Come lo zar Nicola II veniva ridicolizzato dalla satira, in vignette e caricature

Storia
BORIS EGOROV
L’ultimo imperatore divenne particolarmente inviso per la crudeltà con cui aveva represso la Prima rivoluzione russa del 1905 e per la debolezza dimostrata nei confronti del “monaco nero” Rasputin, da cui si riteneva che si facesse troppo influenzare

“L’aquila-lupo mannaro, o la politica estera e interna”. Caricatura del periodo della Prima rivoluzione russa, 1905

Vignetta francese pubblicata dopo la “Domenica di sangue”, la violenta dispersione del corteo degli operai verso il Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo il 22 gennaio 1905 che provocò centinaia di morti

“Omicidi di massa in Russia. Vostra Maestà, come vedete, in Russia regna la pace”. Caricatura tedesca del periodo della Prima rivoluzione russa, 1905

“Una testa va bene, ma tre sono meglio”. Caricatura di Nicola II, dell’imperatrice Aleksandra Fjodorovna e di Grigorij Rasputin, 1917

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“Avvicinamento al popolo”, anni Dieci del Novecento

“La casa regnante russa”, anni Dieci del Novecento

“L’apoteosi dello zarismo. Due ultimi autocrati russi: Grisha Rasputin e Kolja Raspitin diligentemente impegnati negli affari di Stato”, anni Dieci del Novecento

“Grishka il promiscuo, stai attento. E aspetta l’ira del popolo!”, anni Dieci del Novecento

“Lo zar Nicola II balla sulle note di Rasputin”, 1910

“Cittadino, prendi anche la corona: la Russia non ne ha più bisogno”. Dalla rivista “Budilnik” (“La Sveglia”), 1917

“Lo zar-cannone, lo zar-campana e lo zar Nicola II: ‘Non spara, non suona, non regna’”, 1917

“Vediamo come se la cavano senza l’aquila!”, 1917

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