Sapevate che i russi hanno i loro chupa-chups? Un lecca-lecca a forma di gallo chiamato ledenets è stato popolare nel Paese per secoli e si è consolidato nella cultura culinaria locale insieme al panpepato di Tula e alla pastilà di Kolomna.
Realizzato con ingredienti piuttosto semplici come zucchero, acqua e miele, questo dolciume è stato venduto in molte varianti nel corso degli anni, inclusa una ricetta creata appositamente per l’imperatore Alessandro II. Questa versione esclusiva, riscoperta non molto tempo fa da un imprenditore russo, Igor Evsjukhin, ha ispirato un intero museo nella città di Rjazan (200 km a sudest di Mosca).
Basandosi sul boom del turismo interno e sull’accresciuto interesse per la rinascita del patrimonio tradizionale russo, questo museo unico attrae centinaia di turisti ogni mese, che vogliono non solo saperne di più sulla storia, ma anche “assaporare un passato lontano”.
Ma come ha fatto Evsjukhin ad aprire il suo museo privato e quali sono i segreti del suo successo?
È stato nel 2016 che Evsjukhin, residente a Rjazan e imprenditore locale, ha scoperto una ricetta dei ledenets di Rjazan. L’ha trovata in un libro del 1845 intitolato “Il comitato dei produttori di zucchero”. La ricetta risaliva al 1837, quando Rjazan era in attesa della visita imminente del principe Aleksandr Nikolaevich Romanov, che salì poi al trono imperiale come Alessandro II nel 1856. In vista della visita, la città preparò una mostra delle eccellenze locali e il ledenets fu inventato per celebrare la solenne occasione.
Questa scoperta unica ha dato l’idea a Evsjukhin di aprire un museo dedicato al lecca-lecca di Rjazan, che mostra ai visitatori come queste leccornie sono state create due secoli fa e offre loro l’opportunità di assaggiare la delizia tradizionale. Ha contattato le autorità locali per il supporto e l’amministrazione gli ha offerto un seminterrato di 250 m² in un edificio nel centro della città. Anche se aveva bisogno di restauro, il posto è stato una grande conquista. “La posizione era estremamente vantaggiosa: se un museo del genere fosse stato aperto in periferia, nulla avrebbe funzionato”, ammette Evsjukhin.
L’imprenditore ha affittato i locali per 10 anni a 15.000 rubli (200 euro) al mese, investito 9,5 milioni di rubli (126.500 euro) dei suoi risparmi personali per restaurare il posto e nel settembre del 2017 ha aperto ai visitatori il Museo della Storia del ledenets di Rjazan.
Per diversificare i ricavi e non dipendere solo dal business dei musei privati, che hanno margini bassi, Evsjukhin ha anche aperto il bar “Chajnaja” all’interno del complesso. Decorato in stile ottocentesco, il caffè dà l’opportunità di organizzare un tradizionale tea party russo con un autentico samovar e di provare piatti locali, come i karavajtsy, una variante dei bliny.
Anche se Rjazan non è così popolare tra i turisti, il Museo della Storia del ledenets di Rjazan ha dato il benvenuto a più di 18.000 ospiti durante il suo primo anno di attività. Ora che molti russi non hanno mezzi finanziari per viaggiare all’estero, la tendenza verso i viaggi interni sta crescendo e tutti quelli che visitano Rjazan di solito finiscono al museo.
I prezzi per la visita non sono alti: i lecca-lecca costano solo 20 rubli (0,27 euro), mentre i biglietti d’ingresso 200 rubli (2,66 euro) per gli adulti e 150 rubli (2 euro) per i bambini. Una guida audio in inglese è disponibile per 150 rubli (2 euro).
Ora l’azienda di Evsjukin guadagna circa un milione di rubli (13.325 euro) al mese: il 50 per cento dei quali proviene dalla vendita dei biglietti, il 30 per cento dal bar “Chajnaja” e il 20 per cento dalle vendite di lecca-lecca fatti a mano.
I lecca-lecca di Rjazan sono venduti a una vasta gamma di grandi rivenditori in tutta la Russia. “La cosa più importante nei lecca-lecca di Rjazan è che tutti gli ingredienti – acqua, zucchero, sciroppo e miele – sono prodotti qui nella regione di Rjazan”, dice l’imprenditore.
Questo museo unico nel suo genere ha tre sale che raccontano ai visitatori l’invenzione della ricetta dei ledenets di Rjazan, la storia dello zucchero in Russia, e come veniva realizzato nella Russia del XIX secolo. Ci sono anche attività divertenti, come laboratori per la produzione dei lecca-lecca.
“Molte persone associano i musei a qualcosa di scientifico. Quello che abbiamo qui è piuttosto un moderno centro ricreativo per famiglie”, dice il fondatore. “Qui si può viaggiare nel tempo, visitando il XIX secolo e poi tornando nel XXI secolo per assistere al processo di produzione”.
Secondo Evsjukhin, alla base del successo del museo ci sono la collezione espositiva accuratamente selezionata, il personale cordiale, le guide coinvolgenti e gli interni interessanti.
“Per aprire un tale museo (e avere successo) bisogna avere una buona storia o una figura storica, meglio se collegata a qualche tipo di produzione”, dice. “Inoltre, è importante trovare una buona posizione: è uno dei fattori chiave del successo.”
Se Rjazan è la capitale del lecca-lecca, sapete quali sono la capitale russa del cocomero e quella dei fiammiferi? Scopritelo
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