Passeggiata tra i ghiacci

Sculture di ghiaccio a Tomsk.

Sculture di ghiaccio a Tomsk.

Paolo Stefanini
A Tomsk, dove l’inverno prende vita con le sculture di ghiaccio che, fra arte e letteratura, abbelliscono le strade di questa città soprannominata “Atene di Siberia”

Quando la temperatura si avvicina a meno trenta gradi serve un buon pretesto per una passeggiata. A Tomsk (circa 3.600 km da Mosca), città di mezzo milione di abitanti al centro della Siberia, si può decidere di fare un bel ripasso di cultura russa, grazie alle decine di statue di ghiaccio piazzate in strada per tutto l’inverno. E, nel gelo, fotografarsi.

La città gode del soprannome di “Atene di Siberia” per il gran numero di studenti e università (ben sei, più svariate sedi distaccate). Di fronte alla più antica, la Statale (fondata nel 1878), brilla, a colori alterni, un masso di ghiaccio con su scritto "Granito della scienza". Non molti sanno il perché. In effetti bisogna essere un po’ secchioni per saperlo. 

Stas Pudovkin, 27 anni, studente della Statale di Tomsk (a destra) e Viktoria Kuznetsova, 25, studentessa del Politecnico di Tomsk (Foto: Paolo Stefanini)Stas Pudovkin, 27 anni, studente della Statale di Tomsk (a destra) e Viktoria Kuznetsova, 25, studentessa del Politecnico di Tomsk (Foto: Paolo Stefanini)

Viene da una frase con cui Lev Trotskij (prima di cadere in disgrazia) spronò i membri dell’Unione della Gioventù comunista l’11 ottobre del 1922: "La scienza non è una cosa semplice, tanto meno le scienze sociali. La scienza è granito! Granito che bisogna mordere con denti giovani! Studiate, mordete il granito della scienza, tempratevi e siate pronti per quando verrà il vostro turno!". 

Olesia Nikitenko, 21 anni (Foto: Paolo Stefanini)Olesia Nikitenko, 21 anni (Foto: Paolo Stefanini)

Sempre nel boschetto di fronte alla Statale si può riposare su panchine di ghiaccio (il cartello avverte: "Sedetevi, fotografatevi, ma non toccate le sculture con le mani: troppo amore le farà sciogliere!"). Una raffigura un ottocentesco abitante in giacca e cilindro. Un’altra, una studentessa che legge. Orgoglio di una città che si sente colta e raffinata e, per i parametri locali, molto antica (ha già superato i 410 anni d’età).

Evgenia Budarina, 20 anni (Foto: Paolo Stefanini)Evgenia Budarina, 20 anni (Foto: Paolo Stefanini)

Eppure, quando il grande scrittore Anton Сhekhov passò di qui, nel 1890, durante il suo viaggio verso l’Isola di Sakhalin (per il suo libro reportage sui lager), non annotò nei suoi diari memorie idilliache. Anzi. Si lagnò del clima infame e in più scrisse: "Tomsk è una città noiosissima. Se devo poi giudicare in base a quegli ubriaconi con cui ho fatto conoscenza e a quegli intelligenti che sono venuti da me in albergo in adorazione, allora i suoi abitanti sono ancora più noiosi".

Aleksandra Nikolaeva, 22 anni (Foto: Paolo Stefanini)Aleksandra Nikolaeva, 22 anni (Foto: Paolo Stefanini)

Ma nel ghiaccio sono scolpiti tutti i simboli della Russia. Di fronte al Museo di Mitologia slava, ai piedi della collina dove nel 1604 i coloni russi costruirono la prima fortezza, è tutto un fiorire di orsi e orsetti. Come portafortuna, bisogna appiccicare sul ghiaccio degli spiccioli (di solito monetine da dieci o cinquanta copeche). Qui, all’orso più grande, per esempio, hanno disegnato coi soldi pupille e narici.

Yulia Chernisheva, 20 anni (Foto: Paolo Stefanini)Yulia Chernisheva, 20 anni (Foto: Paolo Stefanini)

Ma il protagonista assoluto della gelida piazza di Tomsk è Aleksandr Pushkin, il Sole della Poesia russa. Qualcuno ha polemizzato, sostenendo che il ritratto di ghiaccio non sia troppo simile al grande scrittore. Ma in gran parte il colpevole è l’ottepel. Una parola sola in russo (c’è anche nell’incipit dell’Idiota di Dostoevskij), che in italiano si può sintetizzare con "brusco rialzo delle temperature durante l’inverno che provoca un parziale disgelo". Insomma, le temperature inaspettatamente alte di fine dicembre hanno nuociuto alla nettezza dei tratti del volto del poeta.

