Fonte: ufficio stampa AIDEPI
1) I Russi conoscono la pasta da sempre, essendo stati, nell’Ottocento, i soli fornitori di grano duro di qualità dell’Italia (il 70% del totale arrivava dall’Ucraina, allora in territorio Russo), con il quale allora si faceva la pasta che ha reso celebre in Belpaese nel mondo
2) La pasta è diventata il piatto simbolo della celebre marina sovietica: una ricetta al ragù di carne (in scatola) è diventata famosa come Makaronnye po-Flotsky (pasta della marina)
3) Sembra che “O sole mio” sia stata ispirata da uno struggente tramonto sul Mar Nero. Il compositore, Eduardo Di Capua, era in viaggio con i pastai napoletani che importavano grano duro da quel Paese
4) Negli anni Sessanta il successo di Rita Pavone, “Viva la pappa col pomodoro” diventa famosissima anche in Russia e tradotta come “Io amo la pasta”, aumentando la celebrità di questo piatto nel Paese
5) Negli anni Ottanta l’Italia ricambia l’attenzione: le penne alla vodka (un must dell’epoca) e la più sofisticata insalata di spaghetti al caviale di Gualtiero Marchesi sanciscono il gemellaggio pastaiolo tra i due Paesi
6) Oggi quasi tutti i russi (94%) mangiano la pasta: circa 7,8 kg a testa l’anno, soprattutto d’estate (come contorno)
7) Piace soprattutto di grano duro (80% del totale), acquistata dal segmento medio-alto della domanda, soprattutto a Mosca e San Pietroburgo. La pasta di grano tenero copre le altre fasce di mercato
8) I formati preferiti dai russi sono spaghetti (al primo posto, con il 64% delle preferenze), poi riccioli, spirali e tubetti
9) I russi producono circa un milione di tonnellate di pasta all’anno (quinto Paese produttore al mondo), con 150 pastifici. Alcune aziende italiane hanno deciso di aprire impianti produttivi nel Paese, soprattutto nell’ultimo decennio
10) L’Italia è il principale fornitore di pasta di qualità in Russia: circa 30mila tonnellate nel 2015, nonostante il drastico calo (oltre il 50%) causato dall’embargo e dalla svalutazione del rublo. Ma ci sono le condizioni per una crescita esponenziale nei prossimi anni
Articolo realizzato grazie al materiale fornito dall'ufficio stampa Aidepi
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