Relax in spiaggia.
: Getty ImagesRimini, la Sicilia e Ischia. Sono queste le mete italiane predilette dai russi, che apprezzano anche i soggiorni a Roma. Il rafforzamento del rublo ha infatti reso più facile pianificare il budget per i viaggi e l’indice di gradimento delle destinazioni europee appare stabile.
Secondo le stime delle vendite dei tour pubblicate nel sito Level, la domanda di viaggi organizzati verso l’Italia risulta stabile. Nonostante il rincaro della valuta europea i russi continuano ad andare nel Belpaese, anche se l’Italia non rientra tra le cinque destinazioni preferite dai turisti al momento di acquistare dei tour.
I viaggiatori russi acquistano per la gran parte in internet i tour per Rimini. Nel 2017 gli acquirenti di viaggi organizzati in internet sono stati il 73% del numero complessivo di turisti russi in visita in Italia; mentre nello scorso 2016 erano stati l’87%. I dati si riferiscono ai turisti che preferiscono una vacanza balneare. Il servizio non offre viaggi organizzati con soggiorni in altre città. Nella scelta la preferenza per Rimini e la sua regione è motivata dal fatto che dalla Russia partono voli charter per questa destinazione. Per tale regione i turisti che desiderano visitare non solo le spiagge di Rimini, ma anche le città vicine, preferiscono scegliere questi voli a prezzi vantaggiosi e poi girare da soli per il paese. Altre mete balneari gradite sono la Sicilia e Ischia. E naturalmente, molto gettonata, è anche Roma.
Quest’anno la cifra spesa dai turisti russi in viaggi nelle località balneari italiane è stata maggiore rispetto al passato: il prezzo medio di un tour era di 63mila rubli (966 euro circa). Nel 2016 avevano speso 50mila rubli (766 euro) e l’anno precedente 52 mila (797 euro).
Come spiega Dmitrij Maljutin, amministratore delegato della Level, la stabilità del gradimento delle mete europee è legata al rafforzamento del rublo e anche alla scoperta da parte dei russi di nuove destinazioni. “Il corso della divisa nazionale russa è molto importante per i viaggiatori dal momento che consente loro di valutare con più precisione il budget e di pianificare meglio i tour. Quando la situazione non è stabile, la gente viaggia di meno”, dichiara Maljutin.
Ma a incidere è anche l’impossibilità per i viaggiatori russi di visitare paesi che erano ormai divenuti mete abituali come l’Egitto dove si registrava una presenza annuale di 2,5 milioni di russi e la Turchia, visitata annualmente da 3-4 milioni di turisti della Federazione. Da quando la domanda per queste destinazioni si è ridotta, la gente ha cominciato a orientarsi di più su altre mete come Italia, Bulgaria e Tunisia. “Oggi dopo il ripristino dei voli verso la Turchia la domanda appare in ripresa - conclude Maljutin -, ma i turisti continuano comunque a scegliere come mete anche altri paesi europei”.
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