Aleksandra Olesova, 68 anni, è yakuta. Aleksandr Olesov è suo figlio e ha 27 anni. Lavora in uno studio legale (Foto: Paolo Stefanini)Aleksandra Olesova, 68 anni, è yakuta. Aleksandr Olesov è suo figlio e ha 27 anni. Lavora in uno studio legale (Foto: Paolo Stefanini)

La testa riccioluta del poeta è invece chiaramente riconoscibile in un’altra scultura. Pushkin è seduto al tavolo e si tiene il volto con il pugno. Fra le mani regge della carta da lettere. Si può sedergli di fronte su una poltrona di ghiaccio e recitare la Lettera di Tatiana a Onegin o la Lettera di Onegin a Tatiana (gli scolari russi le imparano a memoria; dal romanzo in versi Evgeny Onegin).

Olesia Gamuletskaja, 24 anni (Foto: Paolo Stefanini)Olesia Gamuletskaja, 24 anni (Foto: Paolo Stefanini)

A vincere il concorso di bellezza di quest’anno è stata una scultura equestre realizzata da una squadra mista di tedeschi (volati a Tomsk dalla cittadina di Thale, nella Sassonia-Anhalt) e russi di Cheboksary (in Ciuvascia). Il motivo ispiratore, sempre pushkiniano, è Il canto del Saggio Oleg. 

Vladimir e Nina (Foto: Paolo Stefanini)Vladimir e Nina (Foto: Paolo Stefanini)

Al principe (che governò la Rus’ di Kiev nei primi anni del X secolo) venne profetizzato che sarebbe stato ammazzato per colpa del suo amato stallone. Immediatamente fece allontanare il cavallo. Molti anni dopo, quando seppe che la bestia era morta da tempo nella steppa (e che quindi lui era riuscito a sfuggire al suo destino), chiese che gli mostrassero le spoglie. Si avvicinò per accarezzarne il teschio, e un serpente velenoso lo morsicò uccidendolo.

Elizaveta Poptsova, 21 anni, studia Cinese al Politecnico di Tomsk (Foto: Paolo Stefanini)Elizaveta Poptsova, 21 anni, studia Cinese al Politecnico di Tomsk (Foto: Paolo Stefanini)

Ancora Pushkin: La dama di picche. Germann è calcolatore, razionale. "Il gioco mi interessa molto", ammette. Però non gioca mai, perché non intende "sacrificare il necessario nella speranza di ottenere il superfluo". Ma quando sa che una un’anziana contessa conosce il segreto di tre carte vincenti, arriva a corteggiare la sua giovane protetta e a far morire la vecchia di crepacuore puntandole contro la pistola, pur di ottenerle. 

Liudmila Gladkova, 70 anni, pensionata, ex ragioniera (Foto: Paolo Stefanini)Liudmila Gladkova, 70 anni, pensionata, ex ragioniera (Foto: Paolo Stefanini)

Le conoscerà, in un’allucinazione, solo dal fantasma della contessa. Giocherà due volte, vincendo somme enormi con il 3 e con il 7. Ma all’ultima giocata possibile perderà tutto, confondendo l’asso con la donna di picche ("in quel momento gli sembrò che la donna di picche gli strizzasse l’occhio e sorridesse. Un’incredibile somiglianza lo colpì. “La vecchia!” gridò terrorizzato") e finendo i suoi giorni, pazzo, in un ospedale psichiatrico.

Olia Makienko, 19 anni (Foto: Paolo Stefanini)Olia Makienko, 19 anni (Foto: Paolo Stefanini)

Una barchetta di carta da bambini (qui in ghiaccio) simboleggia una poesia testamento di Pushkin: Mi sono eretto un monumento non di opera umana. "No, io non morirò del tutto. L’anima, nell’amata lira / sopravviverà alle mie ceneri e sfuggirà alla putrefazione / E avrò gloria, finché nel mondo sublunare / sarà vivo anche un solo unico poeta".

Jura Karakaj, ucraino, 54 anni (Foto: Paolo Stefanini)Jura Karakaj, ucraino, 54 anni (Foto: Paolo Stefanini)

Il sempre presente tema, insomma, poetico e più in generale umano, dell’aspirazione a lasciare una traccia di sé, della propria opera, in questo mondo. E forse quello che c’è di più bello in queste sculture di ghiaccio è proprio che minano alla radice quest’ansia. Verrà la primavera. E anche le più incantevoli, goccia a goccia, diventeranno pozzanghera.

Polina Goriunova, 23 anni (Foto: Paolo Stefanini)Polina Goriunova, 23 anni (Foto: Paolo Stefanini)

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