivio e un museo dedicato a vari argomenti rivoluzionari, sebbene l’enfasi sul tema cambiasse spesso in base ai mutamenti politici. Nel 1974, la struttura fu ufficialmente dichiarata monumento storico nazionale.
Nel 1975, tuttavia, il capo del Kgb, Jurij Andropov, (che sarebbe poi salito a capo dell’Urss nel 1983) espresse crescenti preoccupazioni per l’attenzione prestata alla casa Ipatjev come sito di memoria per i Romanov ed esortò il Politburo a ordinare la demolizione della struttura. Il Politburo lo fece, ma ulteriori discussioni posticiparono la distruzione fino alla fine di settembre del 1977, quando la casa venne rasa al suolo. Il capo del partito regionale in quel momento era Boris Eltsin, che poi sarebbe diventato il primo presidente della Russia indipendente.
Nel settembre del 1990, le autorità locali trasferirono la proprietà della terra alla Chiesa ortodossa russa. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, alla fine del 1991, un’iniziativa popolare sostenuta dalla Chiesa ha portato alla creazione di un santuario temporaneo sul sito dove in passato sorgeva la Casa Ipatjev. Nel settembre 1999, ho fotografato sia la cappella dedicata alla principessa martire Elizaveta Fjodorovna e ai nuovi martiri russi (progettata da Aleksandr Dolgov) sia una tettoia metallica temporanea con una croce. I progetti per un santuario permanente sono stati resi noti nel 1998.
Onorare il passato
Nel 2000, iniziò la costruzione di un complesso che aveva al suo centro la Chiesa sul Sangue in onore di tutti i santi risplendenti nella Terra Russa, anche conosciuta come “Cattedrale sul sangue” (Khram na krovì), che fu consacrata nel 2003. Lavori sul vasto interno della chiesa erano ancora in corso quando l’ho fotografata ad aprile 2017.
L’altare al livello inferiore, dedicato ai Nuovi Martiri e Testimoni della Chiesa Russa, si sovrappone sul lato nord al luogo del seminterrato dove è stata uccisa la famiglia Romanov. Messe solenni in loro memoria si tengono ogni giorno.
Sopra il gruppo di case al centro della fotografia di Prokudin-Gorskij si libra il grande Palazzo Rastorguev-Kharitonov, che lui fotografò anche a parte. Questo palazzo, costruito per il commerciante, imprenditore ed estrattore d’oro Lev Ivanovich Rastorguev, è il monumento più illustre dell’architettura neoclassica di Ekaterinburg.
Dopo la morte di Rastorguev nel 1823, la villa fu ereditata da suo genero, Pjotr Kharitonov; ma ogni proprietario ebbe vita diffivile. Per il trattamento crudele dei suoi operai, Kharitonov fu esiliato nel 1837 in Finlandia, dove morì l’anno seguente. Alla fine, la villa passò allo Stato per mancanza di accordo tra gli eredi. Nel 1937 il complesso fu trasformato nel Palazzo dei Giovani Pionieri, una funzione che mantenne anche dopo la scomparsa del potere sovietico.
Iniziata nel 1794, la struttura principale del palazzo Rostorguev-Kharitonov fu ampliata con varie ali aggiunte, la cui costruzione continuò fino al 1824, anno in cui lo zar Alessandro I visitò Ekaterinburg e rimase ospite in questo sontuoso edificio. Sebbene le prove documentali sulla paternità della villa siano incomplete, il suo progetto è attribuito a Tomaso Adamini (che ha lavorato con il famoso architetto Giacomo Quarenghi a San Pietroburgo) o al noto architetto locale Mikhail Malakhov.
La sua facciata principale, con un portico corinzio a sei colonne, si affaccia su Piazza dell’Ascensione, che si estende fino all’alto campanile della Chiesa dell’Ascensione. Ancora più particolare è la facciata laterale della villa, che segue una lieve pendenza ai margini della Collina dell’Ascensione. Questo lato è una combinazione impressionante di forme: tra cui la facciata laterale della villa con il suo portico particolare; un portico corinzio simile a un tempio, un frontone che maschera un’ala aggiunta alla parte posteriore dell’edificio principale, e un grande portale incorniciato.
Insieme, questi elementi creano un senso di “acropoli” di ispirazione classica lungo la sommità della collina. Non c’è nient’altro di simile a questo in Russia. L’intero ensemble in relazione al suo ambiente fisico è ripreso nella mia fotografia scattata da un edificio alto al di là dello Stagno cittadino
Anche se molto cambiata, l’architettura della Collina dell’Ascensione, registrata nelle fotografie di Prokudin-Gorskij e nelle mie scattate molti decenni dopo, rappresenta un’enciclopedia compatta della storia, spesso tragica, non solo di Ekaterinburg, ma della stessa Russia.
Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità
Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiòper l’Impero Russo e scattòoltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield organizzòla prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.
Ecco come Ekaterinburg ècambiata in 110 anni: le foto a confronto