Inizio della costruzione: 2007
Stato attuale (marzo 2019): in attesa di ricostruzione
Nel 2018, i moscoviti furono piuttosto sorpresi dal vedere apparire un nuovo bacino idrico, fondamentalmente un piccolo lago, nel centro della città, almeno secondo l’app di carte geografiche online Yandex.Maps. L’algoritmo (forse grazie al suggerimento analogico di qualche utente burlone) confuse un gigantesco scavo di fondazione allagatosi dopo forti piogge, vicino alla stazione ferroviaria di Paveletskij, per un lago. E il nuovo specchio d’acqua (o di fango) era già lì da un bel po’.
Dieci anni prima, l’uomo d’affari kazako Mukhtar Abljazov, avviò un ambizioso progetto, acquistando terreni vicino alla stazione ferroviaria per costruire un gigantesco centro commerciale sotterraneo. I lavori hanno avuto una storia molto travagliata: Abljazov ha dovuto affrontare un procedimento penale e il cantiere è risultato bloccato per un decennio.
“È un grosso problema che una delle principali piazze della città sia in condizioni così pietose”, ha detto l’architetto capo di Mosca, Sergej Kuznetsov, nel 2017. Ora, dopo che tutte le questioni legali sono state risolte, i nuovi proprietari del lotto dovrebbero terminare centro commerciale entro la fine del 2020. Forse il cosiddetto “Lago Paveletskoe” scomparirà definitivamente dalla mappa della città.
Inizio della costruzione: 2006
Stato attuale: in attesa di ricostruzione (versione modificata)
Un altro dei giganteschi e ambiziosi progetti di Mukhtar Abljazov consisteva nella costruzione del più grande acquario dell’Europa orientale (più un hotel) sulla collina Poklonnaja, nella parte occidentale di Mosca. Anche questo progetto è andato in malora dopo che Abljazov ha dovuto affrontare il processo penale, ed è stato realizzato solo al dieci per cento.
Intanto, la crisi finanziaria del 2008 ha colpito duramente l’economia russa, e per tutti è diventato troppo costoso rilevare questo progetto. Dopo un decennio di battaglie legali, un nuovo imprenditore ha acquisito il lotto e alla fine del 2018 le autorità cittadine hanno approvato la costruzione dell’acquario, mentre l’hotel sarà sostituito da un complesso residenziale. La cosa importante è che ci saranno molti squali e tanti altri pesci…
Inizio della costruzione: 1991
Stato attuale: in fase di ricostruzione
Un gigantesco cristallo blu che domina un intero quartiere nella zona sud-occidentale di Mosca, l’edificio di 22 piani del business center Zenit ha gli stessi anni della Russia post sovietica. Secondo il progetto originale del 1989, il centro era di proprietà dell’Accademia dell’Economia Nazionale: il suo presidente Abel Aganbegjan lanciò una joint venture con una società italiana, la Valany International.
Ma il progetto originale non vide la fine: nel 1994, quando l’edificio era pronto per l’80%, nel periodo di “Mani Pulite” l’intero gruppo dirigente di Valany International finì dietro le sbarre in Italia per corruzione e associazione di tipo mafioso. Il progetto Zenit rimase bloccato per 25 anni.
Da allora, il brutto grattacielo incompiuto, con l’interno pieno di mucchi di spazzatura e ferri arrugginiti, è stato un punto di riferimento a Mosca. È stato anche soggetto a infinite battaglie legali e finanziarie; e sia portare a compimento la costruzione che demolirla è stato considerato a lungo troppo costoso. Nel frattempo, gli amanti dell’avventura non risparmiavano sforzi per entrare nel “Dente blu” (come era stato soprannominato dalla gente), e nel 2008 un giovane è morto dopo essere caduto in un pozzo dell’ascensore. Progressivamente, gli specchi che formavano la facciata dell’edificio si stavano rompendo e il “dente blu” diventava sempre meno pittoresco; un gigantesco simbolo di decadenza.
Infine, nel 2016, l’amministrazione della città di Mosca ha deciso di completare il progetto entro il 2021, investendo 8,7 miliardi di rubli (119 milioni di euro). Adesso l’edificio, con quasi tutti i suoi specchi rimossi, sembra uno scheletro, ma c’è speranza che migliori.
Inizio della costruzione: 1986
Stato attuale: incerto
Il record temporale tra i progetti incompiuti di Mosca (solo il famigerato ospedale di Khovrino, i cui lavori erano iniziati nel 1980 e la cui struttura incompleta è stata abbattuta nel 2018, era più vecchio) spetta al Centro televisivo di Via Shabolovka, a sud di Mosca, un cupo edificio in stile sovietico alto 14 piani. Iniziato nella seconda metà degli anni Ottanta, era quasi terminato quando il governo finì i soldi e la costruzione si fermò.
All’inizio, il palazzo fu costruito per l’Esercito sovietico, ma negli anni Novanta, si decise di trasformarlo in un centro televisivo, visto che era adiacente a un precedente studio di produzione della tv russa. Ciò non risolse però i problemi legati alla mancanza di fondi e alla proprietà. L’edificio appartiene ora alla tv di Stato russa (VGTRK), ma rimane incompiuto.
“Non c’è niente da fare qui, è bello solo il tetto, da cui la vista è spettacolare!”, scrivevano anni fa gli utenti dei forum di squatter che amavano entrare ed esplorare l’edificio vuoto, pieno solo di immondizia. Oggi la sicurezza è più severa, quindi è difficile introdursi al suo interno. Ma la situazione non è cambiata molto. La costruzione potrà riprendere solo dopo che VGTRK avrà risolto dei problemi legati alla proprietà, ma non è chiaro quando ciò possa accadere.
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