Le capitali alternative della Russia: da quella dell’anguria a quella delle mongolfiere

Mosca è la capitale politica e finanziaria, San Pietroburgo quella culturale. Ma potreste indicare sulla carta la “capitale della provincia profonda” o quella dei fiammiferi?

La capitale della provincia profonda

Sì, la Russia ha persino un posto del genere. Si chiama Urjùpinsk e si trova nella Regione di Volgograd, 335 chilometri a nordovest della ex Stalingrado e circa 700 chilometri a sudest di Mosca. Perché la cittadina si sia guadagnata questa sfortunata reputazione non è noto. Fatto sta che nella pubblicistica, nella letteratura e nel cinema, ogniqualvolta si voglia indicare un posto sperduto, lontano da tutto e tipico della più profonda provincia russa lo si chiama così. Tanto che ormai molti nemmeno sanno che questo posto esiste davvero, è stato fondato come villaggio nel 1618, ha lo status di città dal 1929, e vi vivono circa 38 mila persone. Per i più, dire “Urjùpinsk” significa dire “buco di provincia”. E una “persona di Urjùpinsk” è lo stereotipo del russo medio semplice e provinciale, una specie di “Casalinga di Voghera” unisex.

Girano molte battute su Urjùpinsk. Ad esempio: “Sai come ha fatto Urjùpinsk a battere Venezia, Parigi e New York in una competizione per la migliore destinazione per il viaggio di nozze? Ha vinto con lo slogan: ‘Non c’è niente nella nostra città che ti dia motivo di alzarti dal letto!’”.

Ora Urjùpinsk sta cercando di capitalizzare la sua strana reputazione. Nel 2012 è stata ufficialmente proclamata “capitale della provincia profonda” della Russia, e gli abitanti sperano che il monumento alla capra eretto in centro possa attirare visitatori affamati di esotismo provinciale. (C’è anche un museo della capra, perché l’allevamento è un’attività tradizionale nella zona). 

La capitale dellanguria 

La regione di Volgograd è sede di un’altra capitale insolita. Kamyshin, sul Volga, 190 chilometri a nord del capoluogo e 111 mila abitanti, è “la capitale russa dell’anguria”. Il nome è persino stato registrato ufficialmente, perché la città ne va particolarmente fiera. 

Quasi tutto a Kamyshin è collegato ai cocomeri: la località ospita un Festival annuale delle angurie e presto aprirà qui un museo dell’anguria (uno è già attivo ad Astrakhan, da sempre agguerrita concorrente in questo campo).

In occasione del festival, a Kamyshin c’è anche una “Battaglia delle angurie”. Invece di lanciarsi arance, come ad Ivrea, si lanciano cocomeri, ma per fortuna non interi. Qui un video.  

Secondo le leggende locali, i cocomeri della città divennero per la prima volta famosi nel 1722 quando Pietro il Grande, che allora stava andando in guerra con la Persia, fece tappa a Kamyshin. Lo zar provò un cocomero e gli piacque così tanto che ordinò di farne uno di rame da mettere in municipio. Gli storici, tuttavia, sottolineano che Pietro visitò la città in giugno, ovvero prima che i cocomeri siano abbastanza maturi da essere mangiati. Tuttavia, la leggenda persiste. 

La capitale dei fiammiferi

Per più di cinquant’anni la piccola città (26 mila abitanti) di Balabànovo, 100 chilometri a sudovest di Mosca, nella Regione di Kaluga, ha ospitato una gigantesca fabbrica di fiammiferi, con una produzione annuale di miliardi di pezzi. Da qui le scatole iniziavano la loro strada verso ogni casa sovietica, ogni stufa e sigaretta. 

Molte fabbriche sovietiche producevano fiammiferi, ma quelli di Balabanovo erano i più popolari, perché ai consumatori piacevano i disegni sulle scatole. Oltre alle serie regolari, la fabbrica produceva anche set decorativi e scatole souvenir. Verso la fine degli anni Cinquanta, le scatole di fiammiferi di Balabanovo vennero esposte in una mostra internazionale a Bruxelles, e andarono a ruba tra i collezionisti. A Mosca c’è anche un museo delle scatole di fiammiferi. È ormai qualche anno fa la fabbrica ha chiuso le sue linee di produzione di fiammiferi (ora qui fanno piastrelle), quindi oggi è meglio dire che Balabanovo è “l’ex capitale dei fiammiferi russa”. 

La capitale delle mongolfiere 

Da più di vent’anni, Velikie Luki (93 mila abitanti), nella regione di Pskov, nella Russia nordoccidentale, ospita la Balloon Cup, uno dei più grandi festival mondiali di mongolfiera, con decine di equipaggi provenienti dalla Russia e da tutto il mondo. 

I palloni aerostatici si alzano in volo verso la metà di giugno e offrono uno spettacolo indimenticabile. Gazprom, il gigante del gas naturale, è il principale sponsor dell’iniziativa, da cui ottiene un buon ritorno d’immagine.

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