Pietro III, marito di Caterina II (che lo detestava profondamente) nonché padre di Paolo I, voleva tenere la cerimonia della propria incoronazione dopo la campagna militare contro la Danimarca, che stava pianificando e con la quale sperava di riprendere il Ducato di Schleswig, su cui avevano regnato i suoi antenati. Soltanto in seguito, almeno nei suoi piani, sarebbe salito solennemente al trono della Russia. Le cose, tuttavia, andarono diversamente.
Pietro si rifiutava di vedere la realtà, pertanto fu colto di sorpresa dal colpo di Stato. Consapevole dell’impossibilità di vincere contro le guardie imperiali, che si erano schierate dalla parte della moglie, Pietro III abdicò. Sarebbe morto una settimana dopo. Secondo una delle versioni, ucciso dal conte Aleksej Orlov, amante dell’imperatrice.
I resti di Pietro III furono riesumati 34 anni dopo la sua morte. Dopo essere diventato imperatore, Paolo I, decise di fare giustizia, incoronando, finalmente suo padre. Per tre giorni, le bare con i corpi di Pietro III e di Caterina II furono esposte nella Fortezza di Pietro e Paolo, e in seguito si procedette all’incoronazione. Durante la cerimonia, Paolo I depose la corona imperiale sulla bara di suo padre, dopo averla presa dal cuscino che reggeva… proprio il conte Aleksej Orlov.
Finita la cerimonia, Pietro e Caterina furono sepolti: a lui furono tributati gli onori imperiali, lei fu trattata “solo” come consorte dell'imperatore. In questo modo Paolo I si vendicò, per l’ultima volta, di sua madre. Guardando le tombe dei due, si potrebbe pensare che entrambi siano morti nello stesso giorno, perché sulla lapide è indicata soltanto la data di sepoltura: 18 dicembre 1796. Paolo I preferì dimenticare i trent’anni precedenti, durante i quali suo padre era rimasto sepolto nel cimitero del monastero di Aleksandr Nevskij.
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